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Bracciano, trovati escrementi di topo in un ristorante

12 ottobre 2024 | 17:11
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Bracciano, trovati escrementi di topo in un ristorante

Rinvenuti anche cibi non tracciati. I dettagli

Bracciano, 12 ottobre 202 – I Carabinieri della Compagnia di Bracciano hanno eseguito un servizio di controllo del territorio finalizzato a prevenire e a reprimere i fenomeni di criminalità diffusa, con particolare attenzione ai reati predatori ed a quelli legati agli stupefacenti.

Nel corso dei servizi predisposti, i Carabinieri hanno identificato oltre 100 persone ed eseguito verifiche su 69 veicoli. A Morlupo, comune alle porte di Roma, i Carabinieri della Stazione di Castelnuovo di Porto, con l’ausilio dei militari della Sezione Operativa di Bracciano, hanno arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari, un 42enne italiano, gravemente indiziato del reato di estorsione, poiché avrebbe richiesto ad un suo conoscente, applicando tassi usurai, la somma di 1200 euro, al fronte di un prestito di 100 euro concessi nel 2020. A Riano, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione a un’ordinanza di aggravamento nei confronti di una donna sottoposta agli arresti domiciliari, che dispone per lei la misura della custodia in carcere.

Altre tre persone, invece, sono state denunciate alla Procura della Repubblica, dopo essere state trovate in possesso, senza giustificato motivo, di oggetti atti a offendere. Nel corso dei controlli alle attività commerciali, i Carabinieri del NAS, con l’ausilio del personale dell’ASL RM4, hanno sanzionato un ristoratore con una multa da 4000 euro, dopo aver trovato all’interno dei locali, escrementi di topi e alimenti sprovvisti di etichettature.

Un rivenditore di ortofrutta, invece, è stato sanzionato con una multa da 5333 euro e sospesa la licenza, oltre al sequestro di 11 kg di alimenti scaduti. Dai controlli alla circolazione stradale, i Carabinieri hanno elevato 33 sanzioni per violazioni al codice della strada, con una multa complessiva da 11.789 euro.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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