Il Fatto

Carta del docente, sistema in tilt: prof sull’orlo di una crisi di nervi

14 ottobre 2024 | 20:11
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Carta del docente, sistema in tilt: prof sull’orlo di una crisi di nervi

Il sistema per l’attivazione della Carta del Docente continua a fallire, lasciando gli insegnanti esasperati tra code virtuali e disservizi.

E’ diventata l’oggetto del desiderio, la chimera, il miraggio. Un po’ come l’adeguamento degli stipendi dei dipendenti della scuola alla media europea. Una mèta irraggiungibile. Sconcerto e frustrazione. Questo provano oggi i docenti di fronte alla schermata fissa del Ministero che annuncia: “In questo momento ci sono molti utenti connessi. Per garantire il miglior servizio di chiediamo la cortesia di attendere qualche istante. Quando sarà il tuo turno avrai 10 minuti di tempo per accedere al servizio, 30 minuti per effettuare le operazioni una volta entrato“.

Un turno che non arriva mai

Ansiogena la faccenda. Ansiogena pure la figura dell’omino che cammina cammina sulla linea come quello di certi caroselli che pubblicizzava una nota marca di pentole quando eravamo bambini. e non arriva mai, ad indicare che il tuo turno non è ancora venuto. In realtà siamo già in ritardo di un mese rispetto alla normale tempistica. Negli anni passati, infatti, la questione era già abbondantemente conclusa da un mese, ossia la carta veniva assegnata a inizio anno scolastico.
Docenti sempre più irritati sull’orlo di una crisi di nervi.

I commenti sui social

I loro commenti indignati sui gruppi Facebook di NoiPa sono piuttosto espliciti: „Si ma ancora non funziona! Non c’è il tasto per creare il bonus! A che serve???“
„Confermo, non è possibile creare il bonus, non ci sono caricati i soldi „ „Accesso a tempo? Roba da non credere“

E quello più scherzoso di Giuseppe che dichiara: „Stavo acquistando la mortadella al banco salumi e me so’ perso il turno“ mentre pubblica la schermata del pc con la scritta „il tuo posto in coda non è più valido“ Sembra di essere, in effetti, tra gli ultimi posti in quelle code chilometriche che si formano fuori di certi outlet nei black Friday.

I più soddisfatti, quelli che sono riusciti ad accaparrarsi il bonus facendosi spazio tra la folla degli astanti, se la svignano col bottino. E gli altri a mangiarsi i gomiti e il fegato nell’attesa di scaricare l’anelato bonus.  Ennesimo contentino, dopo i finti aumenti legati all’IVC (indennità del cuneo fiscale) che non riescono neppure in parte a coprire le ben più numerose e ingenti tasse e addizionali varie.

Qualcuno ricorda con nostalgia i bei tempi andati degli scioperi e delle barricate. Ma questo succedeva oltre 40 anni fa. Oggi l’insegnamento per qualcuno è una scelta obbligata. Per questo, di rivolta, una manifestazione di quelle serie, con gli altoparlanti e gli striscioni, non se ne parla.

Immagine realizzata con l’ausilio dell’IA

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