Il fatto

Nettuno, in casa con pistole cariche e un ordigno esplosivo: arrestato 28enne

14 ottobre 2024 | 12:38
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Nettuno, in casa con pistole cariche e un ordigno esplosivo: arrestato 28enne
Nettuno, in casa con pistole cariche e un ordigno esplosivo: arrestato 28enne
Nettuno, in casa con pistole cariche e un ordigno esplosivo: arrestato 28enne

La scoperta della Polizia dopo aver fermato il giovane in possesso di cocaina

Nettuno, 14 ottobre 2024 – Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Anzio-Nettuno hanno arrestato un cittadino italiano di 28 anni gravemente indiziato del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi munizioni, detenzione abusiva di armi da guerra e ricettazione.

A finire nel mirino dei poliziotti un giovane incensurato che, dopo specifici servizi di appostamento ed osservazione predisposti a seguito di un’attività info-investigativa, è stato intercettato qualche giorno fa a Nettuno a bordo della sua auto.

Non appena hanno intimato l’alt, sul sedile lato passeggero, gli agenti hanno scorto uno zaino, al cui interno era nascosto 1,5 kg di cocaina. Ulteriori 11 kg di cocaina, oltre a 4.5 kg di hashish, sono stati poi rinvenuti nel corso della perquisizione domiciliare subito estesa all’abitazione del ventottenne. Al suo interno, oltre alla sostanza stupefacente, gli investigatori hanno rinvenuto due pistole: una STOEGER COUGAR 8000L Cal. 9X21 con caricatore rifornito di 15 cartucce – risultata provento di furto – ed una pistola TAURUS mod. Brasil Cal. 38 SPECIAL con matricola abrasa munita di 6 cartucce. Occultato nell’abitazione, gli agenti hanno, infine, ritrovato anche un ordigno rudimentale radiocomandato, con il relativo dispositivo detonatore, che è stato poi fatto brillare dagli artificieri intervenuti in un’area sicura di Nettuno concessa dall’Esercito Italiano.

Ultimati gli accertamenti di rito, l’uomo è stato arrestato. Dopo aver convalidato l’arresto, il giudice ha disposto nei confronti del ventottenne la misura della custodia cautelare in carcere.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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