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I giudici bocciano il modello Albania: il governo Meloni fa ricorso

18 ottobre 2024 | 21:14
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I giudici bocciano il modello Albania: il governo Meloni fa ricorso

I giudici italiani non convalidano il trattenimento di 12 migranti nei centri in Albania, scatenando l’ira del governo Meloni che annuncia ricorso fino alla Cassazione.

Roma – Il modello di gestione dei migranti promosso dal governo Meloni, che prevede l’istituzione di centri di permanenza e rimpatrio in Albania, ha subito una dura battuta d’arresto a causa della decisione della Sezione immigrazione del Tribunale di Roma. I giudici non hanno convalidato il trattenimento di 12 migranti egiziani e bengalesi nel centro di Gjader, dichiarando che i Paesi d’origine dei migranti non possono essere considerati “Paesi sicuri”. Questo ha obbligato l’Italia a riportarli sul proprio territorio. La decisione ha scatenato la reazione dell’Esecutivo, che annuncia il ricorso in Cassazione e prevede un Consiglio dei ministri straordinario per lunedì.

Il caso dei centri in Albania e la reazione del governo

Il centro di permanenza di Gjader, inaugurato recentemente come parte dell’accordo tra il governo italiano e quello albanese, è già tornato deserto. I dodici migranti trattenuti mercoledì scorso sono stati trasferiti nuovamente in Italia a seguito della decisione del tribunale. I giudici hanno stabilito che, poiché i Paesi di provenienza dei migranti (Egitto e Bangladesh) non possono essere considerati sicuri, il trattenimento in Albania non è valido.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha criticato duramente la sentenza, definendola “pregiudiziale”, mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha promesso una battaglia giudiziaria per difendere il progetto. Il governo ha inoltre annunciato che intende procedere con il ricorso fino alla Cassazione, sostenendo che il modello di gestione dei migranti in Albania potrebbe essere assimilato nel diritto europeo.

Le misure annunciate e il Consiglio dei ministri straordinario

Il governo non ha intenzione di abbandonare il piano e ha già previsto un Consiglio dei ministri straordinario per lunedì. L’obiettivo è rivedere le procedure legate alla protezione internazionale, accelerando i tempi delle risposte e rafforzando la Commissione che esamina le richieste di asilo. Tuttavia, i giudici continuano a sostenere che il trattenimento dei migranti in Albania non rispetta le norme del diritto internazionale, poiché l’Albania non può essere equiparata a una zona di transito o di frontiera italiana.

Le critiche dell’opposizione e il dibattito politico

La decisione dei giudici ha scatenato anche l’opposizione. Il Partito Democratico, attraverso la segretaria Elly Schlein, ha criticato aspramente l’accordo con l’Albania, definendolo un “meccanismo fuorilegge” che viola il diritto internazionale. Secondo Schlein, i 800 milioni di euro spesi per il progetto avrebbero potuto essere destinati ad altre priorità, come la sanità. Gli eurodeputati di Pd, M5s e Avs hanno presentato un’interrogazione alla Commissione Europea chiedendo se sarà avviata una procedura di infrazione contro l’Italia.

La tensione è alta anche tra i rappresentanti del governo, con il vicepresidente Antonio Tajani che ha sottolineato come il potere giudiziario non dovrebbe impedire all’esecutivo di svolgere il proprio lavoro. Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha espresso sorpresa per la decisione, mentre Fratelli d’Italia ha accusato la magistratura di fare il gioco della sinistra.

La situazione dei migranti e il loro ritorno in Italia

I migranti che erano stati trattenuti a Gjader sono attualmente in attesa di essere trasferiti in un centro di accoglienza a Bari. Nonostante la loro richiesta di asilo sia stata respinta, avranno la possibilità di fare ricorso entro 14 giorni. Durante una visita al centro di Gjader, la deputata Pd Rachele Scarpa ha riferito che i migranti sono felici di essere trasferiti in Italia e che continueranno a ricevere assistenza legale adeguata.

Il governo Meloni si trova ora dunque ad affrontare una sfida legale e politica significativa. La bocciatura del “modello Albania” da parte dei giudici rappresenta un ostacolo importante per la gestione delle politiche migratorie italiane. Con un Consiglio dei ministri convocato per affrontare la situazione, il dibattito politico sull’immigrazione e sulla separazione dei poteri si fa sempre più acceso.

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