Fiumicino: la Guardia di Finanza sequestra le “torri” su mandato della Procura di Civitavecchia
La Guardia di Finanza ha sequestrato le “torri” a Fiumicino per presunte violazioni tecniche relative a volumetrie e destinazioni d’uso.
Fiumicino, 22 ottobre 2024 – Questa mattina, la Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro delle cosiddette “torri” a Fiumicino, su disposizione della Procura di Civitavecchia. Sul posto erano presenti due auto delle Fiamme Gialle e diversi finanzieri, impegnati nell’operazione.
Presunte violazioni di volumetrie e destinazioni d’uso
Le prime indiscrezioni parlano di un sequestro legato a presunte violazioni tecniche, riguardanti principalmente le volumetrie e le destinazioni d’uso degli edifici. Non si tratta quindi di un sequestro connesso a reati penali di altra natura, ma piuttosto di una questione di natura urbanistica e amministrativa.
Il comunicato della Guardia di Finanza
Nel corso delle attività finalizzate al Controllo Economico del Territorio, si è recentemente conclusa una complessa operazione eseguita dalle Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Civitavecchia di contrasto agli illeciti perpetrati in danno del territorio e dell’ambiente. Sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Civitavecchia, i militari della Stazione Navale di Civitavecchia hanno proceduto al sequestro penale, formalizzato dalla citata Autorità Giudiziaria e accolta dal G.I.P., di un ampio complesso immobiliare di circa 25.000 metri cubi. Gli imponenti edifici, in fase di ultimazione e realizzati nel Comune di Fiumicino da una nota società di costruzione, sono costituiti da due torri gemelle con altezza pari a 30 metri ciascuna e sarebbero stati destinati sia ad uso direzione, quali uffici e studi privati, che residenziale, contando 54 unità abitative, per un valore economico di oltre 16 milioni di euro.
L’attività investigativa, coordinata dal Procuratore Capo dott. Alberto Liguori coadiuvato dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Marina Mannu, ha permesso ai militari operanti di accertare che gli indagati, in concorso tra loro ed in ragione dei diversi ruoli svolti, hanno realizzato una lottizzazione abusiva dei terreni a scopo edilizio dove sorge l’attuale costruzione. La realizzazione dell’intero complesso immobiliare, ricadente in parte in area destinata a verde pubblico, è avvenuta in assenza di validi titoli edilizi in quanto quelli originariamente ottenuti divenivano illegittimi a seguito della presentazione di continue varianti in corso d’opera. Variazioni e modifiche non conformi al permesso a costruire che consentivano alla società costruttrice di conseguire un notevole, sproporzionato nonché ingiusto vantaggio in termini di volumetria realizzabile.
In ragione degli elementi probatori raccolti venivano deferiti alla Procura della Repubblica competente 4 soggetti: il direttore dei lavori, il progettista, il rappresentante legale della ditta esecutrice dei lavori e il rappresentante legale della società costruttrice, per l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva e altre violazioni al testo unico dell’edilizia.
Le quotidiane attività operative svolte dalla componente aeronavale della Guardia di Finanza garantiscono la costante e qualificata presenza del Corpo a presidio del mare territoriale e del territorio costiero del Lazio. L’attività di prevenzione, contrasto e repressione degli illeciti ambientali e dell’abusivismo edilizio, si qualifica quale misura deterrente verso ogni forma di condotta illecita perpetrata a danno dell’economia legale e degli interessi economici dello Stato e si concretizza, sempre più, nella vicinanza degli uomini delle Fiamme Gialle di mare verso il cittadino, ai suoi interessi ed a quelli legati alla tutela del bene comune.
Il comunicato del costruttore
Palmerino Faratro: “Un sequestro preventivo per fatti puramente tecnici, ma abbiamo la dimostrazione documentale della conformità urbanistica”
In seguito al sequestro operato stamane dalla Guardia di Finanza sul cantiere delle torri di Fiumicino, Palmerino Faratro, costruttore delle stesse, chiarisce la natura delle accuse e la posizione della sua azienda riguardo a tale situazione.
“Desidero sottolineare – afferma Faratro – che il sequestro effettuato oggi riguarda questioni esclusivamente tecniche, legate a presunte violazioni di volumetrie e destinazioni d’uso. Tutte le attività edilizie sono state realizzate in piena conformità con i permessi rilasciati dalle autorità competenti, sia comunali che regionali, usufruendo anche dello strumento del Piano Casa.”
Palmerino Faratro continua: “Sono assolutamente sereno riguardo la regolarità e la trasparenza delle procedure seguite. Confido nel poter dimostrare, attraverso la documentazione in nostro possesso, che non vi sono state irregolarità. Se ci sono stati errori da parte delle autorità che hanno rilasciato i permessi, questo sarà oggetto di ulteriori verifiche.”
“Voglio chiarire che il sequestro preventivo non ha alcun legame con questioni che riguardano la stabilità strutturale o altre tipologie di indagini. La questione è meramente urbanistica e documentale,” aggiunge il costruttore.
Palmerino Faratro conclude: “Affronteremo questa fase con la massima cooperazione e apertura, pronti a fornire ogni chiarimento necessario e a porre rimedio a qualsiasi discrepanza che potrebbe emergere nel corso delle indagini. La nostra priorità rimane quella di garantire che tutte le nostre attività rispettino le normative vigenti, contribuendo positivamente allo sviluppo della comunità di Fiumicino.”
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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