Civitavecchia, scoperta base dello spaccio in una boscaglia
L’operazione della Polizia che ha portato all’arresto di un 25enne
Civitavecchia, 19 novembre 2024 – È finito in manette, nei giorni scorsi, un venticinquenne marocchino ora gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ad incastrarlo gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Civitavecchia che, durante un servizio di osservazione in via Braccianese Claudia, avevano notato un via vai sospetto di persone all’interno di una boscaglia. Di lì a poco, hanno sorpreso un uomo mentre arrestava la marcia proprio a margine dell’area verde. Ad aspettarlo, a pochi passi, un giovane. Sono bastasti pochi secondi perché il sospetto di una cessione di sostanza stupefacente trovasse conferma: mentre l’uno estraeva un involucro dal marsupio che portava con sé, l’altro gli consegnava alcune banconote.
Il blitz
A quel punto è scattato il blitz dei poliziotti: mentre alcuni agenti fermavano l’uomo, nel frattempo salito a bordo dell’auto, altri hanno prontamente bloccato il presunto pusher. Immediatamente sottoposto a perquisizione personale, il giovane – un venticinquenne marocchino – è stato trovato in possesso di 194 involucri di cocaina, 5 grammi di hashish e circa 900 euro in contanti. La successiva ispezione del bivacco dove l’uomo è stato sorpreso nell’attività di spaccio, poi, ha permesso di rinvenire e sequestrare diversi bilancini di precisione e materiale per il confezionamento.
Lotta allo spaccio
“La vicenda merita adeguata copertura pubblicitaria – si legge nel comunicato stampa della Polizia – tenuto conto del triste fenomeno della commercializzazione della sostanza stupefacente che invade anche il nostro Circondario. La particolarità, e se vogliamo la novità, della vicenda è legata alle modalità di spaccio che ormai da tempo ha cambiato i punti vendita, spostandosi nei boschi posti al confine con la città di Civitavecchia, in territori ricadenti tra i Comuni di Allumiere e di Tolfa, aprendo dei veri e propri supermercati, assistiti da gruppi elettrogeni, tendopoli ecc., lontani da occhi indiscreti, in specie dalle città sempre più monitorate dai sistemi di videosorveglianza. Le continue doglianze provenienti dai Comuni indicati e le problematiche di ordine pubblico (aggressioni e minacce a ricercatori di funghi) e di salubrità (residui alimentari e immondizia varia prodotta dagli spacciatori accampati nei boschi) ricevono una ferma risposta dello Stato attraverso l’operazione del Commissariato di Civitavecchia che ha saputo brillantemente coniugare ordine pubblico e sicurezza sociale, consegnando all’autorità giudiziaria uno degli addetti all’ufficio vendite del supermercato delle droghe e interrompendo l’attività di spaccio nei boschi, restituendo legalità e serenità alle comunità di Allumiere e Tolfa.
Lo stato del procedimento penale in corso rilascia, comunque, sullo sfondo un soggetto attinto da sola gravità indiziaria in stato di fermo, in attesa di sviluppare pienamente il suo diritto di difesa, impregiudicata la sua innocenza sino a sentenza definitiva di condanna. Si ribadisce che, nei limiti ordinamentali e di tutela delle dinamiche in corso, il Commissariato della Polizia di Stato di Civitavecchia ha proceduto all’arresto dell’indiziato e il P.M. di Civitavecchia, condividendone l’operato, ne ha richiesto ed ottenuto la convalida al Gip del Tribunale di Civitavecchia che ha disposto la custodia cautelare in carcere”.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio
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