La Casa Bianca (ancora governata da Biden) ha dato il via libera all’utilizzo dei missili a lunga gittata per colpire in Russia, mentre Putin parla di guerra mondiale in corso: Washington e Mosca mostrano gli ultimi muscoli, prima dell’apertura del tavolo
Washington, 21 novembre 2024 – Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha appena autorizzato Kiev a colpire sul territorio russo con missili a lungo raggio americani, e le ha anche fornito mine antiuomo. Di tutta risposta, il presidente russo Vladimir Putin ha colpito l’Ucraina con un missile ipersonico balistico, con una violenza senza precedenti. Poi il capo del Cremlino, a sorpresa, ha parlato alla Nazione, parlando di guerra globale ed intensificando la minaccia nucleare. Stando a quanto detto da Putin, il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto “un carattere globale“, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra. Insomma, da un momento all’altro missili e bombe russe potrebbero cadere in Occidente… oppure no. E quel “no” ha un nome ed un cognome: Donald Trump.
Trump-Putin, si apre il tavolo?
Ciò che deve far riflettere non sono le dichiarazioni e, a tratti, nemmeno le autorizzazioni date da Biden, ma le tempistiche. La domana da porsi è questa: come mai la presunta escalation, tanto temuta, starebbe avvenendo proprio ad un paio di mesi dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca? Perchè, prima dei negoziati, occorre mostrare tutta la propria forza, dare la sensazione di puntare al massimo per poi iniziare a trattare. Ed ecco che si apre il tavolo (sulla pelle degli ucraini che nel frattempo continuano a morire). Ed è proprio da quest’improvvisa accelerazione di Biden prima (che per mesi non ha voluto dare l’ok all’uso dei missili a lunga gittata) e Putin poi, che si stanno gettando le basi per il negoziato che il capo del Cremlino avrà con il tycoon. Un’ulteriore testimonianza è rappresentata dal ministro degli Esteri russo, Lavrov, che ripete continuamente come Mosca sia aperta alle proposte di Trump.
In questo modo, tutti gli attori delle 2 superpotenze – Usa e Russia – ne usciranno vittoriosi: Biden potrà dire di non essersi piegato a Putin, Trump di aver fatto finire la guerra, Putin si prenderà un po’ dei territori che vuole. Nel frattempo, gli unici che continuano a perderci sono gli ucraini, che ogni giorno muoiono dissanguati.
Il ruolo di Kiev
Ed il governo ucraino, che ruolo ha in tutto questo, dato che il territorio è il suo? Avrà voce in capitolo? La risposta banale dovrebbe essere sì, ma non va dato per scontato. E’ un Paese che già era povero prima della guerra, ora rimane in vita solo artificialmente, grazie ai miliardi che vengono spediti da Washington e Bruxelles. Lo stesso presidente Zelensky è conscio – e non a caso, inizia a dirlo a più riprese – che appena gli americani smetteranno di inviare le armi, la guerra sarà persa, perchè gli ucraini non sono in grado di affrontare i russi con le loro sole forze. Volente o nolente, l’Ucraina dovrà in parte “subire” le decisioni prese dalle grandi potenze del mondo, come è sempre accaduto nella storia quando si tratta di ridisegnare l’ordine mondiale. Non dico sia moralmente giusto, anche perchè non lo è: ma la geopolitica e la storia (recente e non) portano a questa conclusione. Il momento della verità arriverà fra pochi mesi che, comunque, sono sempre troppi. (Foto: Facebook – The Trump White House Archived)
*Lorenzo Contigliozzi – corrispondente dagli Stati Uniti.
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