Terracina, “Ti ammazzo” e poi stupra l’ex compagna: arrestato 40enne
L’uomo non accettava che la relazione, sempre stata violenta, fosse conclusa
Terracina, 29 novembre 2024- La Polizia di Stato di Terracina nel pomeriggio del 25.11.2024 ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di Custodia cautelare in carcere un 40 enne di Terracina indagato per i reati maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e sequestro di persona, ai danni dell’ex moglie.
Nello specifico a seguito di denuncia-querela, presentata dalla donna, nella quale narrava di plurime condotte illecite da parte dell’ex compagno il quale, incapace di gestire la propria aggressività, dopo aver preso atto della impossibilità di riprendere il rapporto sentimentale con la persona offesa, dava sfogo a tutta la sua rabbia e poneva in essere atti aggressivi nei confronti dell’ex moglie.
Sempre nel corso della denuncia, la donna riferiva che fin dall’inizio della sua relazione con l’indagato, durata diversi anni, questa era connotata dalle intemperanze caratteriali e dall’indole aggressiva dell’ex compagno che più volte, anche per futili motivi, manifestava la propria rabbia con atti di violenza posti in essere anche alla presenza dei figli minori.
La relazione sentimentale a seguito delle condotte dell’indagato si interrompeva e riiniziava diverse volte per chiudersi definitamente all’inizio dell’anno 2024.
Tale decisione non veniva accettata dall’indagato il quale iniziava a porre in essere condotte persecutorie nei confronti della parte offesa seguendola ad ogni spostamento, inviandole numerosi messaggi a contenuto minatorio nonché molestandola telefonicamente ad ogni ora del giorno e della notte.
Tali condotte vedevano il loro apice quando l’uomo sotto minaccia, costringeva l’ex moglie ad avere un rapporto sessuale completo non consensuale.
Oltre a molteplici gravissimi episodi di violenza fisica venivano segnalate le continue ed efferate minacce che l’indagato proferiva nei confronti della p.o. a cui, in più occasioni, ribadiva la sua volontà di ucciderla.
I fatti riferiti dalla persona offesa, riscontrati da efficaci e tempestivi approfondimenti investigativi, anche con l’audizione di persone che avevano raccolto le confidenze della donna o avevano assistito alle esplosioni di violenza dell’indagato, hanno permesso di ricostruire un grave clima di violenze domestiche che prospettato all’A.G. procedente, ha indotto quest’ultima richiedere idonea misura cautelare al G.I.P. che concordando con il quadro indiziario prospettato, emetteva la misura in argomento.
L’indagato dopo le formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale di Latina a disposizione dell’A.G.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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