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Parte un colpo di pistola e ferisce la figlia di 7 anni

30 novembre 2024 | 19:30
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Parte un colpo di pistola e ferisce la figlia di 7 anni

L’uomo avrebbe maneggiato l’arma mentre si trovava nella sala da pranzo della loro abitazione

Napoli, 30 novembre 2024 – E’ stata ferita alla spalla da un colpo di pistola una bambina di 7 anni ed è finita al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania di Ponticelli. La squadra mobile di Napoli ha ricostruito quanto sarebbe accaduto nella casa della piccola a San Giovanni a Teduccio.

Le prime indicazioni fornite dalla madre della piccola vittima hanno restituito il quadro di un evento apparentemente accidentale: la bambina sarebbe stata colpita da un proiettile vagante mentre si trovava a giocare con altri bambini nei giardinetti nei pressi della sua abitazione. Denunciato il padre di 46 anni per lesioni colpose e detenzione abusiva di armi da fuoco, aggravati dal metodo mafioso.

Gli accertamenti della Squadra Mobile hanno condotto a ritenere “poco fondata la versione ufficiale” fino a quel momento fornita dai parenti. I successivi accertamenti effettuati presso l’abitazione della famiglia della bambina, anche con l’ausilio di personale della Polizia Scientifica, hanno consentito di rilevare chiaramente, su un muro della casa, un segno riconducibile all’impatto di un proiettile.

Alla luce di quanto rilevato, la madre della vittima ha fornito ai poliziotti una versione differente dell’accaduto e ha rivelato che a esplodere il colpo che aveva ferito sua figlia era stato il padre della bambina e che il fatto era successo proprio all’interno dell’abitazione. In particolare, il colpo sarebbe partito dalla pistola che l’uomo avrebbe maneggiato mentre si trovava nella sala da pranzo dell’abitazione e sarebbe andato a colpire la figlia che, in quel momento, si trovava in una stanza adiacente. Il padre della bambina, fino a quel momento irreperibile, si è poi presentato presso l’abitazione dove, in presenza dei poliziotti, ha confermato la versione della moglie e ammesso le sue responsabilità. (Fonte; Adnkronos)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.