Il fatto

Traffico di droga a Latina, sorveglianza speciale e beni confiscati a un 53enne

5 dicembre 2024 | 11:30
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Traffico di droga a Latina, sorveglianza speciale e beni confiscati a un 53enne

L’uomo si sarebbe dedicato allo spaccio fra il 2019 e il 2023

Latina, 5 dicembre 2024 – Nella mattinata di oggi, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, coadiuvato nella fase esecutiva dal locale Comando Stazione Carabinieri, ha dato esecuzione ad un decreto di applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza e della confisca emesso dalla Sezione III Penale, Sezione specializzata – Misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma.

Il provvedimento scaturisce dalla richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Roma-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un 53 enne pontino, condannato per traffico di stupefacenti dal Tribunale di Latina e ritenuto soggetto socialmente pericoloso generico e con un patrimonio riconducibile alle attività illecite da lui condotte.

Gli accertamenti dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Roma, sono stati sviluppati dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa, nel maggio 2023, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma nei confronti di 4 persone gravemente indiziate, e facenti parte, unitamente ad altri 7 soggetti, di un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini specificamente condotte consentirono di dimostrare come il predetto, dal 2019, quasi senza soluzione di continuità ed almeno fino al maggio 2023, si fosse dedicato al traffico di droga, senza svolgere attività lavorative lecite da cui ricavare reddito. Da qui la conclusione della derivazione del patrimonio accumulato da condotte illecite.

Il provvedimento di oggi  ha consentito ai carabinieri di: confiscare dei beni mobili registrati e vari conti correnti, riconducibili al 53 enne pontino, già sottoposti a sequestro anticipato dallo scorso febbraio; applicare all’uomo la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni 3.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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