Simone Barlaam e Caterina Banti al Premio ‘Donna Sport – L’atleta più brava a scuola’ a Milano
Le leggende azzurre sono plurimedagliate alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. Barlaam: “Connubio con studio è molto importante e paga”. Banti: “Studio è fondamentale per sportivi, dà metodo e strumenti”
Milano – “Lo sport insegna un metodo che nello studio paga tanto. A me ha aiutato specialmente alle superiori: quando ho iniziato a prendere lo sport più seriamente, i miei voti sono migliorati e il mio rendimento scolastico ne ha giovato. Quindi è un connubio molto importante quello tra sport e studio”. Lo dichiara l’atleta paralimpico, vincitore di tre ori nel nuoto a Parigi, Simone Barlaam, che a Milano ha partecipato alla premiazione della settima edizione del concorso ‘Donna Sport – L’atleta più brava a scuola’, promosso dal Gruppo Bracco e patrocinato da Coni e Comitato Italiano Paralimpico.
Affiancare sport e studio però “non è facile, perché lo sport prende gran parte della quotidianità di uno sportivo, praticamente come un lavoro a tempo pieno”. Per questo – osserva Barlaam “fa tanto onore a uno sportivo riuscire a distinguersi e a sfruttare l’organizzazione dello sport nella quotidianità e nello studio. Ed è una cosa che paga”.
Per i giovani atleti che studiano “il supporto di aziende come il Gruppo Bracco è importantissimo. Fare molti sport in Italia è complicato, specialmente quando si è più giovani” e sono necessarie “attrezzature molto costose”. Per questo è prezioso “avere delle aziende così che sostengono i giovani per permettere loro di esprimersi nel modo migliore nello sport”.
Caterina Banti: “Studio è fondamentale per sportivi, dà metodo e strumenti”
“Lo studio è fondamentale, perché ti dà un metodo e degli strumenti, che ti serviranno sempre nella vita, ma soprattutto nello sport”. Lo dichiara la campionessa olimpica Caterina Banti, oro nella vela sia a Tokyo che a Parigi, che questa sera a Milano ha partecipato alla premiazione della settima edizione del concorso ‘Donna Sport – L’atleta più brava a scuola’, promosso dal Gruppo Bracco e patrocinato da Coni e Comitato Italiano Paralimpico.
“Penso che il supporto delle aziende come il Gruppo Bracco sia importantissimo. Gli atleti hanno vita breve, saranno poi cittadini del mondo, cittadini dell’Italia e lavoratori. Quindi intraprendere entrambe le carriere, quella sportiva e quella di studio all’università, è fondamentale perché formerà persone, lavoratori e cittadini migliori”, dice Banti, che oltre ai due ori olimpici ha in curriculum anche una laurea con lode. “Andare bene a scuola – aggiunge l’olimpionica – ti fa andare bene nello sport e andare bene nello sport ti farà andare bene a scuola. Io penso che sia fondamentale dalla giovane età ma anche più tardi all’università, spingere i ragazzi a intraprendere entrambe le carriere, anche perché lo sport ha vita breve, quindi post carriera sportiva una laurea è fondamentale”.
Per questo motivo, dopo il ritiro dallo sport agonistico, la campionessa ha deciso di rimettersi a studiare. “Ho 37 anni, quindi è giusto ora intraprendere nuovi percorsi e una carriera lavorativa. Ho studiato alla triennale e alla magistrale, mi sono laureata con 110 e lode in Lingue orientali e studi islamici. Ricomincerò a studiare l’anno prossimo con un master alla Luiss e un corso in management olimpico e spero di dare il mio contributo lavorativo al mondo della vela e al mondo dello sport in generale”.
(Fonte Adnkronos)
Foto Adnkronos/adnkronos.com
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