Falsi certificati di invalidità in cambio di soldi: 5 arresti per truffa ai danni dell’Inps
Scattano le misure cautelari per medici specialisti e il titolare di un centro servizi di Albano Laziale
Roma, 20 dicembre 2024 – Quattro medici, specialisti in varie branche della medicina, tutti in servizio presso strutture ospedaliere pubbliche della capitale e della provincia nonché il titolare di un centro di servizi di Albano Laziale (RM) sono stati posti agli arresti domiciliari in esecuzione di cinque misure cautelari personali, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ed eseguite, l’ultima questa mattina, dai Carabinieri del NAS di Roma.
Le indagini
I provvedimenti restrittivi della libertà personale scaturiscono da una complessa ed articolata indagine condotta dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità della Capitale, che ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale finalizzato a truffa ai danni dell’INPS. Le gravi e pesanti evidenze probatorie raccolte dai militari del NAS hanno consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere le odierne misure cautelari per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto pubblico.
I falsi certificati
Secondo l’ipotesi d’accusa, a carico dei cinque destinatari delle misure restrittive, sono state acclarate numerose illecite condotte – previo pagamento in contanti di circa 150/200 euro a certificato – in favore degli utenti, che ad essi si affidavano per la gestione delle proprie domande per il riconoscimento di invalidità ed ottenere l’indennità di accompagno e/o l’assegno ordinario di invalidità, entrambe riconosciute ed erogate dall’INPS, in assenza delle prescritte visite mediche e delle effettive patologie.
Il centro servizi rappresentava il punto di incontro tra domanda ed offerta laddove il titolare del centro servizi si adoperava per il raggiungimento del massimo traguardo economico in termini di invalidità e relativi emolumenti economici con i medici, che attraverso le certificazioni stilate indebitamente su carta intestata delle strutture pubbliche attribuivano valore fide facente alle stesse.

Le misure cautelari
Attraverso il monitoraggio del centro servizi, dei medici e degli stessi clienti si è avuto modo di accertare le dinamiche criminose che hanno portato all’esecuzione delle odierne misure cautelari. L’indagine rappresenta il seguito di analoga attività incardinata presso la Procura di Roma e che già nel gennaio 2023 aveva portato all’arresto di un altro medico ortopedico ed un infermiere in pensione, responsabile del laboratorio analisi di una struttura ospedaliera della capitale.
Sono tuttora in corso ulteriori attività investigative del personale del NAS di Roma – coordinato dalla Procura della Repubblica veliterna – mirate all’accertamento delle responsabilità di altre numerose persone coinvolte. Si rappresenta che il provvedimento è stato emesso nella fase delle indagini preliminari, nella quale, e fino a giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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