Ma cosa può portare a percepirsi tristi in un momento di festa? Una delle maggiori cause è sicuramente la pressione sociale
25 Dicembre 2024- Un periodo pieno di luci, quello di Natale; le strade si riempiono della mania degli auguri, dei saluti, della carta rossa dei regali. Giorni scanditi da grandi pranzi, da camini accesi, da maratone di film e serie tv da fare insieme: insieme a persone che vedi tutti i giorni, ma anche assieme a persone che non vedi da mesi, o anche da anni. Tutti sono contenti, tutti si godono il tepore innegabile di queste lunghe festività e la compagnia. Questo, almeno, in un mondo ideale: e no, non viviamo in un mondo ideale. Tra la folla festosa, c’è chi invece festa non fa e che si accorge di nutrire una tristezza profonda, in disaccordo con l’umore generale. Lo chiamano Christmas Blues e dietro all’etichetta si nasconde uno stato emotivo che tende al cupo.
Per Christmas Blues si intende uno stato di ansia e tristezza legato al periodo festivo e che tende a dissolversi con la fine di quest’ultimo. Seppur ben distinto dalla diffusa depressione stagionale, presenta una sintomatologia che finisce con l’essere molto simile. Oltre all’insorgere di sentimenti quali tristezza, frustrazione, ansia, possono presentarsi distorsioni della sfera cognitiva, come il ricorrere di pensieri intrusivi e difficoltà nella concentrazione.
Ma cosa può portare a percepirsi tristi in un momento di festa? Una delle maggiori cause è sicuramente la pressione sociale. L’impressione di doversi sentire per forza contenti, per meglio amalgamarsi al tessuto sociale che ci sta attorno, può sortire l’effetto contrario. Lo stress dei regali, delle cene, e degli eventi sociali, inoltre, può aumentare i livelli di cortisolo, impedendoci il riposo che ci eravamo promessi. Inoltre, le feste sono il momento in cui spesso si fa il resoconto con assenze e nostalgie che avevamo trascurato nella nostra quotidianità. Senza contare che il tempo che trascorriamo libero dal lavoro può portarci a vivere momenti di solitudine.
Come possiamo fare quindi per star meglio? Ecco una lista di consigli pratici. Ricordiamo però che un articolo non può sostituire un consulto terapeutico che rimane una buona soluzione qualora l’intensità delle cose provate sia di rilievo.
- Legittima le cose che provi. Sentirsi tristi mentre tutti sono contenti, potrebbe portati a sentirti “fuori posto”. Ricorda a te stesso che le tue emozioni sono normali quanto le altre. Accetta lo stato di tristezza, accoglilo e lascia che passi.
- Segui i tuoi bisogni. Hai bisogno di stare da solo? Ritaglia del tempo per respirare profondamente. Lo stesso vale al contrario: non vuoi rimanere troppo tempo con te stesso? Approfitta tenendoti impegnato, o dedica dei momenti a ciò che ti piace fare, ai tuoi hobby, ciò che magari non riesci a fare quando sei incastrato nel tran-tran quotidiano.
- Stabilisci i confini. No, non sei tenuto a rispondere proprio a tutte tutte le domande che la zia ti farà durante il cenone.
- L’attività fisica non aiuta solo a smaltire pranzi e cene, ma ci aiuta a produrre ormoni che rendono l’umore generalmente più alto e stabile. Non serve per forza un work-out da supereroi in palestra, anche una passeggiata al parco sotto casa farà il suo lavoro.
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