Roma, più di 100 dosi di crack e cocaina: in manette pusher recidiva

Sono stati gli agenti del commissariato Porta Pia ad essere incaricati di notificare ed eseguire il provvedimento
Roma, 4 dicembre 2024- Arrestata dalla Polizia di Stato e posta agli arresti domiciliari perché gravemente indiziata dei reati legati agli stupefacenti viene nuovamente fermata per gli stessi reati. Quando i poliziotti sono andati nel suo appartamento per portarla in carcere –così come disposto dal Tribunale su richiesta della Procura di Roma- l’hanno trovata in possesso di crack e cocaina.
La complessa vicenda giudiziaria che ha portato una 60enne romana a varcare la soglia della sezione femminile del carcere di Rebibbia è iniziata alla fine di ottobre: gli investigatori del commissariato Porta Pia, al termine di una complessa indagine, hanno arrestato la donna per aver violato la normativa sugli stupefacenti; in quell’occasione, il Giudice, dopo aver convalidato l’operato della Polizia di Stato, ha imposto all’indagata la misura degli arresti domiciliari. Proprio durante questo periodo “di detenzione” la stessa donna è stata nuovamente arrestata, sempre per lo stesso tipo di reato, dagli agenti del distretto Salario-Parioli e, sempre in attesa di giudizio, è stata ricondotta “ai domiciliari”. Parallelamente, su input della stessa Polizia di Stato, i PM della Procura di Roma hanno chiesto al Giudice del Tribunale di Roma di revocare il beneficio e di disporre per l’indagata la custodia cautelare in carcere. Il Tribunale ha fatto propria la tesi degli inquirenti ed ha disposto l’aggravamento della misura.
Sono stati gli agenti del commissariato Porta Pia ad essere incaricati di notificare ed eseguire il provvedimento ma, proprio durante queste fasi, qualcosa li ha convinti a fare un ulteriore controllo e così, nascosti in un beauty, tra i vari prodotti di bellezza, hanno trovato 156 dosi di crack e cocaina. A quel punto i poliziotti hanno proceduto ad arrestare nuovamente la donna per il reato per il quale è stata colta in flagrante, ovvero la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e l’hanno condotta il giorno successivo dinanzi al Giudice che ha poi convalidato il tutto. Terminato l’iter, sono stati sempre gli agenti del commissariato Porta Pia a portare la 60enne a Rebibbia, dove resterà a disposizione della Magistratura.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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