Ardea, lite e bastonate davanti a un negozio di alimentari. Tunisino muore il giorno dopo

Dopo una lite in un negozio di alimentari a Tor San Lorenzo, un tunisino muore il giorno seguente. Il presunto aggressore è fuggito.
Ardea, 9 gennaio 2024 – Si tinge di giallo la vicenda avvenuta mercoledì mattina a Tor San Lorenzo, frazione di Ardea, dove una lite tra il titolare di un negozio di alimentari e un cittadino tunisino, naturalizzato italiano, si è trasformata in un dramma. La lite si è consumata in viale Marino, di fronte a un esercizio che vende prodotti di origine indiana.
Secondo le ricostruzioni dei residenti, il titolare del negozio, un giovane di circa 25 anni di origini indiane, avrebbe colpito con una bastonata al volto il tunisino di 42 anni, reo di aver cercato di entrare nel negozio con una sigaretta accesa. Il giorno seguente, l’uomo colpito sarebbe morto nella sua abitazione, situata poco distante dal luogo dell’aggressione.
Un passato controverso per il presunto aggressore
Il presunto responsabile, identificato come il proprietario del negozio, gestiva fino a poco tempo fa una carrozzeria meccanica e un servizio di soccorso stradale in un capannone su via Laurentina, nella zona delle Salzare.
Subito dopo il presunto omicidio, l’uomo è diventato irreperibile. Alcuni testimoni affermano che potrebbe essere già rientrato in India, alimentando sospetti sulla sua fuga. Le autorità stanno verificando queste informazioni e hanno avviato un’indagine per ricostruire i fatti e accertare le responsabilità.
Indagini in corso e attesa per l’autopsia
I carabinieri della locale stazione hanno avviato le indagini per chiarire le circostanze della morte. L’autopsia sarà cruciale per determinare se il colpo subito sia stato la causa diretta del decesso. Resta infatti da capire se la lite e i colpi ricevuti possano o meno essere messi in correlazione con la morte dell’uomo.
Un quartiere sotto shock
La comunità di Tor San Lorenzo è scossa dall’episodio, che mette in evidenza non solo le tensioni latenti tra le diverse etnie presenti nella zona, ma anche la fragilità del controllo del territorio, in particolare sulle Salzare. La vicenda ha sollevato interrogativi sul mancato rispetto delle normative urbanistiche e sulle difficoltà delle autorità nel monitorare attività economiche in contesti problematici.
Mentre si attendono i risultati delle indagini e dell’autopsia, rimangono molti dubbi su come sia stato possibile che il presunto aggressore sia riuscito a rendersi introvabile in così breve tempo.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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