Pallanuoto, le nuove regole. Campagna: “Gioco più veloce. Tanti gol, estro, fatica e allenamento”
Dal VAR a chiamata durante gli incontri, alle dimensioni del campo gara. Il Commissario Tecnico Azzurro commenta le novità dalla World Acquatics
La pallanuoto si testa. Campo da 25 metri. Primo possesso da 25 secondi, secondo da 15. Un amen per tirare. Continui ribaltoni. Punteggi che assumono proporzioni nuove. Var a chiamata. Due per squadra, se fallisci il primo perdi il secondo. Gioco più veloce per atleti superallenati. Sette giocatori di movimento, con l’attaccante che può diventare portiere ad una mano; 14 a referto.
I primi esperimenti in coppa del mondo, ad Otopeni, hanno premiato la Spagna, avanti a Ungheria, Grecia, Montenegro, Croazia e Giappone, qualificate alla finale. Fuori dalle migliori la Serbia tricampione olimpica e gli Stati Uniti di bronzo.
L’Italia era presente col ct Alessandro Campagna, coinvolto dai membri del comitato tecnico, dai colleghi allenatori. La sua parola è importante, ha il peso dell’esperienza, di 40 anni di successi ed evoluzioni. L’obiettivo della World Aquatics è popolarizzare la pallanuoto, portarla oltre i confini noti. Al meeting di febbraio si potrebbe decidere di confermare le nuove norme; dai mondiali di Singapore si andrebbe dritti alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Parole chiave: più velocità, più spettacolo, più gol.
“Sono andato a vedere le partite ed ero abbastanza scettico perché memore degli esperimenti effettuati 10 anni fa con il campo ridotto e il possesso a 30 secondi – sottolinea Campagna – Torno con idee diverse. Il possesso a 25 secondi, col successivo a 15, rende il gioco molto più dinamico. Aumentano le azioni da gol e le partite diventano più spettacolari ed anche incerte perché un calo di intensità, un momento di deconcentrazione, può costare un break pesante. Nelle seconde azioni prevale l’istinto del giocatore, emerge la qualità individuale: estro e tecnica. Determinanti la preparazione atletica per gestire la fatica fisica e mentale, mantenere alto il livello con la possibilità di ruotare i giocatori e dunque la base del movimento da cui attingere. La risposta mentale dev’essere immediata con la capacità dei giocatori di reagire agli impulsi e alle informazioni raccolte durante una partita. Pertanto la selezione del giocatore sarà ancora più importante perché la capacità di adattamento alla partita sarà un’ulteriore componente da valutare. Ad esempio, tra le squadre che ho visto, la Spagna all’inizio ha faticato molto, poi ha capito come sfruttare il gioco e ha vinto il torneo”.
Ha ottenuto successo l’applicazione del Var a chiamata. “Molto. Questa possibilità è piaciuta a tutti gli allenatori che sono stati bravi a sfruttare l’opportunità, responsabilizzati dal fatto che se sbagli la prima chiamata perdi la seconda. Anche le strumentazioni mi sono sembrate più performanti ed è un bene per la pallanuoto”.
La World Aquatics sembra indirizzata a confermare la riforma regolamentare. “Non credo che si tornerà indietro – continua Campagna – Forse è possibile migliorare alcune cose. Concedere più secondi alla seconda azione per permettere una maggiore organizzazione; evitare tempi morti dopo un gol, perché ne prevedo almeno 30 a partita, magari emulando il tennis che obbliga a servire entro un determinato tempo dalla fine del punto. Evitare inutili check al Var come in occasione del gol/no gol e del tiro sulla sirena che potrebbero essere definiti direttamente dal giudice del Var, che se fossero due con monitor indipendenti sarebbe meglio, senza coinvolgere l’arbitro. Accorciare i time out a 30 secondi, ma allungare a 5 minuti l’intervallo tra il secondo e terzo tempo per consentire ai giocatori di rifiatare”.
Argomento dispendio energetico. “Sarà fondamentale la preparazione degli atleti; è stato evidente il calo di rendimento dei giocatori a partire dal terzo tempo. E’ l’inizio della stagione post olimpica e quindi la preparazione non è ancora al top, ma è il gioco che comporta una maggiore fatica e dunque una migliore capacità di gestione dello sforzo individuale e di squadra. La preparazione degli atleti cambierà inevitabilmente perché devono essere capaci di effettuare almeno una cinquantina di scatti tra i 10 e i 15 metri a partita. Pertanto si andrà verso un allenamento ad alta intensità inframmezzato da recuperi. Già abbiamo cominciato a raccogliere tutti i dati necessari per svolgere un’adeguata preparazione in vista dei mondiali di Singapore”.
Le nuove regole dovrebbero essere seguite anche nei campionati di club. “Sarebbe inevitabile, però dobbiamo interrogarci e dunque testarle a più livelli. Siamo sicuri che nei campionati giovanili o di serie inferiori gli atleti siano in grado di giocare così velocemente? Non basterebbero più 3/4 allenamenti a settimana. E credo che questo aspetto, con le debite proporzioni, allargherà il divario anche tra le nazionali più e meno forti. E’ chiaro che le nuove regole produrranno maggiori occasioni da gol. Quindi chi tira meglio ha maggiori possibilità di vincere. Il divario è destinato ad aumentare, almeno all’inizio. Se s’intende mantenere lo stesso numero di nazionali partecipanti ai grandi eventi forse bisognerebbe dividere in due livelli la competizione per evitare partite scontate”.
World Aquatics e CIO sono molto soddisfatti dai dati audience raccolti dalla pallanuoto alle Olimpiadi di Parigi. “Questo nuovo format andrebbe ben studiato a livello televisivo perché ci saranno pochissimi tempi morti per zoom e replay. Una gestione sbagliata del momento potrebbe occultare gol o azioni importanti. Ma il futuro è tracciato. Basti pensare ai giovani che ormai preferiscono guardare gli highlights delle partite di calcio piuttosto che tutta la partita. Forse in questa maniera possiamo intercettare più ragazzi, sia come atleti sia come appassionati spettatori e telespettatori. La California è patria della pallanuoto. Spero che questo nuovo indirizzo possa contribuire all’ulteriore crescita del nostro sport traendone il massimo vantaggio alle Olimpiadi di Los Angeles per continuare ad avere un posto garantito nel programma olimpico, come avviene dal 1900”.
Anche per gli arbitri è stato un test importante. “Giudicare gli episodi sarà più difficile perché ce ne saranno tanti da valutare in meno tempo. Una transizione dura 5 secondi e subito c’è il contatto tra le squadre. Anche per gli arbitri sarà indispensabile la capacità di restare concentrati e passare da una decisione all’altra con lucidità. Ad Otopeni sono stati bravi e paradossalmente ci sono state meno espulsioni perché la velocità del gioco porta a minori contatti al centro e sugli esterni”.
In quaranta anni la pallanuoto è cambiata molto. “Della pallanuoto che giocavo io non è rimasto quasi nulla – conclude Campagna – Prima si vinceva col controllo fino all’ultimo secondo e la palla al centro. Oggi è l’opposto perciò lo studio e l’aggiornamento professionale sono determinanti per la crescita dei tecnici e dunque del movimento. Al prossimo convegno porteremo tutte le informazioni che raccoglieremo e analizzeremo nei prossimi mesi per rendere l’Italia sempre all’avanguardia e pronta a raccogliere le nuove sfide sin dalla base”.
Foto Andrea Staccioli, Andrea Masini, Giorgio Scala e Giorgio Perottino DBM (da federnuoto.it)
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