Il Fatto

Velletri, il giudice archivia il caso rifiuti di Ardea

20 gennaio 2025 | 21:42
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Velletri, il giudice archivia il caso rifiuti di Ardea

Il giudice Gilberto Muscolo rigetta la denuncia del D.E.C. contro un ex dipendente, mentre il problema dei rifiuti solidi urbani resta al centro dell’attenzione.

Ardea, 20 gennaio 2024 – Per la seconda volta, il tribunale di Velletri si esprime sul caso che ha coinvolto un ex dipendente della concessionaria comunale, accusato di cattiva gestione dei rifiuti solidi urbani. Il giudice Gilberto Muscolo ha rigettato la denuncia presentata dal D.E.C. (Direzione Esecuzione Contratto), dichiarando: “Visti gli art. 408 e segg. c.c.p., rigetta l’opposizione del procedimento inviando tutto al P.M.”. Il fascicolo è stato archiviato, ponendo fine a una vicenda giudiziaria che ha scosso la cittadinanza.

Un problema che continua a indignare

Nonostante la chiusura del caso, la questione dei rifiuti solidi urbani a Velletri rimane irrisolta. La gestione del servizio raccolta è da tempo al centro di polemiche, come dimostrano le numerose segnalazioni, le foto di discariche abusive e i reclami dei cittadini. Tra i casi più eclatanti, quello di via Pisa, dove una pecora in avanzato stato di decomposizione è rimasta abbandonata, suscitando indignazione.

Una vittoria per i cittadini

La decisione del giudice rappresenta una vittoria per la popolazione, che si è stretta intorno all’ex dipendente, considerato ingiustamente accusato. La pagina Facebook “Disservizi ambiente e rifiuti” ha svolto un ruolo centrale, diventando una piattaforma per denunciare le inefficienze dell’amministrazione comunale e sensibilizzare sul problema dei rifiuti.

Costi alle stelle e bonifiche ancora da fare

Le inefficienze nella gestione dei rifiuti stanno pesando sulle casse comunali e sui cittadini, che si vedono costretti a finanziare lavori extra per le bonifiche. Le discariche a cielo aperto, come quelle delle Salzare, rappresentano un’emergenza ambientale e finanziaria di dimensioni enormi: bonificare i 706 ettari di terreni compromessi richiederebbe investimenti milionari.

Chi risarcirà i cittadini?

Con la chiusura del procedimento, resta aperta una domanda: chi risarcirà i cittadini per i disservizi e i costi aggiuntivi causati da anni di cattiva gestione? Una risposta che, per ora, sembra lontana, mentre il dibattito sulla gestione dei rifiuti solidi urbani continua a dividere la comunità.

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