Il Presidente apre il secondo mandato accusando la “corruzione” di Washington, mandando l’esercito al confine col Messico e delineando un’ambizione spaziale: portare l’America sul Pianeta Rosso. Ma non è tutto
Washington, 21 gennaio 2025 – Nel giorno dello storico ritorno alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato il via al secondo mandato con un’insediamento che non è stato solo una celebrazione, ma una dichiarazione di guerra contro tutto ciò che, secondo lui, ha ostacolato la grandezza americana. Tra il giuramento solenne, un discorso ricco di promesse audaci e una serie di ordini esecutivi firmati nello Studio Ovale, la giornata è stata un concentrato di azione, retorica incendiaria e ambizione strategica.
Un discorso per lanciare l’età dell’oro americana
Trump ha inaugurato il suo nuovo mandato con un discorso pronunciato a Capitol Hill, insolitamente all’interno a causa del freddo polare (nonostante qualcuno ci veda, in realtà, motivi di altissima sicurezza) promettendo l’inizio di una “nuova età dell’oro” per l’America. Ha parlato apertamente della “corruzione” di Washington, accusando le élite politiche di aver tradito il popolo americano. In un momento carico di tensione, ha fatto riferimento a un sistema “radicale e corrotto” che, secondo lui, ha arricchito pochi a scapito di molti. Il tutto davanti, tra gli altri, il suo predecessore Joe Biden, presente tra gli ospiti della cerimonia come di consueto.
Il discorso di fuoco di Trump ha tracciato una linea di demarcazione netta con il passato: “Il declino dell’America è finito”, ha affermato, impegnandosi a ripristinare la sovranità nazionale, rafforzare la sicurezza e mettere fine a ciò che ha definito come un sistema corrotto e in disfacimento. Ha descritto l’America come una Nazione ferita, minacciata da confini deboli, una giustizia inefficiente e una cultura che insegna a vergognarsi della propria identità. Ma ha anche dipinto una visione ottimistica del futuro, definendo il suo ritorno come un mandato per ribaltare il “tradimento” degli ultimi anni e restituire al popolo americano la sua libertà, ricchezza e dignità.
Gli ordini esecutivi: la rivoluzione Trump inizia subito
Non ha perso tempo per passare dalle parole ai fatti. Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi che riflettono la sua agenda “America First” e che segnano una svolta radicale rispetto alla precedente amministrazione. A cominciare dalla grazia concessa a oltre 1.000 persone coinvolte nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Ma non è tutto.
Immigrazione e sicurezza dei confini:
•Trump ha dichiarato un’emergenza nazionale al confine meridionale, con l’obiettivo di bloccare immediatamente tutti gli ingressi illegali e rimpatriare milioni di migranti con precedenti penali. Ciò prevede anche l’esercito al confine con il Messico.
• Ha reintrodotto la politica del “Remain in Mexico”, obbligando i richiedenti asilo a rimanere fuori dal territorio americano durante l’elaborazione delle loro domande.
• Con un colpo di penna, ha abolito lo ius soli, ponendo fine alla cittadinanza automatica per nascita per i figli di immigrati irregolari.
Energia ed economia:
• Ha dichiarato un’emergenza energetica nazionale, rilanciando trivellazioni e sfruttamento dei combustibili fossili per abbassare i costi dell’energia e tornare a riempire le riserve strategiche.
• Gli Stati Uniti si sono ritirati dagli Accordi di Parigi sul cambiamento climatico, segnando un allontanamento dagli impegni ambientali globali. Lo aveva già fatto nel primo mandato.
• Ha revocato il Green New Deal e il mandato per i veicoli elettrici, definendo queste politiche “un freno all’economia americana”.
• Ha annunciato la creazione dell’External Revenue Service per tassare i paesi stranieri, spostando il carico fiscale dal popolo americano ai partner commerciali esteri.
Politiche sociali e culturali:
• Trump ha stabilito che, a livello federale, saranno riconosciuti solo due generi: maschile e femminile, basati sul sesso biologico.
• Ha eliminato i programmi di diversità, equità e inclusione, promuovendo una “società basata sul merito”.
• Ha firmato un ordine per reintegrare i militari espulsi per essersi opposti ai mandati vaccinali e vietare l’imposizione di teorie politiche radicali nelle forze armate.
Giustizia e libertà di espressione:
• Ha posto fine alla “censura governativa”, sostenendo di aver ripristinato il diritto alla libertà di parola e garantendo che le agenzie federali non potranno più essere utilizzate come strumenti politici di cui, a suo dire, è stato vittima.
Sanità:
•Ritiro ufficiale degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Trump e Marte
Il secondo insediamento di Trump è stato un assaggio di quello che potrebbe succedere nei prossimi 4 anni. Con ordini esecutivi immediati, promesse di riforme radicali e una visione che punta a ridisegnare il ruolo degli Stati Uniti nel mondo, Trump ha delineato un programma che non lascia spazio ai compromessi. Ed è nella sua visione del futuro che il presidente ha lanciato la sfida più provocatoria: portare gli Stati Uniti non solo verso la prosperità economica e la leadership globale, ma letteralmente verso le stelle. Ha promesso che gli astronauti americani pianteranno presto la bandiera a stelle e strisce sul Pianeta Rosso: Marte non è solo un obiettivo tecnologico per Trump, ma un simbolo di ciò che l’America può raggiungere quando crede nella propria grandezza. Elon Musk apprezza.
Sarà questa ambizione a ispirare il Paese o a dividere ulteriormente un’America già polarizzata? Se il primo giorno è un’indicazione, il viaggio che attende gli Stati Uniti non sarà lineare né semplice. Ma per Trump, che si è proposto come “presidente pacificatore” il messaggio è chiaro: il futuro lo vuole decidere lui. Gli altri si preparino come meglio credono: si adeguino o lo sfidino. (Foto: Instagram @potus)
*Lorenzo Contigliozzi – corrispondente dagli Stati Uniti.
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