Stargate. Trump vuole mettere 500 miliardi sull’AI
OpenAI, SoftBank e Oracle al centro del Progetto Stargate, l’iniziativa di Trump per rafforzare la leadership americana nell’Intelligenza Artificiale e lasciarsi dietro la Cina. Ma Elon Musk si mette di traverso
Washington, 23 gennaio 2025 – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, continua a sparare le sue cartucce a poche ore dall’insediamento. Il tycoon annunciato il Progetto Stargate, una massiccia iniziativa tecnologica volta a rafforzare la leadership americana nell’Intelligenza Artificiale: con un investimento previsto di 500 miliardi di dollari entro il 2029 e un finanziamento iniziale di 100 miliardi di dollari, il progetto mira a creare un’infrastruttura tecnologica senza precedenti negli Stati Uniti. L’obiettivo è chiaro: consolidare la supremazia americana nel settore più strategico al mondo.
Stargate, il progetto di Trump
Nella visione di Trump, il cuore del Progetto Stargate sarà un enorme data center in Texas, che fungerà da base operativa per lo sviluppo e la ricerca nell’IA. A guidare questa iniziativa sarà una coalizione di aziende tecnologiche di primo piano, tra cui OpenAI, Oracle, e SoftBank. Secondo le previsioni, il progetto potrebbe generare oltre 100.000 posti di lavoro diretti nei prossimi cinque anni, offrendo opportunità significative nei settori della ricerca, dell’ingegneria e della gestione tecnologica.
L’AI ha trasformato l’America
Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale ha trasformato l’America. Facciamo qualche esempio, anche se si potrebbe andare avanti per ore.
Nel settore industriale, l’adozione di tecnologie avanzate ha migliorato l’efficienza e la produttività, soprattutto nella produzione manifatturiera e nella logistica. Tuttavia, questa rivoluzione ha sollevato timori per la perdita di posti di lavoro tradizionali, spingendo esperti ed economisti a interrogarsi su come affrontare le sfide dell’automazione.
Anche la sanità ha beneficiato enormemente dall’IA: strumenti diagnostici basati su algoritmi hanno migliorato l’accuratezza delle diagnosi e velocizzato i processi medici, contribuendo a salvare vite. Tuttavia, rimangono grandi disparità nell’accesso a queste tecnologie, con aree rurali e comunità svantaggiate spesso tagliate fuori dai benefici di questa innovazione.
In ambito militare, il Pentagono ha investito nell’IA per analisi strategiche e operazioni tattiche, rafforzando la sicurezza nazionale ma aprendo anche un dibattito etico sulle implicazioni delle tecnologie autonome in ambito bellico. L’IA ha trovato un’applicazione crescente anche nel settore educativo, dove piattaforme basate su algoritmi stanno rivoluzionando i metodi di apprendimento, offrendo esperienze personalizzate per ogni studente. Tuttavia, anche qui emergono dubbi sulla privacy e sull’uso dei dati.
Trump e l’ossessione cinese
Stargate non è solo un’iniziativa economica, ma anche una mossa (l’ennesima) geopolitica. L’Intelligenza Artificiale è diventata un campo di competizione in cui Cina e Stati Uniti si contendono il primato. Il progetto rappresenta una risposta americana alla crescente influenza tecnologica cinese, puntando a rafforzare la sicurezza nazionale e la competitività globale.
Negli ultimi anni, la Cina ha investito massicciamente nell’AI, con Xi Jinping che mira a far diventare il Paese leader mondiale del settore entro il 2030. Aziende come Huawei e Tencent stanno già lavorando su progetti avanzati, spesso supportati da una forte integrazione tra stato e industria privata. Trump, da parte sua, vede Stargate come un modo per contrastare questa corsa tecnologica, garantendo che le innovazioni più avanzate rimangano sotto il controllo degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
Le tensioni tra le due potenze si riflettono anche in ambiti strategici come l’uso dell’IA in ambito militare e la supremazia nell’analisi dei big data, dove la Cina è considerata un pericoloso rivale. Stargate, in questo senso, è anche una dichiarazione di guerra economica e tecnologica, con l’obiettivo di far sì che gli Stati Uniti non solo tengano il passo, ma impongano il loro primato.
Elon Musk si mette di traverso
Non poteva mancare Elon Musk nel dibattito. Il CEO di X e fondatore di xAI ha criticato apertamente il progetto ed ha messo in dubbio la reale disponibilità dei fondi. “Non hanno i soldi” per finanziare questo progetto, ha affermato Musk sul suo account X mercoledì. “SoftBank ha garantito solo 10 miliardi di dollari. Lo so per certo da una fonte certa”, ha detto il proprietario di Tesla e SpaceX. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha risposto in modo tagliente, accusando Musk di essere mosso da gelosia e invitandolo a visitare il sito in Texas per vedere di persona i progressi.
Musk non è nuovo nel criticare progetti altrui quando non è direttamente coinvolto: alcuni osservatori ipotizzano che l’uomo più ricco del mondo stia cercando di negoziare un ruolo chiave in Stargate, magari come fornitore tecnologico. Altri, invece, credono che la sua opposizione sia una semplice questione di principi: Musk ha sempre sottolineato l’importanza di gestire con cautela lo sviluppo dell’AI per evitare derive pericolose. Ma quanto contano i valori quando in ballo ci sono potere e miliardi?
Il Progetto Stargate riflette una verità ormai innegabile: l’Intelligenza Artificiale è diventata il cuore della competizione globale per il potere. Non si tratta più solo di tecnologia, ma di chi guiderà le regole e i confini di un mondo sempre più dominato dai dati, dagli algoritmi e dalle decisioni automatizzate. Per Trump e i colossi americani, investire in infrastrutture e sviluppo tecnologico non è solo una scelta, ma una necessità per mantenere il vantaggio competitivo americano. Stargate diventa così il simbolo di una nuova fase, in cui la leadership globale si misurerà non solo sul PIL o sulla forza militare, ma sulla capacità di dominare le tecnologie che definiranno il XXI secolo.
*Lorenzo Contigliozzi – corrispondente dagli Stati Uniti.
ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.