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Velletri, pacco regalo a base di cocaina al figlio in carcere: arrestata mamma 62enne

30 gennaio 2025 | 11:48
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Velletri, pacco regalo a base di cocaina al figlio in carcere: arrestata mamma 62enne

La donna era già attenzionata degli agenti del XIV Distretto Primavalle

Velletri, 30 gennaio 2025 – Si è presentata in carcere con un “regalino” a base di cocaina per il figlio detenuto da condividere con gli inquilini delle altre celle.

La donna, sessantaduenne, era già da settimane costantemente attenzionata degli agenti del XIV Distretto Primavalle che, nell’ambito di servizi specifici effettuati per il contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti, a seguito di una scrupolosa attività investigativa, erano venuti a conoscenza della premura della donna di “racimolare” un ingente quantitativo di cocaina da consegnare presumibilmente al figlio detenuto in carcere, con l’obiettivo di allestire un’attività di spaccio tra le celle della casa circondariale.

Così, venerdì pomeriggio, la mamma ha deciso che fosse arrivato il momento giusto per consegnare il dono al figlio. Quando si è presentata presso il carcere di Velletri per il consueto colloquio, ad attenderla, però, in sala d’attesa, c’erano gli investigatori che avevano monitorato tutti i suoi spostamenti, fino alle porte del carcere.

I riscontri immediatamente successivi hanno restituito conferma ai poliziotti di quanto da loro sospettato: occultato negli slip, la donna “custodiva” un involucro contenente 88 grammi di cocaina. Gli investigatori hanno poi trovato e sequestrato il cellulare da lei utilizzato durante le varie fasi di acquisto della sostanza stupefacente.

Al termine degli accertamenti di rito, per la donna, di origini francesi, è scattato l’arresto per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Convalidato l’operato della Polizia di Stato, l’Autorità Giudiziaria ha disposto per la donna la misura degli arresti domiciliari.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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