La dichiarazione

La Premier Meloni guarda Fiumicino: “In vacanza? Anche a Coccia di Morto”

4 marzo 2025 | 11:22
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La Premier Meloni guarda Fiumicino: “In vacanza? Anche a Coccia di Morto”

La spiaggia è un’area protetta caratterizzata da una bellezza naturale troppo spesso dimenticata… e dai rifiuti del Tevere

Fiumicino, 4 marzo 2025 – “Se potessi scegliere una meta dove recarmi per piacere? Non lo so, tra l’altro quando è per piacere, secondo me il piacere lo fa più la compagnia che la meta. Io quando potevo fare le vacanze mi sono divertita anche a Coccia di Morto, a
Fiumicino”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata nel corso della puntata di ’XXI Secolo in onda questa sera su Rai1, parla della spiaggia del litorale romano.

“Devo dire la verità, io giro tutto il mondo e non vedo niente – ha aggiunto la premier – per cui ci sono milioni di posti che dico di voler tornare a vedere un giorno che avrò una vita normale. Non lo so davvero, però posso dire che qualche giorno fa pensavo che mi piacerebbe tantissimo tornare a fare le immersioni alle isole Tremiti che ho fatto qualche anno fa. Ci sono stata una volta sola, ci pensavo proprio qualche giorno fa, però diciamo che adesso le vacanze non sono esattamente la mia priorità”.

Spiaggia di Coccia di morto: una bellezza naturale

La bellezza della spiaggia di Coccia di Morto troppo spesso viene dimenticata. Si trova all’interno della Riserva Naturale Statale Litorale Romano e costeggia appunto la via che collega Fiumicino a Focene. E’ caratteristica per la sua natura “selvaggia”, con le classiche dune. Si estende su 16mila ettari e questo la rende la più grande area protetta del Mar Mediterraneo. 

Non è solo un punto di riferimento perché vive Fiumicino, ma ha anche un’attrattività turistica per chi cerca più tranquillità e contatto con la natura:  essendo una spiaggia libera, senza stabilimenti o chioschi, e non è sempre affollata.

Purtroppo, la mano dell’uomo si fa sentire anche qui e, purtroppo, la spiaggia è nota più per questo: molti i rifiuti che la invadono, soprattutto d’inverno, con le frequenti mareggiate. Non parliamo solo di abbandono e inciviltà: l’immondizia che viene trasportata in mare dal fiume Tevere, essendo vicina la foce, e che si deposita poi sull’arenile.

Nonostante ciò, sono molteplici le iniziative di pulizia organizzate da associazioni per cercare di mantenerla pulita: l’impegno e la dedizione dei volontari, che di volta in volta, con fatica, raccolgono i rifiuti, restituendo  alla spiaggia di Coccia di Morto il decoro che merita, è ammirevole e deve essere un esempio per tutelare e rispettare questa perla delle nostre coste.

Coccia di Morto: le origini del nome

Un nome che non suona bene, o per lo meno non rimanda a qualcosa di buono, anzi. L’origine del nome “Coccia di Morto” (che indica l’omonima via e la spiaggia) risalirebbe al ‘700 quando durante la bonifica della zona vennero ritrovati scheletri e teschi umani. Da lì il nome “coccia di morto” che rimanda al dialetto romanesco “cocce di morti”. Tali resti probabilmente appartenevano a cadaveri  trasportati dal Tevere e depositatesi poi sull’arenile.

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