La bonifica

Fiumicino, al via le operazioni di bonifica della Fossa Traianea

7 marzo 2025 | 12:30
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Fiumicino, al via le operazioni di bonifica della Fossa Traianea

Il recupero della Fossa Traianea, infatti, si inserisce in una strategia più ampia che mira a rendere il territorio più attrattivo per il turismo,

Fiumicino, 7 marzo 2025- Il Comune di Fiumicino ha dato il via a un’importante operazione di bonifica della Fossa Traianea, un intervento atteso da anni per la rimozione dei relitti di imbarcazioni abbandonate e la riqualificazione dell’area. Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio con un contributo di 158.767 euro, si inserisce all’interno del Piano annuale operativo 2024 per la Blue Economy e mira non solo alla salvaguardia ambientale, ma anche alla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico presente lungo il corso d’acqua.

La Fossa Traianea rappresenta un’area di grande valore sia dal punto di vista naturalistico che storico. Situata tra il porto di Claudio e quello di Traiano, è caratterizzata dalla presenza di numerosi relitti sommersi che, nel tempo, hanno contribuito al degrado del corso d’acqua, ostacolando la navigazione e mettendo a rischio la fauna locale. L’intervento del Comune si propone di recuperare un tratto di 100 metri lineari, interessando anche la porzione di argine coinvolta.

Tra gli obiettivi principali vi è il ripristino della sicurezza della navigazione nel tratto fluviale, la bonifica dai rifiuti inquinanti e il miglioramento dell’habitat per le numerose specie di uccelli che popolano l’area. Garzette, aironi cenerini, germani reali e martin pescatori trovano rifugio lungo la Fossa Traianea, ma la presenza dei relitti e delle sostanze nocive ne mette a rischio l’ecosistema. La rimozione delle imbarcazioni sommerse permetterà quindi un netto miglioramento della qualità ambientale.

Oltre all’aspetto ambientale, l’intervento riveste un’importanza fondamentale per il patrimonio archeologico della zona. La Fossa Traianea è situata in prossimità dell’antico Ponte di Matidia, un’opera di epoca romana che, a causa del degrado e della presenza dei relitti, non è più visibile in tutta la sua estensione. La rimozione dei relitti consentirà di riportare alla luce strutture risalenti all’età imperiale, restituendo valore storico e culturale all’area.

Il progetto prevede l’utilizzo di draghe per la rimozione dei relitti e cassoni scarrabili per la raccolta differenziata dei materiali di risulta, distinguendo tra quelli altamente inquinanti e quelli che possono essere riutilizzati. Inoltre, verranno adottate misure di sicurezza per evitare la dispersione di eventuali sostanze nocive nelle acque circostanti, mediante l’installazione di barriere galleggianti in PVC per contenere eventuali detriti.

La durata dell’intervento è stimata in 12 mesi, durante i quali si procederà alla progressiva rimozione dei relitti affioranti e sommersi, al dragaggio del fondale fluviale e alla sistemazione degli argini. Il finanziamento regionale coprirà le spese per l’impiego di mezzi tecnici specializzati, la gestione dei materiali di scarto e l’attività di monitoraggio ambientale.
L’operazione rappresenta un passo fondamentale per lo sviluppo sostenibile di Fiumicino, un comune che negli ultimi anni ha investito in progetti di tutela ambientale e valorizzazione del territorio, con un occhio di riguardo alla Blue Economy.

Il recupero della Fossa Traianea, infatti, si inserisce in una strategia più ampia che mira a rendere il territorio più attrattivo per il turismo, migliorando la qualità dell’acqua e restituendo alla comunità un’area di pregio.
Si tratta di un intervento di grande rilevanza per la nostra città, che permetterà di coniugare la tutela ambientale con il recupero del nostro patrimonio storico. La Fossa Traianea è un simbolo della nostra identità e vogliamo restituirla ai cittadini e ai visitatori nel miglior modo possibile.

Le operazioni inizieranno nelle prossime settimane e coinvolgeranno tecnici specializzati nel recupero dei relitti e nella gestione delle acque fluviali. L’obiettivo è rendere l’area nuovamente fruibile, garantendo maggiore sicurezza per la navigazione e una più ampia accessibilità per i cittadini e i turisti. Con questo intervento, Fiumicino si candida a diventare un esempio virtuoso di gestione sostenibile delle risorse fluviali e di valorizzazione del patrimonio archeologico, ponendosi come modello di riferimento per altre realtà costiere del Lazio e oltre.

Un problema lungo anni

Il problema dei relitti abbandonati nella Fossa Traianea e lungo il corso del Tevere non è una novità. Già nel 2017, un’inchiesta giornalistica de Faro online (leggi qui) aveva denunciato la presenza di numerose imbarcazioni semisommerse, pericolose sia per la sicurezza della navigazione che per l’ecosistema fluviale. In particolare, l’indagine pubblicata su ilfaroonline.it tracciava una mappa dei pericoli, evidenziando come numerosi natanti fossero stati lasciati a marcire nel fiume, spesso a causa del disinteresse dei proprietari e dell’assenza di un piano strutturato per la rimozione. Da allora, il problema è stato parzialmente affrontato, con quale recupero di relitti, ma poi tutto si è arenato. (

E questo nonostante un accordo firmato da Regione Lazio, lCapitaneria di Porto di Roma, Comune di Fiumicino, Roma Capitale, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e Autorità di Bacino del Fiume Tevere.La mancanza di interventi sistematici, unita alle difficoltà burocratiche legate alla competenza sulle acque interne, ha fatto sì che la Fossa Traianea e altri tratti del fiume si trasformassero in vere e proprie discariche galleggianti. Oltre all’impatto ambientale, con il rilascio di sostanze inquinanti nei sedimenti e nell’acqua, il degrado ha limitato la fruibilità del canale, penalizzando il settore della navigazione turistica e commerciale. L’annuncio dell’intervento di bonifica dei relitti nella Fossa Traianea, avviato dal Comune di Fiumicino nel 2024, rappresenta dunque una risposta attesa da tempo. Il progetto prevede la rimozione delle imbarcazioni abbandonate, il dragaggio del fondale e la riqualificazione dell’area, con l’obiettivo di ripristinare le condizioni di sicurezza e migliorare la qualità dell’ecosistema fluviale. L’intervento in corso a Fiumicino dovrebbe essere solo il primo passo di una strategia più ampia. Serve un piano strutturale per la gestione delle imbarcazioni abbandonate nei corsi d’acqua, evitando che il problema si ripresenti ciclicamente. Una maggiore sinergia tra enti locali, Capitaneria di Porto e Regione Lazio potrebbe garantire un monitoraggio costante e azioni preventive più efficaci, prevenendo il ripetersi del degrado ambientale.

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