L'intervista

Il lupo sul Litorale Romano: come conviverci e come comportarsi in sua presenza

12 marzo 2025 | 19:01
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Il lupo sul Litorale Romano: come conviverci e come comportarsi in sua presenza
Immagini delle videotrappole
Il lupo sul Litorale Romano: come conviverci e come comportarsi in sua presenza
Il lupo sul Litorale Romano: come conviverci e come comportarsi in sua presenza
Il lupo sul Litorale Romano: come conviverci e come comportarsi in sua presenza

Una corretta informazione permette di tutelare e rispettare questo splendido animale: ce ne parla l’esperto Marco Antonelli

Fiumicino, 12 marzo 2025 – La coesistenza tra il lupo, da qualche anno ricomparso nel nostro territorio, e l’uomo, non abituato a condividere gli spazi con questo meraviglioso animale, è possibile se ci basiamo su una corretta informazione e sul rispetto per la natura. La presenza di questo animale è un segnale a favore della biodiversità, in quanto aiuta a mantenere l’equilibrio ecologico. Gli esperti del WWF sostengono che “E’ del tutto naturale che il lupo si stabilisca in ambienti periurbani. L’elevata adattabilità della specie e la protezione legale, ne hanno infatti favorito la presenza anche in zone antropizzate, situazione che probabilmente sarà sempre più frequente, e dobbiamo lavorare affinché venga considerato un fenomeno naturale di adattamento della specie. La sua presenza non deve essere un problema ma piuttosto un’opportunità di crescita e conoscenza.”

Risale al 2013, grazie alle immagini catturate da una fototrappola e al monitoraggio portato avanti dalla LIPU, il primo avvistamento di Romolo, un lupo che si aggirava nell’area dell’Oasi LIPU Castel di Guido e nei territori limitrofi nella zona a nord-ovest della Capitale, a pochi km dal centro urbano. Circa un anno dopo è entrato in scena un altro lupo maschio, battezzato dai volontari della LIPU Numa; a solo due anni di distanza, sono stati avvistati un altro maschio e una femmina in coppia. A quel punto bisognava preparare la comunità alla nuova presenza, perché di lì a poco si sarebbe formato il primo branco nel Comune di Roma, dopo quasi 100 anni dalla scomparsa della specie da questi territori. Dopo essersi stabilito in altre zone della Riserva del Litorale Romano, il lupo, negli ultimi due anni, ha scelto anche l’Oasi WWF di Macchiagrande come habitat, dove è nata una seconda famiglia che ora vive tra Fregene e Maccarese.

Attualmente nelle aree del Litorale Romano sono dunque presenti e monitorati due nuclei familiari di lupo, il primo intorno a Castel di Guido composto da 6-7 animali, il secondo tra Fregene, Maccarese e Aranova, che conta oggi 4-5 esemplari.

La conoscenza è fondamentale per ridurre allarmismi e creare consapevolezza sulle modalità di convivenza con questo bellissimo animale e a tal proposito, abbiamo intervistato Marco Antonelli, Responsabile grandi carnivori WWF Italia e Coordinatore del monitoraggio lupo nella Riserva del Litorale per la LIPU.

Se dovessi “presentare il lupo ad un bambino, come lo descriveresti per farlo innamorare del lupo senza timori?

“l lupo è stato nei secoli vittima di favole e leggende e il miglior modo per parlarne ai bambini è proprio quello di sfatare il mito del lupo “mangia-uomini”, ma allo stesso tempo far capire loro che è una specie selvatica con un ruolo fondamentale nell’ambiente e che non è ne buono ne cattivo, ma solamente un prezioso elemento naturale che arricchisce l’ambiente che ci circonda e l’ecosistema di cui tutti facciamo parte.”

Quali sono le principali buone pratiche per convivere con il lupo?

“Per i cittadini coesistere nello stesso territorio con il lupo è più semplice di quanto alcuni ci raccontano, basta applicare alcune regole. Ad esempio è importante una corretta gestione dei cani. In caso di incontro con cani vaganti e non sotto il nostro diretto controllo, possono accadere episodi spiacevoli, come la predazione del lupo sul cane. Per questo è buona norma, quando si va a passeggiare in natura, tenere inostri amici a 4 zampe al guinzaglio, in questo modo non correrà alcun pericolo e si eviterà anche il rischio che il cane disturbi la fauna selvatica. E’ inoltre importante in aree rurali non tenere i cani liberi di vagare, specialmente durante le ore notturne o legati a catena in cortili esterni e non lasciare cibo a disposizione della fauna selvatica, quindi anche dei lupi. Cibo per cani e gatti, rifiuti organici, scarti delle aziende agricole sono tutte fonti alimentari che attraggono lupi, volpi, cinghiali ecc, e possono modificare il comportamento degli animali selvatici, rendendoli più confidenti verso le persone e i centri abitati. Questo è un fenomeno che occorre evitare sia per il bene degli animali, sia per prevenire incidenti e conflitti con l’uomo. Gli animali selvatici devono trovare il loro sostentamento in natura, e non nei nostri centri o paesi. Mantenendo la selvaticità dei lupi si salvaguarda loro e noi allo stesso tempo.

C’è un episodio in particolare che ti ha colpito durante il monitoraggio dei lupi?

“Sono quasi 12 anni che monitoro il lupo. Episodi emozionanti ne avrei tanti da raccontare, ma sicuramente ascoltare il loro ululato durante la notte o avvistarli alle prime ore dell’alba, sono momenti che destano emozioni indescrivibili. Riuscire a vederli, nonostante la loro recente espansione, resta un evento rarissimo. Ricordo uno dei miei primi avvistamenti sul Litorale Romano: era quasi l’imbrunire e stavo appostato vicino un cespuglio per scattare qualche fotografia. All’improvviso 3 giovani lupi, apparsi all’improvviso, iniziarono a giocare a poche decine di metri da me, senza accorgersi della mia presenza. Per circa 20 minuti mi sono trovato da solo con loro prima che rientrassero nel bosco e ad oggi, questo, resta uno dei ricordi più belli per me.”

Quale è un rischio associato alla presenza del lupo nelle aree periurbane?

“Il rischio principale è quello del conflitto che può insorgere tra il lupo e le nostre attività sul territorio. non siamo più abituati a coesistere con questa specie. Il lupo, fino agli inizi del ‘900, prima di essere eradicato dalla campagna di persecuzione dell’uomo, viveva negli ambienti periurbani di pianura e, negli ultimi decenni, abbiamo perso le conoscenze su questi animali, che appartenevano invece ai nostri bisnonni. L’evoluzione di pratiche zootecniche non compatibili con la presenza di predatori naturali può portare a conflitti tra lupo e allevatori, e qui occorre lavorare per diffondere conoscenza e tecniche di prevenzione dei danni.

Al pari del conflitto con la zootecnia, un altro rischio legato alla presenza del lupo in aree antropizzate, è la presenza diffusa di risorse alimentari non controllate, dai rifiuti agli scarti delle aziende agricole. Questo fenomeno può portare alcuni lupi a frequentare assiduamente zone abitate e a perdere progressivamente la naturale elusività verso l’uomo, portando a inevitabili allarmismi e conflitti. Occorre assolutamente prevenire questi fenomeni. Diffondere corrette conoscenze ai cittadini e lavorare con gli allevatori per la prevenzione delle predazioni, sono le strade maestre da seguire.

Se durante una passeggiata dovessimo trovarci faccia a faccia con un lupo, quale sarebbe l’atteggiamento giusto da avere?

“Il giusto atteggiamento, se si temono simili incontri, è sempre quello di segnalare la nostra presenza, parlando a voce alta ad esempio. Nel caso di avvistamento a distanza il consiglio è quello di godersi l’evento e allontanarsi senza disturbare. Se l’avvistamento fortuito avviene più a breve distanza è molto probabile che il lupo, non appena si accorgerà della nostra presenza, si allontani velocemente. Ricordo sempre che, al di là di singoli e rarissimi episodi di presenza di lupi confidenti (per le motivazioni di cui parlavo poco fa), il lupo lupo resta di regola un animale diffidente che teme l’uomo e tende ad evitarlo. Non a caso è una specie prevalentemente notturna: di notte si rischia molto meno l’incontro con persone. Ricordiamo sempre che ha molta più paura di noi, rispetto a quanta ne abbiamo noi di lui.”

Che differenza c’è, se c’è, tra un animale aggressivo e un predatore?

“I predatori non sono aggressivi. Sono animali che predano altri animali per sopravvivere, e il lupo non considera l’uomo una preda, ma anzi un pericolo da evitare. Gli attacchi di lupi a persone si contano sulle dita di una mano negli ultimi decenni, e sono quasi sempre episodi legati a esemplari resi confidenti da nostri comportamenti errati. Andare nei boschi, dove vive il lupo, è molto più sicuro che percorrere in bicicletta una strada trafficata o andare a sciare. Dovremmo affidarci ai numeri e alla statistica per combattere le paure irrazionali.”

Non esiste ancora una letteratura sui lupi urbani come invece per altri animali selvatici quali le volpi in Inghilterra o i coyote in Nord America. Come si sta evolvendo la popolazione di lupi nel nostro territorio e quali strategie vengono adottate per monitorarla?

“Si tratta di un fenomeno interessante e ancora da approfondire. Oggi sono in corso studi proprio sugli aspetti ecologici dei lupi periurbani. Importante sottolineare che la tendenza di “migrazione” del lupo, è del tutto naturale ed è figlia della straordinaria capacità di questo animale di adattarsi a numerosi contesti ambientali. Il lupo difficilmente vivrà nelle nostre città, ma piuttosto si limiterà a rimanere nelle aree naturali, dove ci siano acqua, cibo e zone tranquille dove rifugiarsi, tutto ciò di cui ha bisogno; quello che, del resto, ha trovato nella campagna intorno a Roma. Nel prossimo futuro la presenza del lupo in aree antropizzate sarà probabilmente sempre più frequente. Il nostro compito è lavorare affinché ciò venga considerata un fenomeno naturale di adattamento della specie e diffondere le giuste conoscenze sulle buone pratiche di comportamento da adottare nei territorio dove si sta diramando la sua presenza. Il lupo ha un ruolo vitale per gli equilibri ambientali; ad esempio sul Litorale Romano (ma anche altrove), preda molte nutrie, aiutando a limitare la diffusione di questa specie esotica, invasiva, in grado arrecare gravi danni all’agricoltura. Allo stesso modo il lupo ci aiuta a tenere sotto controllo la presenza degli ungulati, come cinghiali e daini. Non va trascurato, inoltre, il significato culturale che il lupo porta con sé: la sua presenza costituisce un valore aggiunto alle aree in cui torna a stabilirsi.”

Il lupo, con la sua presenza silenziosa e potente, ci ricorda l’equilibrio fragile e prezioso della natura, insegnandoci che ogni specie, anche la più temuta, gioca un ruolo fondamentale nella vita del nostro pianeta.