Violenza sessuale, atti osceni e molestie a una bambina: 35enne di Fiumicino alla sbarra

L’imputato è comparso davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare
Fiumicino, 30 marzo 2025 – Atti persecutori, violenza sessuale, lesioni personali aggravate, corruzione di minorenne e atti osceni. Sono queste le gravi accuse di cui deve rispondere un uomo di 35 anni residente a Fiumicino, attualmente detenuto nel carcere di Roma Rebibbia, nel processo in corso presso il Tribunale Penale di Civitavecchia. Secondo l’accusa, le vittime, tra cui una bambina di soli otto anni, sarebbero state sottoposte a minacce, aggressioni e molestie per mesi, generando un forte stato d’ansia e paura.
L’imputato è comparso dinanzi al Giudice per l’Udienza Preliminare, il dottor Matteo Ferrante, nell’ambito di un procedimento fissato su richiesta di rito abbreviato condizionato. L’indagine è partita a seguito della denuncia formalizzata da la parte offesa principale, in proprio e quale genitore esercente la potestà sulla figlia minore. Secondo quanto riportato nei documenti processuali, il 35enne residente a Fiumicino avrebbe reiteratamente minacciato, molestato e aggredito i suoi vicini di casa, tra cui appunto una bambina di soli otto anni, con comportamenti vessatori che si sono protratti per mesi.
Tra le accuse più gravi mosse contro l’imputato figurano episodi di violenza sessuale e atti osceni, anche alla presenza della minore, nonché insulti e minacce rivolte al figlio della vittima. Gli atti persecutori avrebbero provocato nelle vittime un grave stato d’ansia e paura, obbligandole a modificare le proprie abitudini di vita. Durante l’ultima udienza, alla quale era presente l’avvocato Gianfranco Carluccio per la parte civile, il GUP Ferrante ha differito il procedimento al 16 aprile 2025 per il conferimento dell’incarico al Consulente Tecnico d’Ufficio, in seguito alla richiesta di perizia psichiatrica avanzata dalla difesa dell’imputato.
Contestualmente, verrà formalizzata l’ammissione della parte civile e la nomina del consulente tecnico di parte, individuato nella dottoressa Gabriella Marano, psicologa clinica e forense, psicodiagnosta e criminologa. L’udienza si preannuncia particolarmente delicata, considerata la gravità delle accuse e la richiesta di rito abbreviato, che potrebbe comportare uno sconto di pena in caso di condanna. La vicenda ha sollevato sdegno e preoccupazione nell’opinione pubblica, soprattutto per la presenza di minori tra le vittime coinvolte. Sarà il prossimo appuntamento del 16 aprile 2025 a determinare i futuri sviluppi del procedimento penale.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.