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Ncc sloveni tra Fiumicino e Roma: ecco cosa c’è dietro

8 aprile 2025 | 12:30
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Ncc sloveni tra Fiumicino e Roma: ecco cosa c’è dietro

Una sede estera, ma operano stabilmente in Italia. Fascianelli (Anar): “Lo avevamo segnalato sei mesi fa, ma nessuno ci ha ascoltato”

Fiumicino, 8 aprile 2025 – Una sede in Slovenia, ma operano stabilmente nella Capitale, con  una sede secondaria registrata in via del Velodromo 44 e permessi ZTL rilasciati dal Comune di Roma. È il caso della società Transnational Limousines Prevozi D.O.O., al centro del blitz della Polaria di Fiumicino del quale abbiamo dato notizia qualche giorno fa (leggi qui) che ha intercettato NCC abusivi con targa estera operativi nel territorio nazionale.

Un approfondimento dei documenti camerali e giudiziari chiarisce i contorni di una vicenda che, secondo Anar (Associazione Noleggiatori Area metropolitana di Roma), rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema che sfugge a ogni controllo.

“Noi lo avevamo segnalato sei mesi fa, ma nessuno ci ha ascoltato – spiega Ivano Fascianelli, presidente ANAR – se non la Polizia di Frontiera. Ai vigili urbani di Roma invece questi veicoli sembrano non dare alcun fastidio. Anzi, gli hanno persino concesso il permesso annuale per entrare nella ZTL”.

La visura camerale della società mostra che la Transnational è formalmente iscritta al registro delle imprese di Roma dal 2020, con un’attività prevalente di “gestione e coordinamento del noleggio con conducente”. A tutti gli effetti opera come NCC, ma senza una licenza comunale italiana, requisito fondamentale sancito dall’articolo 85 del Codice della Strada e ribadito dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 5756 del 2022CDS Slovenia.

Il caso specifico risale a un provvedimento del Ministero dei Trasporti che negava l’immatricolazione italiana del mezzo sloveno proprio per l’assenza dell’autorizzazione comunale. L’azienda aveva fatto ricorso, ma i giudici hanno dato ragione allo Stato, sottolineando che “l’attività di NCC non è liberalizzata, ma soggetta ad autorizzazione”, e che “la rimessa e la sede devono essere ubicate nel territorio del Comune che rilascia la licenza”.

Nonostante questa chiarezza giuridica, la società continua a operare nella Capitale, forte di una sede secondaria attiva e di una classificazione regolare nel REA di Roma. «Siamo davanti a un sistema fuori controllo, voluto e mantenuto da chi avrebbe dovuto regolamentare il settore – accusa Fascianelli –. Il risultato? Gli operatori stranieri senza licenza lavorano come nulla fosse, mentre i tassisti italiani rispettano regole, costi e vincoli territoriali sempre più rigidi».

La tensione è cresciuta a tal punto che poche settimane fa alcuni sindacati – tra cui Anar, Confintesa e Usb – avevano indetto un presidio sotto gli uffici dell’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè. “Un tentativo di far sentire la voce di chi lavora onestamente – spiega Fascianelli – ma anche lì abbiamo trovato ostacoli. Altri sindacati hanno tentato di spegnere il nostro grido d’allarme. Così, a quanto pare, deve soccombere il lavoratore onesto: schiacciato dall’abusivismo e dall’omertà politica”.

Il caso degli Ncc sloveni nella Ztl romana diventa così emblematico di una doppia velocità normativa che favorisce chi aggira la legge, penalizzando chi la rispetta. Un’anomalia tutta romana che continua a creare fratture e diseguaglianze in un settore strategico come quello della mobilità urbana.

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