L'intervista

Gatti in casa, impariamo a conoscerli e come trattarli

14 aprile 2025 | 10:35
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Gatti in casa, impariamo a conoscerli e come trattarli

I consigli della veterinaria Delfina Maggio, attiva dal 2009 sul territorio di Fiumicino per prendersi cura di questi affascinanti e misteriosi animali

Fiumicino, 14 aprile 2025 – I gatti sono animali affascinanti e misteriosi, noti per l’ indipendenza e la grazia con cui approcciano al mondo. Il loro corpo, agile e slanciato, si muove con eleganza naturale e straordinaria abilità. Felini dagli occhi intensi in grado di adattarsi a diverse luci e con un udito finissimo, sono caratteristiche che li rendono eccellenti cacciatori. Il loro pelo, variabile in lunghezza e colore, è morbido e setoso, e molti dedicano gran parte del tempo alla cura meticolosa del proprio manto.

Anche se spesso si presentano come animali indipendenti, i gatti sono capaci di istaurare legami profondi con i loro compagni umani, offrendo affetto e compagnia in modo discreto. Spesso il comportamento di questo animale può sembrare enigmatico: alternano momenti di quiete, dove si accoccolano tranquillamente, a istanti di gioco vivace. Ogni gatto ha una personalità unica, che può variare dalla timidezza alla curiosità avventurosa ma tutti sono dei gran dormiglioni e possono passare fino a due terzi della giornata a sonnecchiare; un comportamento legato al loro istinto predatorio: risparmiare energia per la caccia. I gatti è infatti un predatore naturale e mantengono la loro vocazione naturale pur essendo domestici.

Una delle parti del corpo più caratteristiche e importanti del piccolo felino, è sicuramente la coda, necessaria per l’equilibrio e ottimo strumento di comunicazione, col quale esprimono diverse emozioni.

Impariamo alcuni segnali necessari per avere un buon “dialogo” con loro:

  • Coda dritta e verticale o leggermente incurvata verso la punta, segno di fiducia e contentezza.
  • Coda che sbatte lentamente può indicare che il gatto è soddisfatto e rilassato.
  • Coda morbida e rilassata, senza rigidità o tensione, significa che il gatto si sente calmo e sereno.
  • Coda eretta ma con la punta che si muove o tremola sta ad indicare che è incuriosito da qualcosa.
  • Coda rigida e gonfia o che si muove rapidamente da un lato all’altro: arrabbiato o spaventato.
  • Coda piegata tra le zampe posteriori: è molto infastidito o ha paura.

Sebbene i gatti siano animali notoriamente più indipendenti rispetto ai cani, la loro connessione con gli esseri umani può essere altrettanto significativa. E’ importante però imparare ad istaurare un rapporto sano che sia appagante sia per noi che per l’animale, insegnando anche ai bambini il modo migliore per entrare in relazione con i gatti. Abbiamo chiesto alcuni consigli alla Dott.ssa Delfina Maggio, veterinaria in esercizio dal 2004 e, dal 2009, attiva sul territorio di Fiumicino anche con servizio a domicilio.

Quali sono gli aspetti più importanti per istaurare una relazione sana tra un gatto e il suo padrone?

“Il cane, simile a un eterno bambino, è profondamente legato al suo padrone e ha un comportamento che richiama l’età di circa 3 anni, caratterizzato dalla dipendenza. Al contrario, la relazione con il gatto è di tipo amichevole. Il gatto non necessita di essere ammaestrato, ma va considerato come un compagno alla pari. Possiamo attirare la sua attenzione attraverso il gioco, quando ne ha voglia, senza mai forzarlo. Come per gli esseri umani, è fondamentale rispettare il suo bisogno di spazio e aspettare che sia lui a decidere quando interagire con noi. Non dobbiamo obbligarlo a ricevere coccole, a stare in braccio se non lo desidera o svegliarlo durante il sonno. In sintesi, la chiave è imparare a rispettare la sua natura e le sue esigenze.”

In che modo la cura del pelo influisce sul benessere psicofisico del gatto, e quali sono i consigli più efficaci per mantenerlo pulito?

“I gatti non vanno assolutamente mai lavati: sono animali che si puliscono da soli in modo impeccabile. Non è necessario tormentarli con profumi, salviette umidificate o, soprattutto, con il “bagnetto”. Non amano avere odori estranei sul loro pelo, e se li laviamo o li inumidiamo con prodotti vari, li stimoliamo a leccarsi ancora di più, aumentando il rischio che ingeriscano troppo pelo.
Tuttavia, per esemplari a pelo lungo, è bene abituarli a essere spazzolati regolarmente, poiché senza una cura adeguata i nodi che si formano possono causare dermatiti, e in alcuni casi anche dolore, dato che i nodi possono essere attaccati alla pelle e muoversi durante il grooming.”

Cosa insegnare ai bambini per aiutarli a comprendere meglio le esigenze dei gatti e come approcciarsi a loro?

“Dobbiamo insegnare ai bambini che i gatti non sono giocattoli. Non bisogna tirargli la coda o il pelo, né disturbarli invadendo i loro spazi, o prenderli in braccio contro la loro volontà, altrimenti si corre il rischio di essere graffiati. Per evitare situazioni spiacevoli, è consigliabile che il bambino sia abbastanza grande da comprendere come interagire con il gatto, oppure che venga educato a farlo in modo corretto. Come le persone, anche i gatti reagiscono e si difendono se infastiditi.
Quando ha voglia di coccole, sarà lui stesso a cercare il contatto, altrimenti, se il bambino vuole giocare con il gatto, può farlo a distanza, utilizzando palline, scatoline o fili, che sono molto apprezzati dai piccoli felini, ma senza toccarli o inseguirli, evitando di creare disagio o stress nell’animale. Inoltre, i gatti preferiscono movimenti lenti e un ambiente tranquillo, mentre i bambini tendono a essere vivaci e rumorosi, cosa che può spaventare il micio. Insegnate quindi ai vostri figli ad approcciarsi ai gatti con delicatezza, rispetto e silenzio, affinché la convivenza sia armoniosa per entrambi.”

Come possiamo far convivere serenamente un cane e un gatto sotto lo stesso tetto?

La convivenza può essere complessa tra un gatto adulto e un cane cucciolo, spesso vivace e irruento, in grado quindi di alterare l’ambiente del gatto, che potrebbe reagire con aggressività o cercare di evitare il nuovo arrivato. È fondamentale non sottovalutare questa situazione perché, un gatto stressato può sviluppare disturbi comportamentali, come la perdita di appetito, sintomo da cui possono scaturire gravi patologie come la lipidosi epatica, malattia che in alcuni casi può essere letale.
Prima di introdurre un cane in una casa con un gatto adulto, dobbiamo valutare il carattere del gatto (se è socievole o meno), per proteggere la sua salute e garantire una convivenza serena. Se il gatto è cucciolo, invece, si adatta facilmente alla presenza di un cane già in famiglia, a meno che il cane non abbia istinti aggressivi.

Cosa non dar da mangiare ad un gatto?

“È consigliabile offrire al gatto cibi pronti di buona qualità, preferibilmente con carne naturale, acquistati presso negozi specializzati. Sono da evitare dolci, cioccolato, alimenti fritti o troppo conditi. A differenza del cane, il gatto non è goloso e difficilmente mangia cose che potrebbero danneggiarlo. È un animale molto attento: annusa e riesce a distinguere ciò che è buono per lui da ciò che non lo è. Il vero problema, al contrario è che alcuni gatti sono molto selettivi e spesso difficili da accontentare, mangiano solo ciò che gradiscono”.

E’ consigliabile che il gatto viva dentro casa senza uscire per preservarlo dai pericoli della città?

Il gatto, proprio perché è un animale indipendente e libero, soffre la reclusione in casa e quindi è sicuramente consigliabile dare loro la possibilità di uscire. “Condannarli” a essere rinchiusi in un appartamento, può causare problematiche comportamentali nel gatto che sentendosi costretto, tende a deprimersi o a manifestare disagi con atteggiamenti compulsivi. Hanno bisogno di spazi liberi e, proprio come noi esseri umani, non hanno nessuna voglia di rimanere perennemente chiusi in casa.
Molte persone, per paura che possa succedere qualcosa ai loro amici felini, decidono di concedere loro una vita esclusivamente domestica non rispettando le esigenze, i desideri e la natura dell’animale che, non dimentichiamolo, non è né di nostra proprietà nè tantomeno un soprammobile. Chiuderli in una stanza è sicuramente una scelta che può influire sulla sua psiche e serenità. Se vogliamo bene al nostro animale, la dove l’ambiente lo permette, dobbiamo dargli la possibilità di esplorare. Chiaramente se viviamo a ridosso di un’autostrada, una ferrovia o di un centro città molto affollato, allora si può optare per non farlo uscire ma, in tutte le altre condizioni è sicuramente meglio lasciare loro la possibilità di vivere una vita piena, soddisfacente e dignitosa. Il gatto che viene abituato ad uscire, a partire dai 4/ 5 mesi, o comunque dopo la sterilizzazione, impara ad evitare i pericoli.”

Perché è consigliabile sterilizzare un gatto?

“Per convivere serenamente con i nostri amici felini, è fondamentale sterilizzarli. Non farlo può comportare problemi comportamentali, soprattutto per le femmine, che, durante il calore, miagolano incessantemente e potrebbero sviluppare stress o patologie difficili da gestire. Inoltre, l’impulso di accoppiarsi è molto forte, e se costrette in casa, soffrirebbero; se lasciate libere, rischiano ovviamente di rimanere incinte. Anche i maschi non sono esenti da problematiche: le continue marcature, con il relativo odore pungente, diventano un fastidio insopportabile per tutta la famiglia.
La sterilizzazione offre anche un altro vantaggio: i gatti castrati tendono a spostarsi meno, riducendo il rischio di imbattersi in pericoli o in conflitti con altri gatti. In questo modo, possiamo avere un maggiore controllo su di loro, senza preoccuparci continuamente per la loro sicurezza.”

Quali sono le patologie più frequenti nel gatto e come prevenirle?

“I gatti che vivono in casa possono sviluppare problemi gastrointestinali, come diarrea e vomito, spesso dovuti a una dieta basata su prodotti di scarsa qualità. Per prevenire questi fastidi, è sufficiente un’alimentazione adeguata, evitando prodotti troppo economici che, a lungo andare, possono causare gravi problemi di salute. Inoltre, le patologie parassitarie esterne, come pulci, zecche e acari delle orecchie, sono comuni. Per prevenirle, basta somministrare regolarmente degli antiparassitari.”