A Maccarese rinasce l’ex stazione sanitaria: sarà un rifugio per persone in difficoltà

Non essendo previste escavazioni né interventi che alterano il profilo paesaggistico, non è stato necessario redigere uno studio di impatto ambientale o richiedere la verifica preventiva dell’interesse archeologico
Fiumicino, 18 aprile 2025- Un edificio storico, dimenticato da anni, si prepara a una nuova vita all’insegna dell’inclusione sociale. La Giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la ristrutturazione di una porzione dell’ex stazione sanitaria di Maccarese, destinata a ospitare un innovativo programma di accoglienza basato sul modello Housing First. L’intervento, finanziato con fondi PNRR per un totale di 300mila euro, mira a restituire dignità e autonomia a persone senzatetto o in situazioni di grave marginalità.
L’edificio, situato in via Castel San Giorgio, è stato costruito tra il 1930 e il 1935 e inaugurato nel 1937, durante il periodo della bonifica agricola di Maccarese. Destinato originariamente all’assistenza sanitaria degli abitanti del territorio, il fabbricato rappresenta una preziosa testimonianza storica e identitaria per la comunità locale. Oggi, dopo decenni di abbandono e un evidente stato di degrado strutturale, sarà oggetto di un’importante opera di recupero.
La porzione interessata dai lavori si estende su circa 1.000 metri quadrati ed è composta da quattro unità immobiliari distribuite su più livelli.
Il progetto prevede interventi interni mirati, senza modifiche strutturali invasive: demolizione delle vecchie tramezzature, rifacimento completo degli impianti, sostituzione di infissi, pavimenti e rivestimenti, e la realizzazione di spazi abitativi funzionali per garantire piena vivibilità.
Particolare attenzione sarà riservata all’abbattimento delle barriere architettoniche: verranno allargate le porte interne, adattati i bagni, e installato un montascale per consentire l’accesso anche a chi ha disabilità motorie. L’intervento comprende inoltre il miglioramento dell’efficienza energetica, con l’adozione di infissi a bassa trasmittanza e sistemi di climatizzazione a basso impatto.
L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato, recuperare un bene pubblico inutilizzato e restituirlo alla collettività, valorizzandone la storia e la funzione; dall’altro, fornire una risposta concreta al disagio sociale, creando un ambiente accogliente dove le persone possano ripartire, seguite da un’équipe multidisciplinare. L’Housing First, infatti, è un modello di intervento che mette al centro la persona e riconosce nella casa il primo passo verso il reinserimento sociale. Alla sistemazione abitativa si affiancano servizi personalizzati come il supporto psicologico, l’assistenza legale, la formazione e l’inserimento lavorativo.
Il progetto è stato redatto dal geometra Carmelo Cannavò su incarico dell’Area Lavori Pubblici e Manutenzioni del Comune, mentre la verifica è stata effettuata dall’ingegner Benedetto Marco Sirchia. Responsabile unico del procedimento è l’ingegnera Debora Eramo. La realizzazione dell’opera è prevista in 90 giorni consecutivi, secondo il cronoprogramma allegato, e dovrà essere conclusa entro il 31 agosto 2025, termine fissato dal bando PNRR.
Il costo dei lavori, pari a 254.916,92 euro, comprende anche 6.291,72 euro di oneri per la sicurezza. Le restanti 45.083,08 euro coprono spese accessorie tra cui l’acquisto del montascale, i contributi all’ANAC, gli incentivi per il personale tecnico e l’IVA. Il quadro economico è stato approvato all’unanimità dalla Giunta comunale nella seduta del 15 aprile 2025.
L’edificio, sebbene non sottoposto a vincoli paesaggistici, è interessato da una procedura di verifica di interesse culturale (VIC), avviata con apposita richiesta lo scorso febbraio. La sua origine risale al periodo fascista, quando la bonifica delle terre paludose della zona rese necessaria la costruzione di nuove infrastrutture, tra cui quella sanitaria. La sua ristrutturazione, quindi, non è solo un atto di rigenerazione urbana, ma anche un gesto di memoria e identità.
Non essendo previste escavazioni né interventi che alterano il profilo paesaggistico, non è stato necessario redigere uno studio di impatto ambientale o richiedere la verifica preventiva dell’interesse archeologico.
La trasformazione dell’ex stazione sanitaria di Maccarese in residenza Housing First rappresenta un passo deciso nella direzione di una politica sociale attiva, dove la casa diventa il punto di partenza per ricostruire legami, progettualità e percorsi di autonomia.
In un momento storico in cui le disuguaglianze crescono e le fragilità si moltiplicano, progetti come questo indicano la via per una città più giusta, inclusiva e coesa.