Il fatto

Fiumicino, vandali in azione: i muri della città “sotto attacco”

20 aprile 2025 | 13:00
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Fiumicino, vandali in azione: i muri della città “sotto attacco”
Fiumicino, vandali in azione: i muri della città “sotto attacco”
Fiumicino, vandali in azione: i muri della città “sotto attacco”
Fiumicino, vandali in azione: i muri della città “sotto attacco”
Fiumicino, vandali in azione: i muri della città “sotto attacco”

Tanti gli episodi negli ultimi giorni: non solo scritte, ma anche simboli che fanno preoccupare senza alcun rispetto della cosa pubblica

Fiumicino, 20 aprile 2025 – Non un caso isolato, ma a macchia d’olio un po’ in tutta la città: il malcostume di scrivere sui muri,  è uno degli atti di vandalismo che si verifica spesso a Fiumicino. Ignoti, imbrattano con bombolette spray indistintamente quello che si trovano davanti.

Non parliamo solo di edifici, ma anche di parchi pubblici come avvenuto nei giorni scorsi, come non si parla solo di scritte insensate, ma anche di simboli che fanno preoccupare: ne sono un esempio le svastiche “comparse” in via del Serbatoio (leggi qui) e nel parco dedicato a Simone Costa. Oppure le scritte recenti a Focene: perlopiù sfottò riferiti a tifoserie di calcio sono in alcune vie della località e al parco Azzurra Matiddi (leggi qui). Un altro imbrattamento che dà molto nell’occhio è quello sul muro all’ingresso di via della Torre Clementina: sempre degli sfottò, ma di grandi dimensioni.

Il fenomeno, purtroppo,  non è nuovo e andando a ritroso nel tempo sono numerosi gli episodi di questo tipo. Spesso è stato preso di mira il Lungomare della Salute, il vecchio Faro quando ancora c’era modo di accedervi nonostante i divieti e la pericolosità della struttura. E verrebbe da dire chi più ne ha più ne metta, perché chi compie questi gesti non segue una logica. Vandalismo significa non avere cura della pubblica proprietà né di quella privata. Ma la troppa leggerezza del “lo fanno tutti” o del “se non ci vedono non sanno chi è stato”, potrebbe celare in questi atti come una sorta di “sfogo” per manifestare qualcosa. Un atto di ribellione non giustificabile.

Numerose le operazioni di pulizia svolte nel corso degli anni. Ma vedere, purtroppo, che poco o nulla è cambiato in merito ad una presa di coscienza, soprattutto da parte delle giovani generazioni, deve far riflettere. Deturpare la città in cui si vive è simbolo di mancato rispetto non solo per essa, ma anche per i cittadini. Uno sfregio che provoca danni, anche economici, viste le risorse che devono essere impiegate per la rimozione delle scritte. A questo si aggiunge il danno di immagine di una città che merita decoro… e muri puliti.