Conclave, due assenze tra i cardinali: il nuovo Papa si eleggerà con 88 voti

Con 133 cardinali elettori confermati, l’elezione del nuovo Pontefice richiederà una maggioranza ridotta rispetto al previsto.
Roma, 29 aprile 2025 – Il conto alla rovescia per l’inizio del Conclave è ufficialmente iniziato. A partire dalle ore 16.30 del prossimo 7 maggio, nella Cappella Sistina prenderanno il via le votazioni per l’elezione del successore di Pietro. Un passaggio cruciale per la Chiesa cattolica che, a seguito dell’annuncio di due assenze tra i cardinali elettori, vedrà abbassarsi il quorum necessario all’elezione del nuovo Pontefice.
Scendono a 133 i cardinali elettori: quorum fissato a 88 voti
Sono 133 i cardinali che prenderanno parte al Conclave, dopo che due porporati hanno comunicato la propria impossibilità a partecipare. Una modifica che ha effetti diretti sulle regole dell’elezione. Secondo le norme vigenti, per eleggere il Papa è necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi: in questo caso, saranno sufficienti 88 voti per proclamare il nuovo Pontefice.
L’assenza di due cardinali non rappresenta un evento raro nella storia della Chiesa, ma ogni variazione del numero degli elettori implica un’adeguata ridefinizione dei quorum, da calcolare sempre in tempo reale alla vigilia dell’apertura del Conclave.
Giuramento degli addetti: appuntamento lunedì 5 maggio
Il clima di riservatezza che circonda il Conclave sarà rafforzato da un atto solenne: lunedì 5 maggio, alle ore 17.30, nella Cappella Paolina, si terrà il giuramento di segretezza da parte degli officiali e degli addetti al Conclave. Tra i partecipanti: cerimonieri, confessori, medici, infermieri, addetti agli ascensori, al servizio mensa, alle pulizie, alla floreria, ai trasporti, così come i vertici della Guardia Svizzera, del Corpo della Gendarmeria e della protezione civile vaticana.
Faranno parte della macchina organizzativa anche il segretario del collegio cardinalizio e il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, che rimarranno all’interno del Conclave, pur senza diritto di voto.
Un evento solenne che segue una liturgia millenaria
Il Conclave, il cui termine deriva dal latino cum clave, “chiuso a chiave”, rappresenta uno degli appuntamenti più solenni e riservati della vita ecclesiale. In questi giorni, il Vaticano si trasforma in una vera e propria cittadella blindata, in cui ogni dettaglio è regolato da rigide norme: dal controllo delle comunicazioni alla riservatezza assoluta degli ambienti.
La prima sessione di voto è fissata per martedì 7 maggio alle 16.30: da quel momento, i cardinali riuniti nella Cappella Sistina daranno inizio a uno dei momenti più attesi non solo dai fedeli di tutto il mondo, ma anche da osservatori, media e governi.
La Chiesa attende il suo nuovo pastore
In un contesto globale segnato da crisi, conflitti e transizioni epocali, l’elezione del nuovo Papa avrà un peso non solo religioso, ma anche geopolitico e culturale. L’intero corpo ecclesiale è chiamato a indicare una figura capace di raccogliere le sfide della contemporaneità, con uno sguardo rivolto tanto alla tradizione quanto al futuro.
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