Referendum

Referendum a Fiumicino: le “regole” per votare

29 aprile 2025 | 12:30
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Referendum a Fiumicino: le “regole” per votare

Tutti i dettagli anche per la selezione degli scrutatori e per il voto dei “fuori sede”

Fiumicino, 29 aprile 2025 – Domenica 8 e lunedì 9 giungo 2025 si potrà votar per il referendum e la città di Fiumicino si prepara ad andare al voto. A tal riguardo il Comune ha pubblicato l’avviso per la selezione di scrutatori. L’avviso è rivolto agli iscritti all’Albo degli Scrutatori che si trovano nelle condizioni di disoccupato e studente non lavoratore e che possono fare domanda indirizzata alla Commissione elettorale comunale. La domanda (clicca qui per scaricare il modulo) potrà essere presentata entro il 10 maggio 2025, con allegata la copia di un documento valido, tramite Pec aa protocollo.generale@pec.comune.fiumicino.rm.itGli scrutatori che verranno selezionati saranno 178: 3 per ogni ognuno dei 58 seggi e 4 scrutatori per il “seggio volante” n.42

Le operazioni ai seggi inizieranno alle ore 16:00 di sabato 7 giugno e con la vidimazione delle schede elettorali e si chiuderanno lo stesso giorno dopo la vidimazione delle schede di votazione. Per vidimazione si intende l’apposizione di una firma, bollo o simili, su un documento, per attestarne l’autenticità.

Quando si potrà votare

Si potrà votare dalle ore 7:00 alle ore 23:00 di domenica 8 giugno e la votazione riprenderà lunedì 9 giugno alle ore 7:00 per concludersi alle ore 15:00. Per quanto riguarda le operazioni di scrutinio delle schede votate, inizieranno immediatamente alle ore 15:00 di lunedì 9 giugno, dopo la chiusura della votazione.

Voto per i “fuori sede”

Al referendum possono votare fuori sede anche gli elettori che per motivi di studio, lavoro o cure mediche si trovino in un comune di una provincia diversa da quella del comune di iscrizione elettorale per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data delle elezioni. per poter esercitare il voto “fuori sede” gli elettori interessati devono presentare domanda al comune di temporaneo domicilio, avendo cura di indicare chiaramente l’indirizzo completo di residenza e di temporaneo domicilio oltre che un recapito di posta elettronica.

Al modulo di domanda, vanno allegati: copia di un documento di riconoscimento in corso di validità copia della tessera elettorale copia della certificazione o di altra documentazione attestante la condizione di elettore fuori sede perché studente, lavoratore o per cure mediche (in analogia a quanto previsto per i cittadini italiani temporaneamente residenti all’estero per motivi di studio, lavoro o per cure mediche che chiedono di votare per corrispondenza ai sensi della legge 27.12.2001 n. 459 e s.m.i., la condizione di elettore lavoratore, studente o sottoposto a cure mediche può essere autocertificata ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28.12.2000 n. 445. Tale istanza deve essere presentata personalmente, tramite strumenti telematici o persona delegata non oltre domenica 4 maggio 2025 (e può essere anche revocata non oltre mercoledì 14 maggio 2025). Entro martedì 3 giugno 2025, il Comune di temporaneo domicilio rilascia all’elettore fuori sede un’attestazione di ammissione al voto con l’indicazione del numero e dell’indirizzo della sezione presso cui votare.

Per poter essere ammesso a votare l’elettore fuori sede dovrà esibire: attestazione di ammissione al voto, documento di riconoscimento e tessera elettorale. Nella domanda l’interessato può manifestare la disponibilità a essere nominato presidente o componente di sezione elettorale speciale per il voto fuori sede nel comune di temporaneo domicilio.

Per maggiori informazioni consultare il sito del comune di Fiumicino

Per cosa si vota

Il referendum è composto da cinque quesiti. Il primo “Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione”, chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Abrogando questa norma si darebbe uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.

Il secondo quesito “Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale”, riguarda invece la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento. Se prevalesse il sì, spetterebbe al giudice quantificare l’indennità da ricevere.

Il terzo quesito “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”, chiede l‘abrogazione parziale di alcune norme contrattualistiche, per favorire il lavoro a tempo indeterminato e ridurre il precariato.

Il quarto “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione”, interviene in materia di sicurezza sul lavoro. In sintesi chiede che venga estesa la responsabilità degli infortuni sul lavoro anche alle imprese appaltatrici e subappaltatrici, per rendere il tema più stringente e per far sì che tutti i soggetti si adeguino in materia di sicurezza sul lavoro.

Il quinto quesito è l’unico in materia di cittadinanza e richiede l’abrogazione dell’articolo 9 della legge n. 91/1992 propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992.