Al principio della sua storia, questa varietà di cannabis è stata accolta da un grande successo soprattutto in ambito terapeutico.
Quando si parla del mondo dei fumetti, non si può non chiamare in causa il fascino che, nel corso del tempo, ha esercitato in diversi ambiti. Forse non tutti sanno che, tra questi, rientra anche quello della cannabis. Pianta che fa parte da tempo immemore della cultura umana, si contraddistingue per diverse varietà. Chi acquista semi di marijuana – anche autofiorenti ossia in grado di garantire un raccolto senza vincoli con i cicli di luce – può trovare, tra le varie alternative, anche la Bruce Banner. Cosa si può dire della storia e delle caratteristiche di questa varietà di cannabis che omaggia il meraviglioso mondo dei fumetti e, in particolare, l’inconfondibile personaggio dell’incredibile Hulk? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo!
La Bruce Banner è una genetica di cannabis relativamente giovane. I primi semi, infatti, sono stati selezionati nel 2009 in Colorado. L’anno successivo, è iniziata la loro commercializzazione. Al principio della sua storia, questa varietà di cannabis è stata accolta da un grande successo soprattutto in ambito terapeutico. In pochi anni, anche grazie al web e all’universo social ai tempi agli albori, la sua popolarità è cresciuta a dismisura.
Questo ha portato, nel tempo, alla selezione di diversi fenotipi, per la precisione cinque. Entrare nel vivo di questo aspetto significa, per forza di cose, ricordare che il numero 2 e il numero 4 sono rimasti appannaggio di un pubblico di nicchia sito soprattutto nello Stato USA culla della genetica a cui stiamo dedicando queste righe, ossia il Colorado.
Il numero 3 ha avuto una storia diversa: questo fenotipo, infatti, grazie alla sua potenza e alla sua semplicità di coltivazione ha decisamente superato gli altri per quanto riguarda il successo. Tra i fattori che l’hanno determinato rientra la già citata efficacia terapeutica. Negli USA in particolare, questo ceppo di una varietà di cannabis dal nome oggettivamente originale è stato utilizzato per trattare problematiche come l’ADHD, l’ansia e lo stress.
La selezione della Bruce Banner si deve agli esperti della seed bank Dark Horse Genetics. Per ottenere la genetica di cannabis attorno alla quale ruota questo articolo è stato necessario concretizzare un incrocio tra la OG Kush, una varietà che, a ragione, può essere definita leggendaria, e la Strawberry Diesel. Per quanto riguarda il sapore, ricordiamo che, secondo diversi professionisti del settore, si avvicina molto a quello della varietà appena citata, ma con quella punta in più di dolce che non guasta mai.
Cosa si può dire in merito al profilo dei fitocannabinoidi? Che, come già detto, garantisce un effetto a dir poco potente. A dimostrazione di ciò è possibile chiamare in causa la presenza di uno strabiliante 25% di THC. Attenzione: nonostante il dato appena riportato è doveroso sottolineare che, grazie alle sue origini in parte derivanti dalla cannabis indica, chi la consuma può apprezzare anche piacevoli effetti rilassanti. Da non dimenticare sono altresì le sue proprietà interessanti dal punto di vista antinfiammatorio e analgesico.
In linea di massima, la Bruce Banner è considerata una varietà di cannabis dalla difficoltà di coltivazione media. La fioritura si può apprezzare in 7/9 settimane e, dal punto di vista della resa, si ha a che fare con numeri che vanno dai 900 ai 1500 grammi al metro quadro.
Un consiglio che viene dato spesso a chi vuole approcciarsi alla coltivazione di questa genetica riguarda il fatto di ricorrere agli stimolatori per la fioritura solo nei casi in cui si ha un’ampia esperienza nell’utilizzo di questi prodotti. In caso contrario, è meglio evitare.
Un altro suggerimento che è bene tenere presente è legato al suo essere più adatta alla coltivazione in contesti indoor.