Come cambiare fornitore di luce e gas?
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Come cambiare fornitore di luce e gas?

27 dicembre 2021 | 08:00


In caso di forniture domestiche il cambio di fornitore di energia potrebbe richiedere fino a trenta giorni di tempo a partire dalla sottoscrizione del nuovo contratto.


Hai deciso che è arrivato il momento di cambiare fornitore di luce e gas ma non hai idea di come si debba procedere? Nessun problema, ti aiutiamo noi. Prima di procedere vogliamo assicurarci che tu abbia già individuato un’alternativa al tuo vecchio fornitore e, se non lo hai già fatto, potresti fare un giro online raccogliendo proposte economiche e pareri.

A tale proposito potrebbero tornarti utili le recensioni Iren, operatore di recente entrata sul mercato energetico che riscuote parecchio successo tra i consumatori. Quanto al cambio vero e proprio dopo aver individuato la proposta più allettante ecco a te tutto quello che dovresti sapere.

Cosa sapere prima di cambiare operatore di luce e gas?

La normativa vigente prevista in materia di libero mercato dell’energia è pensata per agevolare la libera concorrenza. Pertanto è volta a diminuire le difficoltà del consumatore nel cambio di gestore di luce e gas che può essere effettuato per la singola fornitura o per entrambe.

Questo significa che il cliente ha sempre facoltà di trovare le migliori condizioni contrattuali senza vincoli, penali o scoraggiamenti di sorta. Pertanto al consumatore non spetta nemmeno il compito di comunicare la volontà del cambio al vecchio gestore perché la pratica verrà gestita dal nuovo designato in modo pratico e senza interruzioni di servizio.

Quali documenti occorrono?

Per procedere al cambio di operatore serviranno un documento di identità ed un codice fiscale entrambi in corso di validità. Poi dovrai procurarti la bolletta del vecchio fornitore e i codici POD e PDR per luce e fas. Infine terrai a portata di mano il tuo IBAN per l’eventuale domiciliazione bancaria dei pagamenti. Semplice, no?

Considera che il passaggio è sempre gratuito e che, quindi, non dovrai sostenere alcun costo né operativo né penale. In alcuni casi potresti dover sostenere costi di bollo pari a 16 euro oltre a un deposito cauzionale previsto all’accettazione del contratto. In ogni caso, quando questo cesserà il fornitore avrà trenta giorni di tempo per restituirti il deposito versato.

I fornitori possono chiedere un deposito fino a 25 euro per consumi di 500 metri cubi all’anni e 77 euro per consumi massimi tra 500 e 5000 metri cubi annuali. Non possono richiedere anticipi sui consumi.

Quanto tempo ci vuole per cambiare fornitura?

In caso di forniture domestiche il cambio di fornitore di energia potrebbe richiedere fino a trenta giorni di tempo a partire dalla sottoscrizione del nuovo contratto. Per le forniture non domestiche, invece, i tempi concedono un mese in maggior tutela e tre mesi per il mercato libero. Ricordiamo che il passaggio da un fornitore all’altro non richiede lavori strutturali, cambi di contatori e interruzioni di servizio. Il passaggio avviene in modo automatizzato con la comunicazione interna tra vecchio e nuovo fornitore proprio perché, per legge, il consumatore deve essere tutelato in questa fase di passaggio.

Man mano che la pratica andrà avanti potrai sempre verificare lo stato di avanzamento e non avrai alcun dovere di notifica nei confronti del vecchio operatore a cui affidavi le tue utenze.