Come funziona il bonus Montascale 2024: quali sono quelli attivi
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Come funziona il bonus Montascale 2024: quali sono quelli attivi

12 luglio 2024 | 15:00



Anche nel 2024, il bonus montascale si candida ad opportunità coi fiocchi per portare in detrazione alcune delle spese più gravose nel miglioramento dell’accessibilità di un’abitazione. Per quanto riguarda l’anno solare in corso, il bonus del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche rientra tra le agevolazioni disponibili per chiunque abbia necessità di migliorare l’accessibilità e la fruibilità della propria casa, in particolare per chi deve fare i conti con disabilità o difficoltà motorie. Per assicurarsi di rispettare appieno le contorte e ingarbugliate normative, ottenendo il massimo beneficio dai sussidi disponibili, è sempre consigliabile consultare un professionista del settore o un consulente fiscale. In ogni caso, nelle prossime righe andremo a sviscerare l’argomento nella maniera più dettagliata possibile, tenendo presente che è sempre possibile contare sui montascale Elelift, azienda verticalizzata su tutto il territorio italiano.

Bonus 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche: le ultime notizie

Per l’anno solare 2024, l’agevolazione fiscale più conveniente consiste in una detrazione IRPEF del 75% sulle spese sostenute per l’acquisto ed installazione di un dispositivo per il superamento delle barriere architettoniche in edifici già esistenti. Questo bonus riguarda interventi di vario tipo, tra cui l’installazione di ascensori, montascale, servoscala e altri dispositivi che vadano a migliorare l’accessibilità per le persone con problemi motori. Fino a maggio 2024, la detrazione veniva spalmata in cinque rate annuali di egual importo. Con le nuove disposizioni di legge, i contribuenti che dovranno sostenere spese per eliminare le barriere architettoniche a partire dal 1° gennaio 2024 potranno detrarre il 75% del totale dal reddito in 10 anni, non più in un quinquennio. C’è però da tenere conto dell’esistenza di un limite di spesa, che si differenzia a seconda della tipologia di abitazione ed edificio. Per case e appartamenti residenziali, ubicati in condomini e immobili con più famiglie, con accesso indipendente, l’importo non deve superare i 50.000 euro. Nei condomini che ospitano dalle 2 alle 8 cellule immobiliari, la soglia massima scende a 40.000 euro, moltiplicati per i singoli appartamenti. Per quanto riguarda residence e condomini con più di 8 unità familiari, il tetto è di 30.000 euro moltiplicati per gli appartamenti che costituiscono il complesso.

Bonus montascale: requisiti e procedure

Come accennato, la detrazione illustrata è relativa esclusivamente agli interventi effettuati nel corso del 2024, ossia dal 1° gennaio fino al 31 dicembre compresi. L’Agenzia delle Entrate ha puntualizzato che, per godere dell’aliquota 75%, non è obbligatoria la residenza di un individuo disabile nell’appartamento o nell’edificio. Dal marzo 2024, inoltre, per gli interventi volti all’abbattimento di barriere architettoniche non è più possibile accedere allo sconto in fattura. Per beneficiare di queste agevolazioni, dunque, è necessario soltanto il rispetto di alcune precise procedure burocratiche. Per quanto riguarda la documentazione, è bene conservare qualsiasi testimonianza utile: tutte le fatture e le ricevute di pagamento, la documentazione di addebito sul conto corrente e quella di natura tecnica relativa ai lavori. Le fatture, di acquisto ed installazione, dovranno riportare nel dettaglio la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi ottenuti. In merito alla modalità di retribuzione, il protocollo è chiaro: bisogna utilizzare metodi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari o postali, specifici per le detrazioni fiscali. Qualsiasi saldo, infatti, deve essere corrisposto in modo da rimanere tracciato. Sull’eventuale bonifico parlante, postale o bancario, dovranno necessariamente comparire alcuni dati: causale del versamento, numero, data ed importo della fattura, codice fiscale del beneficiario della detrazione, codice fiscale o partita Iva del beneficiario del compenso. Una volta portate a termine le opere e saldati i relativi pagamenti, la documentazione nella sua interezza andrà presentata in sede di dichiarazione dei redditi al professionista abilitato o al CAF.