Si parla comunemente di crisi energetica quando un Paese non riesce a soddisfare la domanda crescente di energia.
La crisi energetica in atto concretizza una vera e propria emergenza per le famiglie e per le imprese, costrette a fare i conti con bollette rincarate e con un aumento generale dei prezzi, a partire da quello delle materie prime. In un quadro di instabilità globale difficile da gestire con un tasso di inflazione alle stelle, la crisi energetica ha un impatto non trascurabile sulla quotidianità, imponendo ai protagonisti del business e ai consumatori di rivedere abitudini ben consolidate e che si ritenevano indiscutibili.
Le misure per il contenimento del dispendio energetico già approntate o in fase di definizione configurano una sorta di lockdown energetico, con provvedimenti come lo spostamento in avanti dell’accensione dei riscaldamenti condominiali e con la riduzione delle temperature dei riscaldamenti e degli orari di accensione. Ma esattamente in cosa consiste questa crisi? Quali sono le sue cause e le sue conseguenze? E, soprattutto, cosa possono fare le aziende per ridurre il consumo di elettricità?
Ecco una breve guida per saperne di più e per conoscere i raffrescatori evaporativi industriali, innovative tecnologie che migliorano il comfort dell’ambiente di lavoro grazie alla creazione di un fresco microclima e che sono garanzia di un notevole risparmio di energia.
Si parla comunemente di crisi energetica quando un Paese non riesce a soddisfare la domanda crescente di energia. La mancata corrispondenza tra domanda ed offerta di energia determina un incremento dei prezzi che si ripercuote sulle bollette. Le cause di questa situazione che desta allarme sono molteplici. Innanzitutto, con lo scoppio della guerra in Ucraina, la Russia ha deciso di rispondere alle pesanti sanzioni imposte dall’Unione Europea con la riduzione delle forniture di gas, in modo da mettere in serie difficoltà le maggiori economie.
In secondo luogo, il rimbalzo dei consumi verificatosi dopo la pandemia ha portato a una forte richiesta di energia che le aziende non riescono a soddisfare. In terzo luogo, l’Italia e l’Europa devono fronteggiare la concorrenza della Cina che sta acquistando sempre più gas per sostituire il carbone.
E, aspetto non certo ultimo per importanza, deve segnalarsi la mancanza di misure adeguate a contrastare il cambiamento climatico e per favorire una rapida transizione energetica. La conseguenza più grave di questa crisi deve individuarsi nel caro bollette: un argine a questi rincari è stato posto introducendo misure di carattere strutturale (come il taglio sugli oneri di sistema) e riconoscendo dei bonus a determinate categorie.
In questo momento storico così difficile, si prospetta il concreto rischio di chiusura per molte imprese che, per problemi di liquidità, non sono più in grado di farsi carico di bollette dalle cifre stratosferiche. Cosa possono fare le aziende per ridurre il consumo di elettricità? Una soluzione semplice e conveniente, nell’ambito del condizionamento degli ambienti di lavoro, è rappresentata dai Raffrescatori Evaporativi Industriali.
Dai consumi contenuti e con un lunghissimo ciclo di vita caratterizzato da minime spese di manutenzione, questi apparecchi si rivelano una valida alternativa ai classici sistemi di raffrescamento e trovano impiego in grandi spazi, come allevamenti, open space e capannoni. L’abbassamento della temperatura è il risultato di un processo naturale di scambio di calore tra acqua e aria. Il tutto senza il ricorso a gas refrigeranti e fluidi frigorigeni e con consumi energetici bassissimi.