Ginnastica per la Terza età, il modo migliore per stare bene
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Ginnastica per la Terza età, il modo migliore per stare bene

11 dicembre 2021 | 09:00


Ginnastica per la Terza Età, I consigli di La Danza Progetto formazione danzatori a Ostia per stare in forma, anche molto dopo gli “anta”


Il nemico numero uno per la Terza Età non è costituito né dai dolori né dalle malattie… ma dall’apatia. Al netto di problemi di natura fisiologica che cambiano da persona a persona, a seconda delle personali esperienze, il dato che accomuna un po’ tutti le persone anziane è quello di lasciarsi andare ad una sorta di pigrizia rassegnata, auto convincendosi di non poter fare più alcune cose. Così facendo, non solo si interviene in maniera negativa sull’apparato muscolo scheletrico, ma si innescano una serie di effetti collaterali, che vanno ad impattare sui valori dell’organismo (glicemia, colesterolo, ecc.) che a loro volta possono portare quel senso di sonnolenza o spossatezza che scivola nella poca voglia di muoversi. Ed è l’errore più grande.

Per questo la cosiddetta ginnastica della terza età (o ginnastica dolce piuttosto che ginnastica silver) diventa – se vogliamo – fondamentale dai 70 in su: perché, modulata anche secondo esigenze personali (e per questo serve un/una insegnante preparata e non improvvisata) aiuta il corpo a restare elastico, a produrre endorfine che regolano in positivo l’umore. Il che consente ulteriori attività, che fanno poi la differenza sulla qualità della vita a fine giornata.

Per saperne di più, abbiamo sentito esperti del settore. In particolare, per capire quali benefici apporta la ginnastica per la Terza età, abbiamo chiesto a Flavio De Andreis, fisioterapista, laureato in Scienze motorie, mentre per la parte operativa ci siamo rivolti a La Danza Progetto Formazione Danzatori, di Ostia.

Ginnastica per la Terza età, benefici psicologici

“I benefici sono molteplici – spiega De Andreis – e posso essere divisi in due grandi categorie: benefici fisiologici e benefici psicologici. Partiamo da quest’ultimi.

“A una certa età – spiega – il rischio di depressione è davvero alto. Quando inizi a sentire dolori mentre scendi dal marciapiede, fai fatica a reggere la busta della spesa, non arrivi più agevolmente alla credenza, la prima cosa che viene naturale è evitare il dolore, scansare il fastidio di “non farcela”, immergersi nei pensieri di quando si era totalmente efficienti. E ci si ferma.

E’ li che, invece, deve scattare la molla dell’obiettivo, che è quello di recuperare quel minimo di mobilità che ci consenta comunque di fare ciò che ci serve nella quotidianità.

Porsi come obiettivo quello di non fermarsi, avere un impegno costante che ci “costringe” ad avere degli appuntamenti, è la maniera migliore per recuperare energie, mobilità e buonumore.

Ginnastica per la Terza età, benefici fisiologici

Quanto ai benefici fisiologici, va detto che il mancato movimento costante – prosegue De Andreis – provoca un rallentamento generale del metabolismo, che a sua volta si evidenzia in maggiori stress metabolico e cardiovascolare, con glicemia, colesterolo, trigliceridi e pressione che ne risentono; il che può portare ad un senso di stanchezza e svogliatezza. Un cane che si morde la coda, praticamente…”

Dunque il movimento – sempre importante – diventa fondamentale, da una certa età in poi. Ma come fare per non sbagliare?

Ginnastica per la Terza età, gli esercizi giusti

“E’ fondamentale parlare con ogni persona che si avvicina alla palestra – spiega Cristiana Stazzonelli, insegnante dell’Asd Danza Progetto Formazione, diplomata Isef, ex atleta agonistica e specializzata in diversi corsi che riguardano la fisiologia umana, titolare del corso di Ginnastica per la Terza età a Ostia – perché soprattutto ad una certa età è inevitabile che ci sia una storia personale fatta anche di traumi o patologie. Il dialogo preventivo è importante per poter tarare gli esercizi sulle caratteristiche di ognuno”.

Cioè esercizi personalizzati? “Trattandosi di lezioni con più persone e non solo ginnastica individuale, più che di esercizi ad personam direi attenzione alla persona. Gli esercizi sono per tutti, ma c’è chi può spingere di più su un tipo e chi su un altro, che alcuni deve evitarli e chi invece può farli. Per questo il ‘fai da te’ può addirittura essere pericoloso; essere seguiti da un professionista, al contrario, è la maniera migliore per ottenere il massimo dei benefici personali senza rischiare nulla.

Quanto dura una lezione? “Lo standard può variare dai 50 ai 60 minuti – spiega ancora Cristiana – ma va considerato che questo tipo di attività vanno fatte in maniera estremamente lenta, per non sollecitare fuori misura il corpo. Non solo, ma essendo l’aspetto psicologico importante, fare ginnastica insieme significa anche relazionarsi, fermarsi per parlare, fare una battuta. L’aspetto mentale è importante tanto quanto quello fisico.

La ginnastica per la Terza età, che però io amo definire Ginnastica silver, non è solo esercizio; in palio non c’è una coppa da vincere, ma la qualità della vita”.