Irrigazione a goccia: una guida per l’impianto
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Irrigazione a goccia: una guida per l’impianto

14 luglio 2022 | 08:00


Molti agricoltori utilizzano i loro impianti anche per effettuare fertirrigazione


L’irrigazione a goccia, anche detta microirrigazione, è una particolare modalità d’irrigazione che permette di mantenere costante il livello di umidità delle piante e, allo stesso tempo, di avere un notevole risparmio in termini di acqua utilizzata.

Oltre al risparmio energetico, derivante dal minore consumo di acqua, e al risparmio del tempo necessario per innaffiare quotidianamente le nostre colture, l’irrigazione a goccia consente, inoltre, di raggiungere una riduzione delle piante infestanti, in quanto verrà bagnata solo la parte necessaria e non tutto il terreno.

Molti agricoltori utilizzano i loro impianti anche per effettuare fertirrigazione (irrigazione con acqua unita a sostanze nutritive, chimiche o naturali), impossibile da mettere in atto con la fertilizzazione manuale.

In questo articolo andremo ad analizzare le varie fasi per creare un impianto d’irrigazione a goccia efficiente e professionale.

Progettazione dell’impianto di irrigazione a goccia

La prima cosa da fare è progettare nero su bianco il nostro impianto di irrigazione, in modo da stabilire tutto ciò che dovremo acquistare per realizzarlo: facciamo uno schema del percorso della rete che si andrà ad allestire, comprensivo di tutti i particolari (le diverse diramazioni, i gocciolatori o i microirrigatori, ecc.), dopodiché misuriamo le lunghezze in scala.

La struttura maggiormente utilizzata è quella definita “a pettine”: una tubazione principale che, mediante un meccanismo a cascata, andrà a portare l’acqua alle altre tubazioni più piccole, posizionate in parallelo, alle quali saranno connessi i microtubi e i gocciolatoi.

Due punti da tenere a mente sono: una tubazione troppo lunga potrebbe portare successivi problemi di pressione dell’acqua, lo spazio tra le file di piantine (e quindi tra le varie linee di tubazioni) deve essere comodo per la manutenzione dell’impianto e per la coltivazione vera e propria.

Cosa serve?

Solitamente, per la realizzazione di un impianto d’irrigazione a goccia, abbiamo bisogno di:

  • Tubazioni: esistono tubi per irrigazione in polietilene (sui quali installare i gocciolatori dopo averli forati), adatti alle linee lunghe, oppure tubi rigidi in PVC, per gli impianti più piccoli.
  • Gocciolatori: ne esistono diversi tipi con diversa capacità di portata d’acqua (da 2 litri all’ora per gli impianti più piccoli, fino ad arrivare a 20 litri all’ora per gli impianti d’irrigazione industriali).
  • Ale gocciolanti: tubi in polietilene realizzati con gocciolatori inclusi, inseriti preventivamente in fase di realizzazione. Al posto delle ali gocciolanti possono essere utilizzati anche tubi porosi, soprattutto per l’irrigazione interrata o semi-interrata: questi particolari tubi per l’irrigazione a goccia prevedono la presenza di migliaia di micro-pori sulla loro superficie, che permettono il rilascio di acqua in prossimità delle piante.
  • Elementi di raccorderia: prese a staffa, raccordi a compressione, manicotti (per connettere due tubi dello stesso diametro), riduttori (per connettere due tubi di diametro diverso), gomiti per realizzare cambi di direzione, tappi, valvole per aprire o chiudere una linea.
  • Filtri: in caso l’acqua fosse sporca, vanno istallati all’inizio dell’impianto.
  • Fustelle: per forare i tubi con precisione.
  • Centralina per programmare l’irrigazione: dette anche programmatori, ne esistono diverse tipologie per ogni fascia di prezzo ed esigenza specifica, servono a programmare i cicli d’irrigazione e i tempi di arresto e possono essere accessoriate con un sensore di umidità, in grado di regolare il consumo d’acqua.

Realizzazione dell’impianto di irrigazione a goccia

Passiamo alla realizzazione vera e propria del nostro impianto d’irrigazione a goccia.
Per prima cosa bisogna stendere i tubi, iniziando dalla linea portante, per poi passare alle linee di derivazione, disposte in parallelo, tagliandole in corrispondenza della fine della coltivazione.

Appena realizzata la griglia di tubazioni, passeremo ad istallare tutti i raccordi previsti dal progetto, iniziando dalla presa a staffa posta all’inizio. Subito dopo, procederemo con l’avvitamento dei raccordi tra linea principale e linee parallele e, infine, con l’inserimento dei tappi a fine tubo.
Passiamo ad inserire i gocciolatoi (o i microirrigatori), praticando i fori sul tubo mediante una fustella e collocando il gocciolatore nel buco appena realizzato, tramite una leggera pressione.

Non resta che collegare l’impianto alla fonte d’acqua, mediante l’utilizzo di un apposito raccordo d’irrigazione: è bene ricordare che la maggior parte degli impianti d’irrigazione a goccia funziona con una pressione di circa 1,5 bar e che, quindi, in caso di necessità, bisogna istallare uno stabilizzatore di pressione.

Vantaggi di un impianto di irrigazione a goccia

Se realizzato in maniera ottimale e professionale un impianto d’irrigazione a goccia può rappresentare una soluzione vantaggiosa e reale per chiunque abbia intenzione di coltivare, sia che si tratti di piccole coltivazioni domestiche, sia che si tratti di grandi linee industriali.
Riassumendo, i vantaggi che si possiamo trarre dall’irrigazione a goccia sono:

  • Ottimizzazione del livello di umidità delle piantine, importante soprattutto durante i mesi estivi per non rischiare di lasciare le colture senza adeguato nutrimento
  • Risparmio idrico, con conseguente risparmio energetico
  • Risparmio di tempo necessario all’irrigazione manuale
  • Minore presenza di piante infestanti, in quanto si va ad annaffiare solo la zona adiacente alla piantina
  • Migliori raccolti
  • Possibilità di fertirrigazione.