Mascherine personalizzate in dono agli imprenditori, un vantaggio per la ripartenza
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Mascherine personalizzate in dono agli imprenditori, un vantaggio per la ripartenza

19 maggio 2020 | 17:30


Per rendere più accattivante questo allegato alla divisa lavorativa, molte ditte hanno pensato alla personalizzazione


Negli ultimi mesi, è entrato prepotentemente sul mercato un nuovo accessorio: la mascherina. Un presidio di sicurezza che deve essere reperibile per ogni singolo cittadino e che è stato fornito a tutti i dipendenti che, per lavoro, devono stare a stretto contatto nelle aziende.

Per rendere più accattivante questo allegato alla divisa lavorativa, molte ditte hanno pensato alla personalizzazione, la quale potrà considerarsi utile sotto diversi fronti. Fare della mascherina un vero e proprio segno distintivo è un concetto interessante e si può ottenere stampando o cucendo dei loghi aziendali o brevi messaggi.

Questi processi permettono all’utente di distinguere immediatamente la persona che sta dietro la mascherina, trasformando un presidio di protezione in un importante vettore pubblicitario. La sicurezza è al primo posto ma, se collegata a questa, è possibile attivare un brand o un business interessante, è sicuramente un valore aggiuntivo.

Il marchio personalizzato servirà a trasmettere e confermare l’idea di quanto quell’azienda si sia adeguata al cambiamento imposto dalle nuove normative, senza però rinunciare alla propria forte identità.

La tempestività nell’adattamento ad un ostacolo, considerandolo un’opportunità da un punto di vista manageriale, abbracciando appieno il cosiddetto marketing personalizzato, sarà di immediata spinta per l’azienda: favorirà il suo prestigio e rafforzerà la sua reputazione. Quale imprenditore non vorrebbe entrare nella storia per un’attività pionieristica come quella delle mascherine personalizzate?

Un’idea originale ricca di significato

Questo è il caso di due giovani amministratori veneti che gestiscono un’azienda specializzata nel mondo della digital economy, la Wave Digital Media. Il manager Andrea Rubin (@andrearubinjr) insieme a Leopoldo Gargiulo (@leodiuck) si occupano di gestione e comunicazione marketing. Vista l’esigenza massiva di mascherine, indispensabili dispositivi di protezione personale, ma altrettanto difficilmente reperibili sul mercato, nelle settimane passate si sono avventurati in una nuova linea di produzione. Hanno creato le loro prime 100.000 mascherine estetiche che, secondo i criteri richiesti, coprono naso e bocca e che saranno presto lanciate sulla loro piattaforma online.

Questi dispositivi di sicurezza erano principalmente destinati a molte piccole e medie imprese del Bassanese duramente colpito dalla pandemia. Questa attività, inizialmente, è stata intrapresa per sostenere i commercianti locali e permettere loro, con un gesto apparentemente minimo ma indispensabile, di ripartire faticosamente con le loro produzioni e servizi il più possibile e a pieno ritmo.

Gesto che fa onore ai due amministratori, tanto più se si pensa che Andrea e Leopoldo sono due giovani ragazzi che, forse motivati dalla loro età, possiedono la giusta dose di zelo e incoscienza che li porta a non fermarsi mai, proiettati verso l’obiettivo di costruirsi un futuro migliore.

Se è vero che quella partita iniziale di mascherine è stata un dono a favore della loro comunità, nel contempo è servita a capire se era possibile trasformare un gesto di beneficenza in un vero e proprio business.

Quell’idea, in poco tempo, si è concretizzata, perché l’azienda è operativa nella distribuzione e vendita di mascherine brandizzate, con la possibilità, per attività commerciali e imprese, di personalizzare le proprie mascherine. Dettagli unici che esprimono la grafica e i colori aziendali, così da proteggere la salute dei dipendenti e affermando la presenza sul territorio.
Un’azione di marketing che effettua un vero e proprio investimento sia in salute che in pubblicità.

I due giovani imprenditori hanno, però, voluto dare un’ulteriore spinta verso la ripartenza. Infatti, hanno inaugurato un’altra interessante iniziativa commerciale: lo Starter Pack.
Il progetto è rivolto ad aziende prive di visibilità online, le quali vogliono concedersi uno spazio sul web e sui social media, capace di sostenerle e aiutarle a riattivare la propria produzione.

L’obiettivo di questa “rivoluzione industriale”: diventare un’azienda digitale a tutti gli effetti, quella che stabilisca il target della più forte, così da emergere e affermarsi in maniera indiscutibile tra le aziende del settore della digital economy, non solo per il periodo limitato all’emergenza dovuta al Coronavirus, ma con prospettive a lungo raggio.

Un fuoco di paglia o una fonte di calore inestinguibile?

I gadget aziendali sono diffusissimi ma è difficile stabilire se questo marketing basato sulle mascherine potrà essere destinato ad avere successo anche in futuro. Le ipotesi legate alla previsione secondo la quale il Coronavirus non sarà facilmente debellato, indicano che siccome molti in questi mesi hanno preso l’abitudine all’utilizzo della mascherina, continueranno a indossarla non solo per paura di essere contagiati, ma per proteggersi da altri fattori inquinanti.

Alle aziende spetta il ruolo di saper individuare l’accessorio giusto per la circostanza giusta. Ci sono oggetti innegabilmente utili come borse, penne, chiavette USB e tazze personalizzate, e certamente anche la mascherina potrebbe rappresentare un pratico e utile veicolo pubblicitario da donare ai propri clienti.

Nella speranza che i due giovani imprenditori possano aver lasciato in dote una nuova filosofia di vita, che punti sicuramente al far conoscere l’azienda sul territorio ma con un nuovo strumento che, in primis, tuteli la salute della popolazione.