La presenza di tanti operatori sul mercato, infatti, stimola la concorrenza ed offre ai consumatori un’ampia scelta di proposte contrattuali.
L’aumento delle bollette di luce e gas a cui si è assistito in questi ultimi tempi ha influito molto sul budget familiare di tantissimi italiani. Negli ultimi anni, infatti, ci sono stati notevoli rincari anche a causa degli eventi che hanno coinvolto il continente Europeo.
Non a caso, sempre più persone si chiedono come fare per trovare l’offerta sul mercato più adatta alle proprie esigenze e, spesso in modo conseguenziale, qual è la procedura per cambiare il proprio fornitore.
Per risparmiare sulla fornitura energetica in alcuni casi potrebbe essere utile cambiare fornitore, al fine di trovare delle offerte energia più confacenti alle proprie necessità.
La presenza di tanti operatori sul mercato, infatti, stimola la concorrenza ed offre ai consumatori un’ampia scelta di proposte contrattuali.
Ad esempio, è possibile cambiare l’offerta dell’energia elettrica per passare ad una tariffa differente, da monoraria a bioraria e viceversa.
Le tariffe monorarie sono quelle che prevedono un prezzo stabile della componente energia per tutta la giornata, e sono utili per coloro che trascorrono molto tempo a casa.
Quelle biorarie considerano, invece, due fasce di consumo: F1 (dalle 8:00 alle 19:00 dei giorni feriali) e F23, valida nel weekend e nelle ore restanti degli altri giorni.
Quando cambiano le necessità e le abitudini, pertanto, potrebbe essere utile passare da un’offerta all’altra.
Per scegliere un nuovo fornitore di energia, è necessario valutare alcuni dettagli:
In molti, spesso, si chiedono come fare per cambiare il proprio fornitore di energia elettrica e di gas. Diversamente da come si potrebbe pensare, non si tratta di una procedura complessa; la normativa attualmente in vigore in materia di mercato libero dell’energia, infatti, ha ridotto al minimo le difficoltà concernenti il cambio gestore.
Per poter realizzare questo cambiamento è necessario avere sottomano una serie di documenti: il documento d’identità in corso di validità; il codice fiscale in corso di validità; la bolletta del precedente fornitore; il codice POD per la fornitura della luce e codice PDR per quella del gas, e infine il Codice IBAN, nel caso in cui si voglia attivare la domiciliazione bancaria dei pagamenti ed evitare così il pagamento tramite bollettino.
Per quanto concerne i costi legati al cambio fornitore, gli unici da sostenere riguardano i bolli per il nuovo contratto di fornitura, pari a 16 euro, e il deposito cauzionale.
In caso di cessazione del contratto (luce e/o gas) il suddetto deposito dovrà essere restituito al cliente entro e non oltre 30 giorni dalla data della cessazione del contratto.