Generalmente, ci si riferisce a questa licenza quando si parla di patente nautica, la quale comprende due sottotipi, ovvero la patente entro le 12 miglia dalla costa e quella senza limiti.
La patente nautica è un documento unico, che include le abilitazioni alla navigazione entro le 12 miglia dalla costa o senza alcun limite. Entrambe permettono il comando di imbarcazioni a motore e a vela. Il programma dell’esame teorico è il medesimo, ma con una differenza nella prova pratica. Infatti, se l’utente del motore richiede di sostenere l’esame pratico relativo alla conduzione di barche a motore, allora la sua patente sarà limitata al comando di unità di questo genere, mentre nel caso del velista, la prova pratica gli consentirà di acquisire entrambe le abilitazioni.
In questo articolo analizzeremo vari aspetti della guida in mare, come le diverse categorie della patente nautica, i costi e a chi rivolgersi per conseguirla. Innanzitutto, vediamo insieme quali sono le tipologie di patente nautica.
La patente nautica di categoria A abilita al comando di imbarcazioni da diporto e natanti, ovvero quel tipo di patente più diffusa. Con il termine ‘natanti’ si intendono le barche a remi, a motore e a vela con lunghezza pari o inferiore ai 10 metri.
Generalmente, ci si riferisce a questa licenza quando si parla di patente nautica, la quale comprende due sottotipi, ovvero la patente entro le 12 miglia dalla costa e quella senza limiti.
Per quanto riguarda la prima, consente di portare sotto costa un’imbarcazione, risultando una tipologia adatta a coloro che apprezzano navigare, ma che non intendono, almeno per il momento, percorrere distanze lunghe, che comprendano traversate, per esempio.
Nel caso della patente di categoria A senza limiti, la navigazione è consentita ovunque, a qualsiasi distanza. In entrambe le soluzioni, il possessore è abilitato al comando sia di imbarcazioni a motore, che di quelle a vela. Coloro che non sono interessati al conseguimento della licenza per i mezzi a vela, possono optare per l’ottenimento esclusivo di quella relativa ai mezzi a motore.
La seconda categoria di patenti è la B, che non prevede alcuna differenza tra la limitazione delle 12 miglia e senza limiti, in quanto permette di condurre navi, ovvero imbarcazioni con lunghezza maggiore di 24 metri. Considerando che le navi sono imbarcazioni che molto spesso si allontanano dalla costa per più di 12 miglia, è consequenziale l’assenza di un ulteriore distinzione, così come avviene nella patente nautica A.
Infine, abbiamo la patente di tipo C, che consente di dirigere imbarcazioni da diporto e natanti con lunghezza minore di 24 miglia. Ciò vuol dire che coloro che dispongono di tale documento possono effettuare qualunque operazione decisionale relativa al comando del mezzo. La patente C è una particolare tipologia destinata a coloro che soffrono di disabilità, in modo che possano assumere la conduzione di una barca. In tal caso, però, è necessaria la presenza di un soggetto maggiorenne, capace di espletare le operazioni di comando qualora il portatore di handicap sia impossibilitato nel farlo. Oltre a ciò, è necessario che l’imbarcazione sia dotata di un dispositivo elettronico per l’arresto automatico dei motori e per la disattivazione del pilota automatico, in caso di caduta di uomo in mare.
Con ciascuna di queste patenti, salvo le specifiche indicate per la C, è possibile noleggiare un’imbarcazione in Italia così come all’estero. Per questioni assicurative, le società charter richiedono la patente, anche per quelle considerate natanti e non destinate ad allontanarsi per più di 6 miglia dalla costa.
Per quanto concerne gli argomenti d’esame, essi vengono accorpati in sette gruppi: Codice della Navigazione, navigazione piana, meteorologia, abbordi in mare e circolazione nelle acque interne, sicurezza, motore e teoria della nave. Parliamo di una serie di nozioni che, almeno all’apparenza, possono risultare molto complesse, ma è bene sapere che l’esame teorico richiede solamente accenni delle stesse.
L’esame è composto da una prova teorica e una pratica. La prima è rappresentata da una simulazione di navigazione da eseguire sulla carta nautica, ovvero una simulazione di carteggio, e da un quiz. Attraverso quest’ultimo viene verificata l’effettiva preparazione negli argomenti che abbiamo elencato precedentemente. Per quanto riguarda la prova pratica, essa varia in relazione alla tipologia di comando che si intende conseguire, per esempio, per le unità a motore si prevede il recupero dell’uomo a mare e una serie di ormeggi e disormeggi. Nel caso delle barche a vela, il tutto è decisamente più complesso, in quanto sono incluse manovre, riduzioni delle vele, regolazioni e, anche in questo caso, il recupero dell’uomo a mare, che risulta molto più difficile.
Purtroppo non è possibile dare un risposta univoca in merito ai costi della patente nautica, considerando che questi variano in base a diversi fattori. Comunque sia è possibile avere un’idea generale sull’investimento che andrà effettuato, sia nel caso della tipologia entro 12 miglia, che in quella senza limiti. In linea generale, il costo della patente nautica dipende anche dal numero delle lezioni pratiche offerte. Naturalmente, la patente nautica senza limiti tende ad avere prezzi leggermente più alti.
Per conseguire la patente nautica, l’ideale è rivolgersi a una scuola autorizzata, come b>Vivere la Vela, scuola di vela affiliata alla Federazione Italina Vela, con sede operativa a Milano e basi nautiche a La Spezia e Como. La scuola, attiva dal 1983, non è solamente un’associazione sportiva dilettantistica, ma un vero e proprio luogo di ritrovo per gli appassionati che condividono accanto alla passione per il mare, anche numerose iniziative. Vivere la Vela è un club attivo tutto l’anno, offre incontri, corsi e conferenze con docenti e professionisti altamente competenti e qualificati. Per quanto riguarda i costi delle patenti ‘entro 12 miglia’ e ‘senza limiti’, sono rispettivamente di 620 e 790 euro, con tessera Vivere la Vela inclusa.