Se c’è un posto da vedere a Papeete, però, questo non può che essere individuato nel Mercato Coperto, che è ubicato fra rue 22 Septembre e rue Cardella
La porta di accesso per la Polinesia francese è Papeete, che è la città in cui atterrano tutti i voli internazionali e si trova sull’isola di Tahiti. Il paesaggio di questa località nel corso degli ultimi tempi si è modificato in maniera abbastanza significativa, con le abitazioni coloniali in legno che hanno ceduto il posto agli edifici in cemento. Geometrico e lineare è il centro di Papeete, caratterizzato dal viale Pomare che deve il proprio nome alla regina dell’isola e la strada centrale intitolata al Commandant Destremeau e a Charles Gaulle.
Se c’è un posto da vedere a Papeete, però, questo non può che essere individuato nel Mercato Coperto, che è ubicato fra rue 22 Septembre e rue Cardella. È ospitato da un edificio che si sviluppa su due piani realizzato in stile coloniale, ricco di frutti e di fiori esotici in cui le vahine, cioè le donne tahitiane vendono parei realizzati a mano, cappelli di paglia tipici, braccialetti e collanine di conchiglie. I negozi di rue du Général de Gaulle, invece, si alternano a caffè e pasticcerie, in un quartiere senza dubbio vivace. La zona è caratterizzata da edifici in legno tipici che, a dispetto di quel che potrebbe sembrare, non sono antichi: quelli originali, infatti, andarono distrutti per colpa di un incendio del 1971, dopo il quale vennero ricostruiti dei palazzi identici.
Con l’aiuto di Turisanda, tour operator che si occupa di organizzare viaggi (anche) in Polinesia francese, proseguiamo nella scoperta delle attività più interessanti da svolgere nella capitale Papeete. Vale la pena di citare, per esempio, il tempio cinese di Kanti, che si trova nel quartiere di Mamao, e il mercato di Pirae. Dopo avere attraversato il ponte su Fautaua, invece, si raggiunge il Bain Loti, così denominato in onore dello scrittore Pierre Loti, a cui è dedicato anche un busto che ricorda gli incontri con la giovane Rarahu, che l’autore narrò nel suo libro “The marriage of Loti”. Ma Papeete è anche terra di Musei; a 15 chilometri dal centro c’è il Te Fare Manaha, il Museo di Tahiti e le sue Isole, con opere d’arte e pezzi di artigianato locali. A Taravao c’è il Museo Paul Gauguin, in cui è possibile ammirare le opere realizzate nel periodo in cui il pittore francese visse sull’isola, e presso il Vaima Center di Papeete c’è il Museo della Perla, in cui è possibile scoprire tra l’altro le diverse tecniche di pesca.
La moneta che viene utilizzata nel Paese è il franco polinesiano, mentre per andare in Polinesia francese è necessario essere in possesso di un passaporto con almeno 6 mesi di validità residua e avere già comprato il biglietto di ritorno. Nel caso in cui la permanenza sia inferiore a 90 giorni per ragioni turistiche, non c’è bisogno del visto. D’altra parte, se si arriva in Polinesia provenendo dagli Stati Uniti è necessario prestare attenzione alla tipologia di passaporto di cui si è in possesso, e occorre avere un visto valido o un documento ESTA.
Il clima delle isole polinesiane è piacevole in tutti i periodi dell’anno, anche perché i venti che provengono dal Pacifico offrono un fresco davvero gradevole. La stagione fresca e secca è quella che va dal mese di maggio al mese di ottobre, mentre la stagione umida e calda è compresa tra novembre e aprile. L’acqua delle lagune ha una temperatura di circa 26 o 28 gradi, e le temperature medie si aggirano attorno ai 27 gradi. Il clima è più fresco negli arcipelaghi di Gambier e Australi, che sono più lontani dall’equatore.
Dall’Italia non partono voli diretti che portino in Polinesia, ma è necessario fare scalo a Parigi partendo da Napoli, da Bologna, da Venezia, da Torino, da Milano Malpensa o da Roma Fiumicino, approfittando di un accordo fra Air Tahiti Nui e Air France. Air Tahiti gestisce la maggior parte dei voli interni nel Paese, la cui frequenza varia in base al periodo dell’anno. Fra gli arcipelaghi i collegamenti sono garantiti anche da imbarcazioni di linea.