Requisiti per accedere alla Legge Salva Suicidi: una guida completa
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Requisiti per accedere alla Legge Salva Suicidi: una guida completa

11 agosto 2024 | 22:52


Nonostante tutte le buone intenzioni infatti, prevale spesso la confusione su come funzionano realmente le procedure di esdebitazione previste dalla Legge.


Quando si parla di Legge Salva Suicidi – ovvero la Legge 3/2012 le cui procedure sono oggi inserite all’interno del Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – molti italiani colpiti dal sovraindebitamento mostrano una conoscenza frammentaria e spesso distorta di quello che questa Legge può realmente offrire.

Nonostante tutte le buone intenzioni infatti, prevale spesso la confusione su come funzionano realmente le procedure di esdebitazione previste dalla Legge.

Queste incertezze spesso trovano radice nelle numerose agenzie di risoluzione dei debiti che sorgono in giro per la Penisola e che promettono soluzioni rapide e indolori, senza però avere le competenze per operare in modo efficace.

Il risultato?

Un panorama di informazioni spesso ingannevoli che non fanno altro che complicare la situazione di chi è già in difficoltà.

Di fronte a questo scenario emerge dunque la necessità di un chiarimento professionale e affidabile su cosa significhi accedere alla Legge 3/2012, quali siano i requisiti richiesti e come i cittadini sovraindebitati possano realmente beneficiare di una seconda opportunità.

In questo articolo vediamo in modo dettagliato quali sono i criteri di accesso alla Legge e quali sono le procedure previste per uscire dalla morsa del debito in modo legale e risolutivo.

Che cos’è la Legge Anti Suicidi per i debiti?

La Legge 3/2012, comunemente chiamata Legge Salva Suicidi, le cui procedure sono oggi inserite all’interno del Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, rappresenta una risposta legislativa alle drammatiche conseguenze del sovraindebitamento tra i cittadini italiani.

Istruita per prevenire estremi atti di disperazione causati dall’impossibilità di far fronte ai propri debiti, questa Legge offre delle procedure di esdebitazione per privati consumatori e i piccoli imprenditori.

L’obiettivo principale della Legge Salva Suicidi è quello di consentire a chi è sommerso da debiti insostenibili di tirare una riga col passato, pagando i propri debiti nella misura che possono realmente sostenere, per poter avere una ripartenza e una nuova vita.

Questo meccanismo legale si propone come un “reset finanziario”, un modo per dare dignità e una seconda chance a chi è stato colpito da eventi imprevisti e incontrollabili che hanno compromesso la propria capacità finanziaria.

Il cuore della Legge si basa sul riconoscimento che, al di là delle circostanze che hanno portato all’indebitamento, ogni individuo merita la possibilità di ripartire e ricostruire la propria vita senza l’opprimente peso del debito.

Nel contesto attuale, dove molti italiani si trovano a fronteggiare le conseguenze economiche di crisi globale come quella scatenata dalla pandemia di Covid-19, comprendere e accedere alle opportunità offerte da questa Legge è più importante che mai.

Lo scopo finale infatti non è solo quello di mantenere l’integrità e la dignità del cittadino ma di salvaguardare il benessere economico dell’intera nazione.

Quali sono i requisiti per accedere alla Legge Salva Suicidi?

I requisiti per accedere alla Legge Salva Suicidi sono molto specifici e divisi in criteri oggettivi e soggettivi – entrambi fondamentali per determinare l’ammissibilità al processo di esdebitazione.

Tra i requisiti oggettivi troviamo:

  1. comprovabile stato di sovraindebitamento: il candidato deve dimostrare di trovarsi in uno stato di sovraindebitamento, ovvero una condizione in cui le proprie passività superano in modo significativo tutto il patrimonio “liquidabile”, rendendo impossibile l’adempimento regolare degli obblighi finanziari tramite i mezzi disponibili;
  2. non fallibilità: possono accedere alle procedure i privati consumatori e i piccoli imprenditori (come i professionisti, gli imprenditori minori, gli imprenditori agricoli, le start-up innovative e quindi gli appartenenti alla categoria dei “soggetti non fallibili”, coloro insomma che non possono accedere alle procedure concorsuali).

Tra i requisiti soggettivi invece troviamo:

  1. la buona fede: il richiedente deve aver agito in buona fede, senza tentativi di elusione creditizia o manipolazione delle proprie finanze per beneficiare indebitamente della Legge;
  2. assenza di frodi pregresse: non devono esserci stati tentativi di frode nei confronti dei creditori, né manovre per occultare risorse o falsificare i documenti finanziari.

In aggiunta a questi requisiti è essenziale che il richiedente fornisca una documentazione completa e accurata della propria situazione economica e finanziaria.

Questo include un dettagliato inventario delle proprie attività e passività, così come una descrizione delle circostanze che hanno portato allo stato di sovraindebitamento.

Ecco le 3 procedure previste dalla Legge 3/2012 e cosa cambia con il Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa

Abbiamo visto quali sono i requisiti per accedere alla Legge 3/2012, ora passiamo a elencare nel dettaglio le procedure previste per uscire dal sovraindebitamento.

In origine le procedure erano 3, ovvero:

  1. ristrutturazione del debito del consumatore: viene proposto al giudice un piano di rientro sostenibile per chi ha contratto debiti nell’ambito privato e non per ragioni legate all’attività d’impresa;
  2. concordato minore: disponibile solo con chi ha debiti legati a un esercizio d’impresa (professionisti, imprenditori minori, imprenditori agricoli, start-up e tutte le categorie considerate “non fallibili”);
  3. liquidazione controllata: in questo caso si mettono a disposizione della procedura le proprietà del debitore per ottenere il possibile per soddisfare i creditori. Tutto il debito che non verrà soddisfatto si renderà inesigibile, ovvero verrà del tutto cancellato (per accedere a questa procedura non serve avere beni da vendere, basta anche solo una quota dello stipendio o del reddito).

Con il Nuovo Codice per la Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza sono state inserite delle migliorie alle procedure originarie atte a snellire i processi, ossia:

  • la possibilità di creare delle pratiche familiari: prima ogni membro indebitato di una famiglia doveva aprire una pratica a sé e ciò creava non poche problematiche (pratiche che finivano nelle mani di giudici diversi, maggiore dispendio di tempo, energie e soprattutto soldi). Oggi è possibile proporre una sola pratica a livello familiare che estingua il debito da ogni soggetto interessato della famiglia;
  • i soggetti incapienti possono sdebitarsi per una volta nella vita senza dover corrispondere nulla: un soggetto incapiente è colui che non può fornire alcuna attività a favore dei creditori, ossia che pur avendo un reddito non ha la possibilità di versare nulla alla procedura. Se l’incapiente risulta meritevole può comunque sdebitarsi alla condizione che accetti l’obbligo di pagamento del debito entro 4 anni dal decreto del giudice nel caso in cui sopravvengano utilità rilevanti ossia una cifra superiore al 10% del debito complessivo;
  • gli istituti di credito saranno soggetti a verifica: se un istituto di credito ha concesso un finanziamento ad un soggetto che non aveva la possibilità di far fronte al debito in quanto già indebitato allora l’istituto sarà giudicato senza possibilità di ricorso.

L’importanza di non rimandare: affidati a dei professionisti per uscire dalla morsa del debito

In situazioni di sovraindebitamento, ogni giorno che passa è sinonimo di interessi che si accumulano e complicazioni sempre più complesse da sbrogliare.

È fondamentale agire con prontezza e cercare dei professionisti competenti che sappiano darti una mano finanziariamente e umanamente.

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Il team di oltre 60 professionisti sparsi in tutta Italia, studia con minuzia ogni aspetto e modifica relativa alla Legge 3/2012: questo permette loro di affrontare qualunque caso con estrema precisione.

Prima di prendere in carico un nuovo cliente infatti, viene effettuata un’attenta valutazione per capire se la procedura potrà essere o meno accettata dal giudice.

Questo aspetto – cuore della loro Garanzia “Soddisfatto o Rimborsato” – rappresenta per ogni debitore un grande vantaggio poiché gli permette di affrontare un procedimento legale con la certezza di ottenere successo.

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