Dalla fine dello scorso mese di ottobre, i passeggeri non sono più obbligati a passare dai tentativi di conciliazione.
In un anno, il 2024, a dir poco complesso dal punto di vista dei ritardi e delle cancellazioni di voli aerei, arriva una novità importante per i passeggeri che subiscono questi disservizi.
Dalla fine dello scorso mese di ottobre, i passeggeri non sono più obbligati a passare dai tentativi di conciliazione. Si apre subito la fase del giudizio finalizzata a ottenere il risarcimento per il ritardo o per il volo annullato.
I ritardi e le cancellazioni dei voli rappresentano una delle problematiche più comuni per i passeggeri, spesso con conseguenze che vanno dalla perdita di coincidenze a costi imprevisti. In questi casi, le normative prevedono la possibilità di richiedere risarcimenti, spesso tramite agenzie contattabili via Internet (vedi, per esempio, il portale RimborsamiTu.it, uno dei più attivi in Italia) direttamente alle compagnie aeree che sono obbligate a fornire assistenza e compensazioni economiche quando sussistono determinate condizioni.
Tornando alla novità sopra menzionata, ricordiamo che a stabilirla è stato il TAR del Piemonte. Si tratta di un cambio di passo rilevante, in quanto è stata, per la prima volta, posta fine alla delibera 21/2023 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
A questo punto, è naturale chiedersi come fosse la situazione prima del 29 ottobre 2024, data della sentenza del TAR piemontese. Lo status quo precedente prevedeva la possibilità di fare ricorso nelle sedi giurisdizionali solamente dopo essere passati, almeno una volta, dalla strada della conciliazione con la compagnia aerea.
Il quadro appena descritto comportava un aggravio economico per il consumatore, ma anche un fisiologico prolungamento dei tempi di ricezione dei rimborsi.
Si parla, come già accennato, di un cambiamento epocale, arrivato anche grazie all’impegno del team dello studio legale Leone-Fell & C., uno dei più famosi a Palermo.
Tutto è partito con un ricorso che un passeggero ha presentato al team dello studio legale siciliano dopo essere stato informato della cancellazione del volo che doveva prendere solo pochi minuti prima della partenza prevista.
Dopo aver chiesto il rimborso alla compagnia aerea e aver ricevuto come risposta un rifiuto, davanti alla consapevolezza di trovarsi, in caso di scelta della via stragiudiziale, ad affrontare una situazione burocraticamente complessa e con tempi lunghi, come previsto dal Regolamento Europeo del 2004 si è rivolto allo studio legale palermitano.
Il risultato del lavoro del team di questa realtà ha visto come culmine la sentenza piemontese dello scorso 29 ottobre, con il TAR della Regione che ha sancito la fine dell’obbligo di conciliazione con le compagnie aeree in caso di richiesta di rimborsi per ritardi o cancellazioni di voli aerei.
Come già detto, è stata bocciata la delibera dell’Autorità dei Trasporti risalente all’8 febbraio 2023, eliminando la strada obbligatoria del tentativo di conciliazione, visto come un ostacolo concreto all’accesso ai rimborsi anche solo per il fatto che, davanti al pensiero di una procedura lunga e farraginosa, i passeggeri venivano presi da un forte scoramento.
Il passo avanti è importante e arriva in un periodo non certo privo di criticità per il trasporto aereo.
Secondo autorevoli statistiche, il 2024 si chiuderà con un aumento del 48% dei ritardi dei voli rispetto all’anno precedente. Quelli cancellati erano, alla fine di ottobre, oltre 26 mila, con quasi 4 milioni di passeggeri lasciati presso lo scalo aereo anche poco prima del decollo.
A seguito della sentenza del TAR del Piemonte, l’accesso ai rimborsi in queste situazioni, che possono creare forte frustrazione psicologica, nonché difficoltà economiche per via della necessità di pagare eventuali transfer presso altri scali e per le notti di soggiorno non usufruite nelle località di vacanza, diventa decisamente più semplice.
Si concretizza un passo avanti che, secondo diversi esperti, è destinato a fare storia nella giurisprudenza del campo.