Rivestimenti superficiali, l’importanza di una corretta lubrificazione
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Rivestimenti superficiali, l’importanza di una corretta lubrificazione

28 ottobre 2019 | 08:00


L’abrasione è tipica di molti contesti produttivi che presuppongono il trasporto di materiali, dai nastri adesivi alla carta, passando per le pellicole plastiche.


Le proprietà dei rivestimenti superficiali devono assecondare le specifiche esigenze delle aziende in base non solo al settore merceologico di riferimento, ma anche al tipo di prodotti che vengono impiegati nel ciclo produttivo, oltre che in funzione dei macchinari e degli impianti usati. In qualsiasi caso, i rivestimenti industriali vengono concepiti e realizzati con l’obiettivo di garantire un miglioramento delle prestazioni aziendali: il che vuol dire da un lato allungare la vita produttiva dei macchinari e dall’altro lato innalzare gli standard dei cicli produttivi. Le necessità da soddisfare possono essere molteplici: il miglioramento della resistenza alle temperature più elevate, una maggiore tolleranza della corrosione, un livello di antiaderenza superiore, la disponibilità di proprietà antiattrito, e così via.

I rivestimenti antiabrasione

Tra le proprietà dei rivestimenti superficiali ci sono quelle antiabrasione, che si dimostrano preziose in modo particolare nel settore meccanico. I rivestimenti di questo genere hanno lo scopo di incrementare le performance degli impianti e di renderli più resistenti all’usura. Un altro vantaggio di non poco conto è rappresentato dal contenimento del rumore di utilizzo. L’abrasione è tipica di molti contesti produttivi che presuppongono il trasporto di materiali, dai nastri adesivi alla carta, passando per le pellicole plastiche. Gli impianti, così, finiscono per usurarsi, soprattutto quando il trasporto viene effettuato a velocità elevate, come avviene per le industrie del paper converting, del non woven o del packaging. Si rivelano fondamentali, dunque, dei rivestimenti superficiali ad hoc.

La lubrificazione

Anche la lubrificazione a secco è un tipo di lavorazione che garantisce risultati importanti nel settore industriale. Tutti i corpi in movimento, infatti, devono fare i conti con l’attrito dell’aria. Questo vuol dire che qualsiasi ingranaggio o componente meccanica, in ambito industriale, è in un certo senso frenato nel momento in cui entra in contatto con un altro elemento. Per contenere tale forza di attrito si adoperano, dunque, dei lubrificanti.

La tecnica di lubrificazione

Con il trascorrere del tempo la tecnica di lubrificazione è andata via via migliorando e si è perfezionata sempre di più, così da assicurare risultati migliori e da garantire una maggiore praticità degli interventi. Per altro, la lubrificazione oggi consente, attraverso la tecnica a secco, di soddisfare quelle specifiche esigenze che non possono essere assecondate tramite la procedura standard. Il coefficiente di frizione che viene garantito è particolarmente contenuto, addirittura più basso rispetto a quello del ghiaccio, il che vuol dire che non c’è bisogno di altri lubrificanti.

Il problema dei lubrificanti fluidi

In genere i lubrificanti standard sono fluidi: una consistenza non casuale, che permette di diminuire l’attrito. Non è detto, però, che i prodotti fluidi siano sempre adatti alle esigenze di produzione che devono essere soddisfatte: in tal caso si può fare affidamento sulla lubrificazione a secco, grazie a cui i metalli negli ingranaggi non entrano a diretto contatto l’uno con l’altro. Il che significa che l’usura si riduce e, di conseguenza, il macchinario è in grado di durare più a lungo. Ma non è tutto, perché un altro vantaggio da non sottovalutare riguarda il fatto che il rischio di grippaggio diminuisce in modo sensibile.

Quando c’è bisogno dei lubrificanti a secco

I rivestimenti di lubrificazione a secco assicurano performante più che buone in tutte le situazioni in cui si ha a che fare con un attrito elevato. Nel momento in cui gli ingranaggi e i macchinari possono essere protetti da rischi simili, si ha la certezza di fare affidamento su cicli continui che non corrono il pericolo di subire interruzioni, a tutto vantaggio della continuità produttiva. In altri termini, vengono minimizzate le perdite di denaro e di tempo.