Scarpetta Nike: perché le nuove scarpe chiodate sono sotto accusa?
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Scarpetta Nike: perché le nuove scarpe chiodate sono sotto accusa?

25 agosto 2021 | 18:28


Sotto la lente di ingrandimento è finita la nuova scarpetta Nike Air Zoom Maxfly dedicata all’atletica leggera


Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono appena terminate e hanno lasciato un ricordo indimenticabile a tutti i tifosi italiani. Sono arrivati il record di medaglie e alcuni risultati davvero incredibili. Uno su tutti quello di Marcel Jacobs, primo italiano nella storia a qualificarsi per una finale olimpica sui 100 metri e primo azzurro di sempre a laurearsi campione nella disciplina simbolo dei Giochi a 5 Cerchi. Una vittoria che ha suscitato anche qualche polemica. Soprattutto sulle nuove attrezzature sportive. Sotto la lente di ingrandimento è finita la nuova scarpetta Nike Air Zoom Maxfly dedicata all’atletica leggera. Sarebbe questa la calzatura alla base di molti dei record realizzati. Ma è davvero così? E cos’hanno di magico queste scarpe Nike? Proviamo a scoprirlo.

La scarpetta Nike al centro del dibattito

L’interesse per le Vaporfly Games, prima scarpa Nike realizzata con le nuove tecnologie, è nato quando Eliud Kipchoge, maratoneta keniota è diventato il primo uomo al mondo a correre una maratona sotto le due ore di tempo (per la precisione 1 ora 59’40”). Ovviamente l’ha fatto con le sue Nike ai piedi, messe in bella evidenza una volta completata l’impresa. In molti però, hanno provato a spiegare quel tempo incredibile con altre motivazioni: le condizioni di corsa uniche, le 41 lepri a trascinare Kipchoge e la presenza di un auto utile a tenere il ritmo alto e a fare da punto di riferimento.

Una polemica lunga due anni

Da quella prestazione incredibile sono partiti due anni di dibattiti che non si sono conclusi neanche al termine di Tokyo 2020. In un primo tempo si è addirittura pensato di vietare la Vaporfly per tutte le corse podistiche del 2020. Una prospettiva che ha assunto più forza il giorno successivo all’impresa di Kipchoge, quando la 25enne keniota Brigid Kosgei ha stabilito il record del mondo della maratona femminile correndo quella di Chicago in 2 ore, 14 minuti e 4 decimi. Le scarpe Nike ai suoi piedi? Ovviamente le Nike Vaporfly.

In quei mesi arrivò anche uno studio del New York Times che sosteneva che un corridore con indosso la versione commerciale della scarpa può essere di circa il 4-5% più veloce di una altro con ai piedi una scarpa “normale”.

Sul caso intervenne anche l’associazione World Athletics, l’organo di riferimento dell’atletica leggera a livello mondiale, che secondo alcune fonti avrebbe avrebbe pensato di vietare le Vaporfly 4% nelle gare del 2020. In realtà si risolse con un nulla di fatto e le scarpe sono state indossate anche alle Olimpiadi.

Le innovazioni tecnologiche della nuova scarpetta Nike

Possiamo trovare la nuova scarpetta Nike su Zalando.it, portale che offre anche un vasto assortimento di sneakers Nike adatte anche alla vita di tutti i giorni, ma è importante capire cosa la rende così speciale.

Molti, almeno all’inizio, si sono concentrati sull’effetto molla generato dalla lamina ricurva in fibra di carbonio inserita nella scarpa. Altri studi successivi hanno smentito questa tesi e hanno sottolineato come i vantaggi derivino da altre componenti. In primis dallo strato di schiuma ammortizzante. Le schiume usate per queste calzature includono materiali come il PEBA (polietere a blocchi di ammide), il TPU (poliuretano termoplastico) e varie altre miscele. Caratteristiche che le rendono più leggere, deformabili e resistenti rispetto a quelle tradizionali. Ma soprattutto che riescono a restituire al piede la stessa energia usata per comprimerle durante la corsa. Anche le vecchie scarpe da atletica lo facevano. Ma è stato calcolato che l’energia d’espansione garantita all’atleta dalle nuove sia di circa il 15% maggiore.

Innovativa e studiata anche la nuova forma delle scarpette. Rispetto a quelle viste sulle piste fino al 2019 hanno un tacco più spesso, una curvatura più pronunciata e la punta leggermente più alta. Una conformazione che, secondo Il ricercatore dell’Università di Calgary, Benno Nigg, produrrebbe un effetto “barcollante” in grado di aumentare l’accelerazione dell’atleta.

Studi e polemiche che la Nike ha saputo sfruttare al massimo anche a livello di merchandising e promozione. I modelli delle nuove Nike sono state infatti presentati con un 4% accanto al nome. Ovvero proprio il vantaggio che la scarpa, secondo le ricerche, avrebbe dato in termini di prestazioni a chi l’avrebbe indossata.

A spegnere gli entusiasmi dei “complottisti” della scarpa e a ridimensionare il ruolo delle calzature sui record, è stata l’analisi della struttura della pista olimpica. L’anello di Tokyo è stato realizzato dalla Mondo Spa di Alba con tecnologie altamente innovative e in grado di accompagnare come mai prima d’ora gli atleti nella corsa. Una delle piste più veloci del mondo.

I nuovi modelli di scarpette Nike

Le prime scarpette Nike di ultima generazione lanciate sul mercato, sono state le Air Zoom Superfly. Un modello pensato per gli sprinter che però la stessa Nike ha ritirato. Sono invece attualmente disponibili le Nike ultimo modello con cui Marcel Jacobs ha vinto i 100 metri: le Nike Air Zoom Maxfly.

Non mancano scarpe della Nike neanche per gli atleti che percorrono medie e lunghe distanze. Per i primi c’è il modello Air Zoom Victory con un’intersuola in schiuma Pebax che garantisce il massimo della reattività.

Per i secondi il brand americano ha creato le Dragon Fly, meno estreme nella concezione e nella costruzione ma realizzate con le stesse tecnologie all’avanguardia.