Vini biodinamici: cosa sono e come vengono prodotti
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Vini biodinamici: cosa sono e come vengono prodotti

30 marzo 2021 | 14:59



Il mercato dei prodotti enologici è diventato, specie nel corso degli ultimi anni, particolarmente variegato, grazie principalmente al successo riscosso da tecniche di vinificazione diverse da quelle comunemente utilizzate in ambito industriale. Tra queste, vi è la coltura biodinamica che si differenzia da altri approcci alla produzione enologica per alcune peculiarità; di seguito, vediamo di cosa si tratta e come viene implementata in concreto.

Cos’è la coltivazione biodinamica

I vini biodinamici sono prodotti enologici derivati da uve coltivate in modo biodinamico; come rilevato anche da un recente rapporto ISTAT sulla produzione vinicola italiano, questo approccio alla vinificazione non si basa su “una definizione caratterizzata da un riconoscimento normato di tipo pubblico” ma, piuttosto, rappresenta “un tentativo olistico di unire pratiche colturali biologiche a visioni filosofiche”. In sostanza, rispetto all’agricoltura biologica, per quella biodinamica non esiste ancora una normativa di riferimento, né a livello nazionale né comunitario. Le cantine che producono vino in maniera biodinamica seguono gli standard formalizzati da un’associazione di settore, la Demeter, che integra i principi tecnici della produzione vinicola con quelli filosofici di Rudolf Steiner. L’associazione approva i prodotti ottenuti con colture biodinamiche rilasciando il proprio marchio commerciale registrato.

Nel testo di riferimento per gli standard di coltivazione biodinamica pubblicato nel 2018 (e rivisto nel 2019) dalla Demeter, si legge che “il metodo agricolo biodinamico consiste fondamentalmente nell’instaurare relazioni nell’ambito del vivente” mentre lo scopo di questo tipo di coltivazione ha lo scopo di “praticare l’agricoltura in modo che essa tragga la propria produttività e la propria

salute dalla configurazione complessiva dell’azienda agricola, la quale produce al proprio interno i

mezzi di produzione di cui necessita”. In linea di principio, le aziende biodinamiche devono implementare una gestione circolare di un sistema chiuso, per cui “i preparati dovrebbero essere prodotti in azienda o, se possibile, in collaborazione con altre aziende agricole. Le piante e gli involucri animali per la loro produzione dovrebbero provenire dall’azienda agricola o, se possibile, da un’altra impresa a gestione biodinamica”.

Come vengono prodotti i vini biodinamici

La viticoltura biodinamica segue gli stessi principi generali validi per l’agricoltura; il disciplinare Demeter sottolinea come “si dovrebbe fare a meno di ricorrere all’uso di additivi e di sostanze ausiliarie”, in quanto possono essere sostituiti da “ingredienti di qualità” oppure dalla “professionalità artigianale nonché tramite l’impiego di tecnologie appropriate”. All’atto pratico, quindi, i vini biodinamici vengono prodotti senza ricorrere a fitofarmaci o presidi enologici (come ad esempio i solfiti aggiunti), cercando, di contro, di utilizzare tecniche di coltivazione e vinificazione più tradizionali. Nello specifico, i viticoltori limitano o evitano del tutto l’uso di trattori e altri macchinari simili; in aggiunta, non impiegano pesticidi e concimi di origine chimica, nel rispetto dell’equilibrio naturale esistente all’interno di un’azienda biodinamica.

Gli standard di produzione Demeter, inoltre, proibiscono il ricorso ad alcune tecniche di conservazione e trasformazione, tra le quali:

  • essiccazione ad alta frequenza;
  • cottura in forno ad infrarossi o in fogli di alluminio;
  • impiego di organismi geneticamente modificati;
  • L’irraggiamento con radiazioni ionizzanti o raggi X di alimenti o ingredienti.

Il mercato dei vini biodinamici

Pur essendo ancora un segmento di nicchia, i vini biodinamici sono riusciti a ritagliarsi un proprio spazio all’interno del mercato enologico, incontrando un crescente favore presso il pubblico e i consumatori. A fare da volano alla diffusione di questa particolare categoria merceologica è, in buona parte, l’e-commerce: molti siti specializzati, come ad esempio GreenWine, includono un numero sempre più elevato di etichette che producono vini biodinamici, anche in maniera non esclusiva, come la cantina Annesanti. Più in generale, produttori e venditori cavalcano l’onda della crescita degli acquisti online dovuta in parte alle contingenze – le restrizioni per il contenimento dell’emergenza sanitaria – che spingono più utenti a comprare dagli shop digitali anziché nei negozi fisici.