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Cronaca Locale
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Latina, Centro di Alta Diagnostica, Ciolfi ‘La rimodulazione è migliorativa’

27 novembre 2017 | 11:51
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Latina, Centro di Alta Diagnostica, Ciolfi ‘La rimodulazione è migliorativa’

La Consigliera comunale di Loco: “La necessità nasce unicamente dall’esigenza di attualizzare un progetto ormai inadeguato”.

Latina – “Ritengo che l’aula consiliare, quale più alta assise della città, meriti il rispetto dell’elevato ruolo istituzionale che detiene e non condivido la subentrante mole di comunicati stampa e disquisizioni politiche, perché di questo si tratta, piuttosto che di argomentazioni tecnico-scientifiche come si vorrebbero far passare, che stanno caratterizzando la stampa locale di questi giorni, sul caldo tema del centro di alta diagnostica” – sono le parole di Maria Grazia Ciolfi, medico radiologo e consigliere comunale di Latina Bene Comune,  sulla rimodulazione del progetto di Centro di alta diagnostica proposta dalla Fondazione Roma.
“Fermo restando quindi il rispetto della sovranità del Consiglio e del dibattito in aula, che a mio avviso resta la sede di eccellenza dove confrontarsi per fare le giuste scelte nell’interesse della comunità, mi corre l’obbligo proprio in difesa dei nostri cittadini, a tutela del loro diritto alla corretta informazione, produrre la seguente nota esplicativa in merito al tema “centro di alta diagnostica a Latina”, non solo come esponente politico di maggioranza, ma anche e soprattutto in qualità di medico radiologo; è proprio questo ruolo che mi impone di prendere una posizione in tal senso sulla carta stampata, prima della discussione in Consiglio.
La premessa da cui parto è chiarire definitivamente ai nostri cittadini che con la rimodulazione del progetto non si sta andando in alcun modo a ledere, né inficiare l’accordo di programma iniziale, ossia realizzare un centro di alta diagnostica nella città di Latina: l’impegno economico della Fondazione resta inalterato, analogamente l’impegno del comune e soprattutto le finalità del progetto sono le medesime, scientifica e sociale, mirate alla diagnosi, alla cura ed alla ricerca in ambito medico sanitario ed al perseguimento del diritto alla salute dei cittadini. Immodificate restano anche le modalità di gestione del centro definite nell’accordo di programma, ossia l’erogazione delle prestazioni solo in favore di enti sanitari, e mai in favore di privati.
Quindi cari cittadini, nulla cambia nella sostanza nella realizzazione di questo progetto, se non la sua rimodulazione in senso migliorativo, come ampiamente dimostrato dall’autorevole parere fornito dal Prof. Grassi, presidente eletto della Società Italiana di Radiologia Medica (Sirm) , vale a dire la più importante società di Radiologia del paese, deputata tra l’altro alla definizione delle linee guida da seguire nei protocolli applicativi della diagnostica per immagini, relativamente ad ogni metodica dall’ecografia, alla TC alla RM.
La necessità di rimodulare il progetto nasce unicamente dall’esigenza di attualizzare un progetto ormai inadeguato, poiché pensato nell’ottica delle conoscenze tecnico-scientifiche di ben 6 anni fa.
Nessuno mette in dubbio che allora fosse un ottimo progetto, la tecnica ibrida PET/RM era da poco stata presentata al mondo scientifico e grandi speranze erano state riposte in essa” – prosegue Ciolfi.

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