Il Papa alle famiglie: “Siete voi la speranza del mondo”
Francesco alla “Festa delle Famiglie” di Dublino: “Non esiste una famiglia perfetta; senza l’abitudine al perdono, la famiglia cresce malata e gradualmente crolla”
Dublino – “Voi, famiglie, siete la speranza della Chiesa e del mondo! Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, ha creato l’umanità a sua immagine e somiglianza per farla partecipe del suo amore, perché fosse una famiglia di famiglie e godesse quella pace che Lui solo può dare”.
E’ un discorso interrotto da decine di applausi quello pronunciato da Papa Francesco al Croke Park Stadium di Dublino, dove si è svolta la “Festa delle Famiglie”. In 75mila, tra famiglie, giovani sposi e coppie di fidanzati, hanno accolto il Pontefice nella terza tappa del 24mo viaggio apostolico di Bergoglio.
Musiche, balli, canti, e testimonianze di diverse famiglie, provenienti da ogni parte del mondo, hanno anticipato le parole del Santo Padre: “E’ bello essere qui! E’ bello celebrare, perché ci rende più umani e più cristiani. Ci aiuta anche a condividere la gioia di sapere che Gesù ci ama, ci accompagna nel viaggio della vita e ogni giorno ci attira più vicini a sé”.
Prendiamoci cura della #famiglia: lì si gioca il nostro futuro.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 22 agosto 2018
Una Chiesa di famiglie
Il Papa ricorda che le famiglie sono “la grande maggioranza del Popolo di Dio”. E si domanda: “Che aspetto avrebbe la Chiesa senza di voi? Una Chiesa di statue, una Chiesa di persone sole…”. Secondo Francesco, “Dio desidera che ogni famiglia sia un faro che irradia la gioia del suo amore nel mondo”.
E spiega: “Dopo aver incontrato l’amore di Dio che salva, proviamo, con o senza parole, a manifestarlo attraverso piccoli gesti di bontà nella routine quotidiana e nei momenti più semplici della giornata”. Questo, per il Papa, significa essere santi, quelli “della porta accanto”, ovvero “quelle persone comuni che riflettono la presenza di Dio nella vita e nella storia del mondo”.
“La vocazione all’amore e alla santità non è qualcosa di riservato a pochi privilegiati, no. Anche ora, se abbiamo occhi per vedere, possiamo scorgerla attorno a noi”, aggiunge il Pontefice. “Tutti sono chiamati a trovare, nella famiglia, il compimento dell’amore”.
E ammonisce: “Nessuno dice che sia facile, voi lo sapete meglio di me. È come preparare un tè: è facile far bollire l’acqua, ma una buona tazza di tè richiede tempo e pazienza; c’è bisogno di lasciare in infusione! Così giorno dopo giorno Gesù ci riscalda col suo amore facendo in modo che penetri tutto il nostro essere”.
La bellezza del perdono
Secondo il Pontefice, i “piccoli e semplici gesti di perdono, rinnovati ogni giorno, sono il fondamento sul quale si costruisce una solida vita familiare cristiana”, poiché “ci obbligano a superare l’orgoglio, il distacco e l’imbarazzo a fare pace. Tante volte siamo arrabbiati tra di noi e vogliamo fare la pace, ma non sappiamo come”.
E ribadisce; “Mi piace dire che nelle famiglie abbiamo bisogno di imparare tre parole: ‘scusa’, ‘per favore’ e ‘grazie’. Quando litighi a casa, assicurati, prima di andare a letto, di aver chiesto scusa e di aver detto che ti dispiace”. Ripete poi quello che aveva già detto nel pomeriggio, quando nella Protocattedrale di Dublino aveva incontrato le coppie di sposi (leggi qui): “Prima che finisca la giornata, fare la pace. E sapete perché è necessario fare la pace prima di finire al giornata? Perché se non fai la pace, il giorno dopo, la ‘guerra fredda’ è molto pericolosa! State attenti alla guerra fredda nella famiglia!”.
“Quel che serve è uno sguardo, un bacio, una parola dolce… e tutto ritorna come prima – dice Francesco – Non esiste una famiglia perfetta; senza l’abitudine al perdono, la famiglia cresce malata e gradualmente crolla”. E ancora: “I figli imparano a perdonare quando vedono che i genitori si perdonano tra loro. Se capiamo questo, possiamo apprezzare la grandezza dell’insegnamento di Gesù circa la fedeltà nel matrimonio. Lungi dall’essere un freddo obbligo legale, si tratta soprattutto di una potente promessa della fedeltà di Dio stesso alla sua parola e alla sua grazia senza limiti”.
La #famiglia è culla della vita e scuola di accoglienza e di amore; è una finestra spalancata sul mistero di Dio.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 23 agosto 2018
Famiglie e social media
In una società 2.0 come quella odierna, il Papa cala poi la realtà della famiglia nel contesto digitale: “I social media non sono necessariamente un problema per le famiglie, ma possono contribuire a costruire una “rete” di amicizie, solidarietà e mutuo sostegno. Le famiglie possono connettersi attraverso internet e trarne beneficio. I social media possono essere benefici se usati con moderazione e prudenza”.
E spiega: “Voi, che partecipate a questo Incontro, formate una ‘rete’ spirituale, una trama di amicizia; e i social media possono aiutarvi a mantenere questo legame e allargarlo ad altre famiglie in tante parti del mondo”. Ma avverte: “È importante, tuttavia, che questi mezzi non diventino mai una minaccia alla vera rete di relazioni di carne e sangue, imprigionandoci in una realtà virtuale e isolandoci dai rapporti concreti che ci stimolano a dare il meglio di noi stessi in comunione con gli altri”.
Per il Pontefice, le famiglie devono “interrogarsi sul bisogno di ridurre il tempo che spendono per questi mezzi tecnologici, e di spendere più tempo di qualità tra di loro e con Dio. Quando, a tavola, invece di parlare” “ognuno ha il telefonino e si connette” “è pericoloso”, “perché ti toglie dal concreto della famiglia e ti porta a una vita senza consistenza”.
Famiglie, sorgenti di pace
Quando in una famiglia ci sono l’amore e la pace, sottolinea poi il Papa, queste possono “essere sorgenti di forza e di pace persino in mezzo alla violenza e alla distruzione, causate da guerra e persecuzione”.
Infatti, spiega il Pontefice, è “a partire dalla famiglia e grazie alla solidarietà mostrata da molte altre famiglie, che la vita può essere ricostruita e la speranza può rinascere”. “In ogni società le famiglie generano pace, perché insegnano l’amore, l’accoglienza, il perdono, i migliori antidoti contro l’odio, il pregiudizio e la vendetta che avvelenano la vita di persone e di comunità”, aggiunge.
Secondo Francesco, alla base di tutto c’è la preghiera: una famiglia che prega “può essere un sostegno speciale per altre famiglie che non vivono in pace”. Poi, a braccio, racconta: “Mentre ascoltavo il coro, ho visto lì una mamma che insegnava al figlio a fare il segno della croce. Vi domando: voi insegnate ai bambini a fare il segno della croce? E’ molto importante che i bambini da piccolini imparino a fare bene il segno della croce: è il primo Credo che imparano, il Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Questa sera, prima di andare a letto, voi genitori domandatevi: insegno ai miei figli a fare bene il segno della croce? Pensateci, è cosa vostra!”.
Famiglie aperte alla vita
Citando il quarto capitolo dell’Amoris laetitia, ricorda che l’amore sponsale è “contraddistinto da fedeltà, indissolubilità, unità e apertura alla vita”. Ricorda quindi la testimonianza di una coppia con dieci figli. “Vi domando [rivolto a Mary e Damian]: vi fanno arrabbiare, i figli? Eh, la vita è così! Ma è bello avere dieci figli. Thank you”, dice scherzando.
“Voi avete sperimentato la capacità dell’amore di Dio di trasformare completamente la vostra vita e di benedirvi con la gioia di una bella famiglia. Ci avete detto che la chiave della vostra vita familiare è la sincerità. Capiamo dal vostro racconto quant’è importante continuare ad andare a quella fonte della verità e dell’amore che può trasformare la nostra vita. Chi è? Gesù, che inaugurò il suo ministero pubblico proprio a una festa di nozze”.
“Così è con l’amore coniugale – prosegue -. Il vino nuovo comincia a fermentare durante il tempo del fidanzamento, necessario ma passeggero, e matura lungo la vita matrimoniale in un mutuo dono di sé, che rende gli sposi capaci di diventare, da due, una sola carne”.
Non solo. “E anche di aprire a loro volta i cuori a chi ha bisogno di amore, specialmente a chi è solo, abbandonato, debole e, in quanto vulnerabile, spesso accantonato dalla cultura dello scarto. Questa cultura che viviamo oggi, che scarta tutto: scarta tutto quello che non serve, scarta i bambini perché danno fastidio, scarta i vecchi perché non servono… Soltanto l’amore ci salva da questa cultura dello scarto”.
La #famiglia è icona di Dio: l’alleanza tra un uomo e una donna genera vita e comunione.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 24 agosto 2018
I nonni, un tesoro da custodire
Tra i mantra di Francesco c’è quello di “custodire la memoria”, ovvero le proprie origini. “Le nostre famiglie sono tesori viventi di memoria, con i figli che a loro volta diventano genitori e poi nonni. Da loro riceviamo l’identità, i valori e la fede”
Poi un ammonimento: “Una società che non valorizza i nonni è una società senza futuro. Una Chiesa che non ha a cuore l’alleanza tra generazioni finirà per mancare di ciò che veramente conta, l’amore. I nostri nonni ci insegnano il significato dell’amore coniugale e genitoriale”.
I nonni, spiega Francesco, costituiscono “un tesoro di esperienza” e “sapienza” per le nuove generazioni poiché anche loro “sono cresciuti in una famiglia e hanno sperimentato l’affetto di figli e figlie, di fratelli e sorelle”.
E conclude: “E’ un grande errore non domandare agli anziani le loro esperienze o pensare che parlare con loro sia una perdita di tempo”.
Famiglie, speranza del mondo
Infine, un saluto speciale:
“E’ tardi e siete stanchi! Anch’io! Ma lasciate che vi dica un’ultima cosa. Voi, famiglie, siete la speranza della Chiesa e del mondo! Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, ha creato l’umanità a sua immagine e somiglianza per farla partecipe del suo amore, perché fosse una famiglia di famiglie e godesse quella pace che Lui solo può dare. Con la vostra testimonianza al Vangelo, potete aiutare Dio a realizzare il suo sogno. Potete contribuire a far riavvicinare tutti i figli di Dio, perché crescano nell’unità e imparino cosa significa per il mondo intero vivere in pace come una grande famiglia. Per questo motivo, ho desiderato consegnare a ciascuno di voi una copia di Amoris laetitia, preparata nei due Sinodi sulla famiglia e scritta perché fosse una sorta di guida per vivere con gioia il Vangelo della famiglia. Maria nostra Madre, Regina della famiglia e della pace, sostenga tutti voi nel viaggio della vita, dell’amore e della felicità!”
Dagli spalti del Croke Park Stadium solo lunghi e scroscianti applauso.
(Il Faro online) – Foto © Vatican Media