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Stelle comete e re magi, tutti i falsi miti del 6 gennaio

6 gennaio 2019 | 06:00
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Stelle comete e re magi, tutti i falsi miti del 6 gennaio

L’analisi storica e scientifica del racconto evangelico che narra dell’adorazione di Gesù Bambino da parte di tre sapienti

L’ipotesi di Keplero

Tanti studiosi del cielo, nel corso dei secoli, hanno provato a spiegare il fenomeno della stella seguita dai magi. In molti ritengono che quella di Betlemme non sia stata una luce originata da un unico corpo celeste, bensì da una congiunzione di pianeti. Lo studioso ebreo Isaac Abrabanel, nel 1497 ipotizzò che il messia sarebbe nato in concomitanza con la congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci.

Keplero, nel suo libro De anno natali Christi (pubblicato nel 1614), fa notare che nel 7 a.C. vi fu una tripla congiunzione di Giove con Saturno proprio nella costellazione dei Pesci; le tre congiunzioni ebbero luogo il 29 maggio, il 29 settembre e il 5 dicembre. E, poiché la congiunzione appare fissa nel cielo, il particolare per cui l'”astro” evangelico si muove sarebbe un’aggiunta narrativa successiva.

Il fenomeno è realmente accaduto, tanto da attirare l’attenzione degli astronomi caldei, che lo avevano previsto sin dall’anno precedente. La tavoletta con la previsione del fenomeno, datata 8 a. C., è stata trovata in ben quattro copie in siti diversi; ciò segnala l’interesse per il fenomeno.

Sono state avanzate ipotesi relative ad altri allineamenti, che però si allontanano dalla data dell’8 a.C., quella del Censimento di Quirino. La datazione antecedente all’anno 0 è dovuto al fatto che, nel corso dei secoli, i mesi hanno avuto durate diverse rispetto al calendario oggi in uso in tutto il mondo.

A prescindere dal numero dei magi e dal fenomeno astronomico che accompagnò il loro viaggio, quella dell’Epifania rimane una giornata di festa che invita gli uomini, di qualsiasi etnia, a mettersi in cammino.

Papa Francesco spiega così questo aspetto: “Gesù si lascia trovare da chi lo cerca, ma per cercarlo bisogna muoversi, uscire. Non aspettare; rischiare. Non stare fermi; avanzare. È esigente Gesù: a chi lo cerca propone di lasciare le poltrone delle comodità mondane e i tepori rassicuranti dei propri caminetti. Seguire Gesù non è un educato protocollo da rispettare, ma un esodo da vivere. In altre parole, per trovare Gesù bisogna lasciare la paura di mettersi in gioco, l’appagamento di sentirsi arrivati, la pigrizia di non chiedere più nulla alla vita. Occorre rischiare, semplicemente per incontrare un Bambino. Ma ne vale immensamente la pena, perché trovando quel Bambino, scoprendo la sua tenerezza e il suo amore, ritroviamo noi stessi“.

(Il Faro online)

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