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I Tavoli del Mare, ecco il documento finale

6 dicembre 2017 | 18:00
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Due giorni di lavori intensi, per un nuovo approccio al sistema della convegnistica. Protagonista l’economia del mare e il concetto di rete.

2. IL DISEGNO DI LEGGE 4302

Il disegno di legge-delega per il riordino delle concessioni demaniali marittime, è stato approvato dalla Camera proprio a ridosso del convegno “I Tavoli del Mare”. Tale legge incide sia nel settore balneare sia in quello nautico. Su questo tema di base si sono confrontati i due tavoli tecnici di settore (Balneari e Nautica), mentre il tavolo permanente sull’Ambiente è partito, invece, dal problema del ripascimento per allargarsi al tema più generale della salute del mare.

Presentato in consiglio dei ministri lo scorso 27 gennaio per iniziativa dell’allora Ministro agli affari regionali Enrico Costa, il disegno di legge n. 4302 intende riordinare la gestione delle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo, quelle cioè su cui insistono le migliaia di stabilimenti balneari italiani. Il piano del governo, per adeguarsi alla direttiva europea “Bolkestein” sulla liberalizzazione dei servizi, sarebbe quello di istituire le procedure di evidenza pubblica per tali concessioni, che fino a pochi anni fa godevano invece di un regime di rinnovo automatico poi abrogato per uscire da una procedura di infrazione europea. Le successive proroghe concesse ai titolari degli stabilimenti (l’ultima al 31 dicembre 2020) sono state dichiarate incompatibili con il diritto comunicario da una sentenza della Corte di giustizia Ue pronunciata il 14 luglio 2016; e dopo pochi mesi il governo ha preso l’iniziativa di questo Ddl.

Per rispondere alle rivendicazioni degli imprenditori balneari, che avevano effettuato investimenti in base al precedente contratto di rinnovo automatico, il governo ha inserito nel disegno di legge il riconoscimento della “professionalità acquisita” e del “valore commerciale”: in parole semplici, alle future evidenze pubbliche gli attuali titolari potranno contare su un punteggio più alto grazie alla loro esperienza, e se proprio dovessero perdere la loro azienda, sarà comunque garantita una sorta di indennizzo. Ma tali aspetti sono stati giudicati insufficienti dalle associazioni di categoria dei balneari.

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