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Cronaca Locale
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I Tavoli del Mare, ecco il documento finale

6 dicembre 2017 | 18:00
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Due giorni di lavori intensi, per un nuovo approccio al sistema della convegnistica. Protagonista l’economia del mare e il concetto di rete.

I TAVOLI TECNICI

3. TAVOLO VERDE- AMBIENTE
Il confronto tecnico tra gli esperti del settore sui temi della difesa della costa e dell’inquinamento ha prodotto una relazione che sintetizza le priorità individuate per la risoluzione delle criticità primarie.

3.1 Difesa della costa
In merito alla difesa della costa, al fine di risolvere l’annosa problematica dell’erosione costiera (problema diffuso nel Mediterraneo), in cima alle azioni da mettere in campo è la costituzione di un’Alleanza dei Comuni Costieri del Lazio per la costituzione di un Osservatorio dei Comuni del Mare e intraprendere così azioni condivise e coordinate di monitoraggio continuo dell’erosione. Questa fase preliminare permetterebbe di cambiare approccio metodologico per affrontare il problema, mediante l’osservazione limitata anche a sole due volte l’anno, e potrebbe fornire statistiche sul moto ondoso attraverso il posizionamento di ondametri e correntometri, sensori chimici e biologici e rilevatori satellitari.

L’approccio adottato sin qui si è concentrato sul moto ondoso e non sulla corrente litoranea di fondo, che è la vera causa che sposta il materia sabbioso in modo longitudinale. La possibilità di avere un’entità di riferimento locale e che metta a sistema le esigenze e le problematiche di tutti i Comuni costieri (fornendo altresì la situazione oggettiva di ogni litorale) potrebbe fornire un utile supporto nei processi decisionali regionali.
Lo step successivo prevede la sottoscrizione di accordi per interventi pluriennali, non limitati a interventi eccezionali e di grandi dimensioni ma anzi di manutenzione costante e continuativa, con un monitoraggio continuativo.

La scelta ricade verso soluzioni di ripascimento morbido con una progettualità a lungo termine che preveda interventi di partnership pubblico privata e project financing, evitando il posizionamento di barriere fisse frangiflutti, che al momento non si sono rivelate risolutive né utili per il contenimento del fenomeno erosivo. Diverse soluzioni di ripascimento sono state messe agli atti della Commissione e verranno presentate all’Amministrazione Regionale nel momento istituzionale preposto.

E’ altresì emersa la proposta che l’Alleanza dei Comuni del Mare avvii una vertenza con la Regione Lazio, l’Autorità di Bacino e l’Enel in merito agli sbarramenti e alle dighe presenti sul Tevere (a partire da quella di Castel Giubileo) che incidono assai negativamente sui trasporti solidi del fiume, ormai ridottissimi. E’ da ritenersi che occorra rivisitare la perdurante necessità di detti sbarramenti e dighe, se necessario anche rivisitati sul piano dell’aggiornamento tecnologico al fine di minimizzarne gli effetti negativi sui citati trasporti solidi.

3.2 Inquinamento
In merito al tema dell’inquinamento delle acque la prima proposta del Tavolo dell’Ambiente è quella di avviare una vertenza rivolta alla Regione Lazio e all’Autorità di Bacino sull’inquinamento marino prodotto dal Fiume Tevere, sia relativamente ad una depurazione che si rileva ancora assai insufficiente sia relativamente al rilascio in mare di rifiuti e in particolare di plastiche. Per intervenire sulle cause del fenomeno sarebbero opportuni altre azioni legislative a livello regionale.
Azioni più immediate, invece, la raccolta dei rifiuti dai fondali marini valorizzando gli effetti della Legge 221 del 2015, art.28.
Interventi di sbarramento del Fiume Tevere con il posizionamento di griglie fisse e mobili per la raccolta delle plastiche prima che finiscano in mare ed infine l’applicazione regionale del Decreto Legge 29 Agosto del 2015, n.92 per far sì che i produttori di alimenti utilizzino materiali biodegradabili come involucro degli alimenti.

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